Se lo chiede Pietro Miraglia, vicepresidente dell’Ordine nazionale dei Biologi
“Perché ignorare i laboratori di analisi cliniche (e quanti vi lavorano), unico vero presidio certificato e autorizzato per il monitoraggio dei casi di Covid?
Se lo chiede, in una nota, Pietro Miraglia, vicepresidente dell’Ordine nazionale dei Biologi (di cui è anche delegato per la regione Sicilia) ricordando “l’enorme contributo fornito dai biologi laboratoristi, in questi due anni di pandemia, nella lotta contro la diffusione del virus“. Miraglia ricorda come, “in tutti questi mesi siamo stati sempre in prima linea negli ospedali e nei laboratori di analisi, dove abbiamo erogato milioni di prestazioni ai pazienti che si riversavano nelle nostre strutture dato che in quelle pubbliche tali prestazioni erano state sospese a causa della pandemia“. “I biologi – prosegue Miraglia – stanno tuttora fornendo un grossissimo contributo non solo nell’esecuzione dei tamponi molecolari e antigenici, ma anche, laddove coinvolti, nell’inoculazione dei vaccini anti-Covid. Eppure sono poco citati dai media che continuano a menzionare altre figure sanitarie, tra cui le farmacie, dipinte come virtuose, in cui eseguire i test per il rilascio del green pass”. Insomma, incalza ancora il rappresentante dell’ONB: “nemmeno una parola per le migliaia di strutture di laboratorio che, sul territorio nazionale, continuano a fare il loro dovere, giorno dopo giorno, senza fermarsi un istante”. “I nostri centri – conclude Miraglia – sono da sempre quelli veramente certificati e autorizzati per eseguire tutte le prestazioni di laboratorio. E’ giunto il momento di dare il giusto merito anche a chi, come i Biologi laboratoristi, continuano a lottare e talvolta a morire, nell’impari lotta contro il morbo“.