Cultura

BOBBY SANDS – a 30 anni dalla morte

 bobby10Il 5 maggio saranno passati 30 anni dal suo sacrificio per un’Irlanda libera.
bobby_10L’associazione HISTORICAMENTE nel trentesimo anniversario della tragica morte dell’attivista irlandese BOBBY SANDS (1981-2011), celebra con uno speciale la figura di questo ragazzo che scelse di battersi per la libertà dell’Irlanda del Nord contro l’odioso dominio inglese.
Bobby era membro dell’IRA (Irish Republican Army) ma non sparò mai un solo colpo contro nessuno.
Ma questo poco importò. Gli Inglesi, in preda alla ferocia più dura contro gli Irlandesi, lo fecero prima arrestare senza alcuno straccio di prova e a seguire imprigionare (con condanna a 14 anni) nei temutissimi Blocchi H, veri e propri lager di fabbricazione britannica.
A quel punto dopo innumerevoli proteste per ottenere il riconoscimento dello status di prigioniero politico, Bobby intraprese la strada più difficile dando inizio ad uno sciopero della fame che lo avrebbe alla fine portato alla morte.
Spirò il 5 maggio del 1981 nell’ospedale delle carceri inglese mentre stringeva tra le mani una croce d’oro cristiana, dono inviatogli del Papa di Roma.
BOBBY SANDS si battè e morì per la libertà del suo popolo.
Quest’anno, come ogni anno, il 5 maggio gli Irlandesi marceranno in corteo a Belfast per celebrare il loro martire. Ancora una volta, per sempre.
FRASI CELEBRI
“Io difendo il diritto divino della nazione irlandese all’indipendenza sovrana, e credo in essa, così come credo nel diritto di ogni uomo e donna irlandese a difendere questo diritto con la rivoluzione armata”
“Non c’è nulla nell’intero arsenale militare inglese che riesca ad annientare la resistenza di un prigioniero politico repubblicano che non vuole cedere; non possono e non potranno mai uccidere il nostro spirito.”
« Tiocfaidh ár lá » (GAELICO)
« Il nostro giorno verrà »(ITALIANO)
(Nelle carceri britanniche i militanti dell’IRA utilizzavano il gaelico per parlare tra loro, perchè la lingua celtica era sconosciuta agli Inglesi)
BIOGRAFIA
Bobby Sands, vero nome Robert Gerard Sands, in irlandese Roibeard Gearóid Ó Seachnasaigh, (Belfast, 9 marzo 1954 – Long Kesh, 5 maggio 1981), è stato un attivista nordirlandese. Morì durante lo sciopero della fame del 1981, nella prigione di Long Kesh, conosciuta col nome di Maze, nei pressi di Lisburn.
Nato ad Abbots Cross, sobborgo settentrionale di Belfast e cresciuto nel quartiere a maggioranza protestante di Rathcoole, si trasferì diverse volte con la sua famiglia a causa delle costanti intimidazioni subite dai lealisti protestanti, nonostante non sia stato mai chiaro se i Sands fossero cattolici, dato che il loro cognome deriva dal nonno paterno di Bobby, che era protestante. Di certo vi è il fatto che Bobby Sands fosse profondamente cattolico; lasciata la scuola infatti egli divenne un apprendista capo cantiere, finché non fu costretto ad abbandonare, per le minacce dei lealisti.
Nel 1972, all’apice dei tumulti aderì al PIRA (Provisional Irish Republican Army), e divenne membro del Primo Battaglione della Brigata Belfast ma nello stesso anno venne arrestato e rimase in carcere senza processo fino al 1976.
L’ala “Provisional” dell’IRA, indubbiamente la più forte del movimento, si differenziava dalle altre correnti repubblicane irlandesi per la sua contrarietà alle idee marxiste e la sua forte caratterizzazione cattolica.
Al suo rilascio Bobby Sands fece ritorno in famiglia, a Twinbrook nella parte ovest di Belfast, dove divenne un attivista della comunità. Era fuori di prigione da solo un anno quando venne nuovamente arrestato.
Anche se le accuse più gravi a suo carico vennero lasciate cadere, venne processato per possesso di armi da fuoco (lui e altri quattro erano in una autovettura nella quale venne rinvenuta una pistola) nel settembre 1977 e condannato a 14 anni di carcere.
Sands scontò la pena nel carcere di Long Kesh, ribattezzato dagli inglesi Maze, dopo che era stata costruita la parte nuova del carcere, costituita da 8 edifici a forma di H, che divennero tristemente noti come H-Blocks, “Blocchi H”.
bobottyxb10In prigione Sands divenne uno scrittore di giornalismo e poesia, i cui articoli, scritti su pezzi di carta igienica e fatti uscire dal carcere con numerosi stratagemmi, vennero pubblicati dal giornale repubblicano An Phoblacht-Republican News. All’inizio dello sciopero della fame del 1980 Sands, già PRO (Public Relations Officer) dei detenuti, venne scelto come OC (Officer Commanding), ufficiale comandante dei prigionieri dell’IRA a Long Kesh.
I prigionieri dell’IRA avevano organizzato una serie di proteste per cercare di riottenere lo status di prigionieri politici che gli inglesi avevano abolito per tutti i crimini commessi dopo il 1º marzo 1976, e non essere soggetti alle normali regole carcerarie.
Queste iniziarono con la blanket protest (“protesta delle coperte”) nel 1976, quando i prigionieri si rifiutarono di indossare le uniformi e indossavano solamente una coperta.
Nel 1978 i detenuti iniziarono la dirty protest (“protesta dello sporco” ),escalation della protesta, che vide i prigionieri vivere nello squallore.
Essi spalmavano gli escrementi sui muri delle celle e buttavano l’ urina sotto le porte, poiché venivano picchiati duramente dai secondini quando lasciavano le celle per andare al bagno. Dopo più di 4 anni di vita in condizioni disumane, i detenuti decisero di risolvere la questione una volta per tutte e il 27 ottobre 1980 iniziarono il primo sciopero della fame.
Guidati da Brendan Hughes, OC dei detenuti dell’IRA, sette detenuti (6 dell’IRA e 1 dell’INLA) digiunarono per 53 giorni fino al 18 dicembre, quando, con uno di loro (Sean McKenna) in fin di vita, decisero di terminare il digiuno sulla base di indefinite promesse del governo britannico che, una volta finito lo sciopero, non mise in pratica i cambiamenti annunciati nel regime carcerario.
Il secondo sciopero della fame iniziò quando Sands, diventato OC al posto di Hughes all’inizio del primo sciopero, rifiutò il cibo il 1º marzo 1981.
Sands decise che gli altri prigionieri avrebbero dovuto unirsi allo sciopero ad intervalli regolari, allo scopo di aumentare l’impatto “pubblicitario”, con i prigionieri che peggioravano costantemente e morivano su un arco di molti mesi.
Poco dopo l’inizio dello sciopero, Frank Maguire, membro del parlamento britannico per Fermanagh-South Tyrone (un repubblicano irlandese indipendente) morì e si svolse un’elezione suppletiva. Sands venne nominato come candidato anti-H-Block, e vinse il seggio il 9 aprile 1981 con 30.492 voti, contro i 29.046 del candidato dell’Ulster Unionist Party (UUP) Harry West. Il Governo britannico cambiò la legge poco dopo, introducendo il Representation of the People Act.
Questo proibiva ai prigionieri di partecipare alle elezioni, e richiedeva un periodo di cinque anni dal termine della pena, prima che un ex detenuto potesse candidarsi.
Tre settimane dopo, Sands morì di inedia nell’ospedale della prigione, dopo 66 giorni di sciopero della fame. Egli spirò mentre stringeva tra le mani una croce d’oro cristiana, inviatagli in dono da Papa Giovanni Paolo II qualche giorno prima: il gesto, per il suo valore simbolico, fu pesantissimo e l’Inghilterra non perdonò mai alla Chiesa Cattolica di avere, a suo dire, legittimato un “terrorista” dell’IRA.
Intanto l’annuncio della sua morte diede il via a diversi giorni di rivolta nelle zone nazionaliste dell’Irlanda del Nord. Oltre 100.000 persone si schierarono lungo il percorso del suo funerale, dalla casa di Sands a Twinbrook, West Belfast, fino al cimitero cattolico di Milltown, dove sono sepolti tutti i volunteers dell’IRA di Belfast. Sands fu membro del Parlamento di Westminster per venticinque giorni — uno dei mandati più brevi della storia.
Lasciò i genitori, i fratelli (una sorella, Bernadette, era all’epoca latitante nell’Eire e avrebbe poi sposato Michael McKevitt, Quartiermastro Generale della Provisional IRA che, nel 1996, in disaccordo con la strategia del processo di pace elaborata da Gerry Adams e Martin McGuinness, aveva lasciato l’organizzazione per dare vita, con altri dissidenti, alla Real IRA, responsabile nel 1998 della strage di Omagh) e un figlio piccolo, Gerard, nato dal suo matrimonio che era finito durante il suo secondo periodo in carcere.
Altri nove uomini (6 dell’IRA e 3 dell’INLA) morirono dopo Bobby Sands tra maggio e agosto del 1981. Gran parte dei repubblicani irlandesi e dei simpatizzanti dell’IRA guardarono a Sands e agli altri nove come a dei martiri che resistettero all’intransigenza del governo britannico e molti nazionalisti irlandesi che disapprovavano l’IRA furono scandalizzati dalla posizione del governo britannico.
La copertura mediatica che circondò la morte di Bobby produsse un nuovo flusso di attività dell’IRA, che ottenne molti nuovi membri e incrementò la sua capacità di raccogliere finanziamenti. Molte persone si sentirono spinte ad aiutare a spezzare la connessione britannica aiutando l’IRA, non vedendo altre opzioni dato l’atteggiamento intransigente dei politici britannici nei confronti dell’Irlanda. I numerosi successi elettorali conseguiti durante lo sciopero spinsero il movimento repubblicano a muoversi verso la politica, e indirettamente spianarono la strada all’Accordo del Venerdì Santo e al successo elettorale del Sinn Féin molti anni dopo. Bobby Sands scrisse un libro in cui narra l’inferno del carcere e la tragedia dell’Irlanda in lotta intitolato “Un giorno della mia vita”. Estremamente significativa è la frase che pronuncio’ Bobby Sands riferendosi agli anni della sua adolescenza: “Ero soltanto un ragazzo della working class proveniente da un ghetto nazionalista, ma è la repressione che crea lo spirito rivoluzionario della libertà. Io non mi fermerò fino a quando non realizzerò la liberazione del mio paese, fino a che l’Irlanda non diventerà una, sovrana, indipendente, repubblica socialista”.
I funerali di Bobby Sands. Più di 100 000 persone seguirono il feretro in corteo.
STORIA DEL CONFLITTO NORDIRLANDESE
L’Irlanda del Nord fu creata come entità politica solo nel 1921. Prima di quell’anno, la sua storia coincide di volta in volta con quella delle varie tribù irlandesi e poi del Regno Unito. È composto da sei contee delle nove che formano la regione dell’Ulster, ed è rimasto unito alla corona britannica anche dopo l’indipendenza del resto dell’isola. Questo è dovuto in buona parte alla forte colonizzazione inglese in questa regione, che ha creato di fatto molteplici differenze religiose, economiche e culturali tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda.
Risveglio nazionalista
Sul finire del XIX secolo la maggioranza del popolo irlandese chiedeva l’indipendenza dal governo inglese; il Partito Nazionalista Irlandese chiese alla Camera dei Comuni britannica (l’equivalente dell’italiana Camera dei deputati) l’istituzione dell’autogoverno (in inglese Home rule) in tutto il territorio irlandese. Tale atto avrebbe garantito al Regno Unito il possesso dell’Irlanda nel suo immenso Commonwealth, ma avrebbe dato agli irlandesi la possibilità di gestire da soli la politica e l’economia interna della loro isola. Nel 1886 e nel 1893, questa proposta passò con voto favorevole alla Camera dei Comuni britannica, ma in entrambi i casi fu respinta dalla Camera dei Lord. Questo portò a gravi conseguenze politiche, che costarono addirittura delle modifiche alla legislatura inglese: nel 1911, infatti, fu approvato un decreto che riduceva il potere della Camera dei Lord di rigettare le proposte di legge avanzate dalla Camera dei Comuni britannica: la firma sull’autogoverno sembrava imminente nel giro di poco tempo.
Le minoranze irlandesi, particolarmente nell’Irlanda del Nord chiedevano tuttavia che fosse ripristinato il precedente Atto d’Unione del 1800, che sanciva l’unione definitiva dell’Irlanda al Regno Unito. Il 28 settembre del 1912 James Craig, capo degli unionisti, redasse un documento con cui chiedeva che l’Ulster fosse escluso dall’autogoverno raccogliendo ben 450.000 firme.
Il gesto era significativo. L’Irlanda del Nord era la regione più ricca dell’isola, e Belfast era un porto privilegiato per i traffici con Scozia ed Inghilterra; la massiccia colonizzazione inglese della regione aveva portato anche ad uno squilibrio religioso: in Ulster, la maggioranza era nettamente protestante, mentre il resto dell’isola è sempre stato storicamente cattolico.
Prima guerra mondiale
Nel frattempo cambiava il governo inglese: i Laburisti cedevano il passo ai Conservatori, che non vedevano di buon occhio l’autogoverno irlandese, e nel Parlamento veniva dato ampio spazio agli Unionisti. Spinti dalla situazione politica favorevole, nacque il primo gruppo armato paramilitare irlandese: gli unionisti del Volontari dell’Ulster. Ciò portò alla creazione di un altro gruppo paramilitare, stavolta indipendentista: i Volontari d’Irlanda. Ma mentre il paese sembrava sull’orlo della guerra civile, il 28 giugno del 1914, Gavrilo Princip uccise l’arciduca austriaco Francesco Ferdinando in visita a Sarajevo, dando il via ad una concatenazione d’eventi che porterà il mondo nella Grande guerra. Gli Unionisti e gli Indipendentisti rinunciarono ad ogni pretesa per far fronte comune contro il nemico, e molti costituirono i battaglioni che combatterono poi sul continente.
Tuttavia, anche in piena guerra, qualcosa si continuò a muovere. Durante le celebrazioni pasquali del 1916, ci fu la cosiddetta Sollevazione di Pasqua, durante la quale gli indipendentisti, guidati da Thomas Clarke e James Connolly chiedevano la fine dell’autogoverno, che secondo loro era troppo filo-inglese. La rivolta, che non suscitò l’entusiasmo popolare, neppure negli ambienti repubblicani e nazionalisti, venne repressa dopo pochi giorni (si dice che molti dublinesi salutarono la fine dei combattimenti sventolando la bandiera inglese). Fu la brutale esecuzione di alcuni insorti, tra cui uno dei principali esponenti della rivolta, James Connolly, avvenuta nel carcere di Kilmainham nelle settimane successive, a mutare radicalmente l’atteggiamento della pubblica opinione sulla Sollevazione di Pasqua, chiamata successivamente anche Pasqua di Sangue. Nel 1917 i Volontari Irlandesi assunsero le leve del comando del partito Sinn Féin, rimasto senza capi, e nel 1919 cambiarono il nome delle loro truppe in Esercito Repubblicano Irlandese (in lingua: Irish Republican Army, da cui l’acronimo IRA).
boby_real_i10La prima guerra mondiale terminò nel 1918, e la crisi tra Irlanda e Regno Unito si fece più acuta. Alle elezioni per il rinnovo del Parlamento, il nuovo partito irlandese ottene 23 dei 30 seggi destinati ai rappresentanti dell’isola. Ma questi si rifiutarono di entrare nel Parlamento inglese di Westminster e ne aprirono uno fuorilegge, il Dáil Éireann. Questo proclamò l’indipendenza, che però non fu riconosciuta da nessun paese; fu così che iniziò la Guerra d’indipendenza irlandese.
Guerra d’indipendenza irlandese
Dopo un’aspra guerra di indipendenza, nel 1921 i rappresentanti del governo britannico ed i rappresentanti del parlamento fuorilegge irlandese negoziarono la pace.
In ambito internazionale fu riconosciuto uno stato irlandese con il nome di Stato Libero d’Irlanda (in gaelico Saorstát Éireann, in inglese “Irish Free State”). Il nuovo stato libero avrebbe dovuto coprire in teoria l’intera isola, ma le due parti concordarono che l’Irlanda del Nord (che era già diventata un’entità autonoma) potesse scegliere se rimanere sotto il Regno Unito, cosa che fece. Il Dáil Éireann approvò il trattato di pace.
Repressione nord-irlandese
Una volta assicuratasi la fedeltà al Regno Unito, l’Irlanda del Nord mise in atto una feroce vendetta verso tutti quelli che, in un modo o nell’altro, venivano considerati troppo vicini alla politica dell’Eire: furono ridisegnati i confini elettorali, in modo da inserire i cattolici in distretti a maggioranza schiacciante protestante, estromettendoli così dal potere; l’insegnamento del gaelico era stato quasi proibito, in favore dell’inglese, e così via. La minoranza cattolica e nazionalista restava così in secondo piano. Negli anni 50 l’IRA cominciò a commettere attentati. Nel 1968 i disordini divennero generalizzati e il governo britannico inviò l’esercito per separare le fazioni. Nel 1969 fu ucciso il primo soldato britannico. I cattolici si schierarono così contro l’esercito ben prima della domenica di sangue. Un’ennesima manifestazione cattolica contro l’esercito sfociò nell’uccisione di tredici manifestanti disarmati, a Derry, da parte di paracadutisti britannici il 30 gennaio del 1972 (eccidio passato alla storia come domenica di sangue o Bloody sunday).
Una bambina di Belfast mentre passeggia di fronte un murales dell’IRA
Apparve per la prima volta la Provisional IRA (un gruppo di fuoriusciti dall’IRA), e la campagna di violenza condotta da gruppi terroristici lealisti quali l’Ulster Defence Association e altri, portò l’Irlanda del Nord sull’orlo della guerra civile. Lungo tutti gli anni anni settanta e ottanta, gli estremisti di entrambi gli schieramenti, portarono avanti una serie di brutali omicidi di massa, spesso di civili innocenti. Tra i più famosi, l’attentato al Le Mon e gli attentati a Enniskillen e Omagh, eseguiti dai repubblicani, nel tentativo di forzare il cambiamento politico.
Fu cambiata la legge elettorale, con l’Accordo del Venerdì Santo, propriamente conosciuto come Accordo di Belfast, che ora prevedeva che ogni partito che raggiungesse un determinato livello di supporto, avesse titolo per nominare un proprio membro nel governo e per reclamare un ministero. Il leader unionista David Trimble divenne primo ministro dell’Irlanda del Nord.
L’assemblea e l’esecutivo sono attualmente sospesi a causa della minaccia unionista circa il presunto ritardo da parte dell’IRA nell’implementare lo smantellamento del proprio arsenale e la scoperta di una rete di spionaggio dell’IRA operante all’interno delle istituzioni. Ancora una volta il governo è condotto dal segretario di stato per l’Irlanda del Nord Peter Hain e da una commissione ministeriale britannica che ad esso risponde.
Il cambiamento di clima venne rappresentato dalla visita di Elisabetta II alla sede del Parlamento a Stormont, dove incontrò i rappresentanti unionisti così come quelli nazionalisti, e parlò del diritto dei cittadini nordirlandesi che si sentono irlandesi di essere trattati con eguali diritti di quelli che si sentono britannici. Allo stesso modo, il presidente irlandese Mary McAleese durante la sua visita si incontrò con i ministri unionisti a con i locali rappresentanti della corona di ogni contea.
Nuovo parlamento di Stormont (2007)
Dall’8 maggio 2007 si è insediato il nuovo Parlamento di Stormont. Il primo ministro è l’unionista Ian Paisley del Partito Democratico Unionista, mentre il vice ministro è Martin McGuinness dello Sinn Féin.
Le elezioni che hanno portato a questo risultato, avvenute il 7 marzo, hanno visto la vittoria dei due maggiori partiti della provincia. Il Partito Democratico Unionista di Ian Paisley si è attestato sopra il 30% dei consensi, guadagnando 36 seggi. Dietro lo Sinn Fein, con il 26% dei voti e 28 seggi. Il Partito Unionista dell’Ulster è crollato al 14% delle preferenze con la conquista di 18 parlamentari. Ai socialdemocratici di Mark Durkan è rimasto il 15% dei voti e 17 membri eletti. Si è assistiti inoltre alla crescita dell’Alliance Party con 7 seggi e l’elezione della prima parlamentare straniera nella provincia (Ann Lo, di origini cinesi).
Il Democratic Unionist Party di Ian Paisley, vincitore assoluto delle elezioni, ha scelto i propri ministeri in modo da gestire le decisioni chiave del futuro governo nord-irlandese. La scelta del leader unionista è caduta sul ministero delle finanze affidato a Peter Robinson; su quello per lo sviluppo, commercio e investimento guidato da Nigel Dodds; sul ministero dell’ambiente diretto da Arlene Foster, mentre Edwin Poots sarà a capo del ministero della cultura e delle arti. Inoltre Ian Paisley sarà alla guida del parlamento nord-irlandese, con il figlio Ian Junior aggregato all’ufficio di Presidenza. Altri ruoli chiave affidati ai fedelissimi dei Paisley saranno le presidenze dei vari comitati dell’Assemblea di Stormont, che dovranno vigilare su molte questioni relative al funzionamento del governo provinciale.
Lo Sinn Fein, secondo partito della provincia, fornirà alla nuova Assemblea il vice primo ministro, Martin McGuinness, e poi occuperà i ministeri dell’educazione (per la seconda volta), quello dello sviluppo regionale e il ministero dell’agricoltura e sviluppo rurale. Le persone prescelte da Gerry Adams per portare avanti tali ruoli sono, rispettivamente Michelle Gildernew, Conor Murphy e Caitriona Ruane. Nell’ufficio di presidenza verrà aggregato l’ex portavoce del settore sicurezza Gerry Kelly.
Il Partito Unionista dell’Ulster ha scelto di guidare l’importante ministero della salute – che gestisce quasi il 46% del budget per l’Irlanda del Nord – affidandolo a Michael McGimpsey mentre il leader, sir Reg Empey, guiderà il ministero per l’occupazione e l’apprendimento. Quest’ultimo è un dicastero a rischio perché potrebbe venire inglobato nel ministero per l’educazione.
L’unico ministero a disposizione dell’SDLP di Mark Durkan è quello per lo sviluppo sociale, dove i socialdemocratici presentano Margareth Ritchie che, nelle parole del leader, “è una dei migliori membri del nostro partito, con la reputazione di essere una grande lavoratrice. Poi è donna. Non ci sono dubbi che sarà un ottimo ministro e guiderà gli sforzi di cambiamento dell’SDLP nello sviluppo sociale”.
scritto da Guido tratto da sito di CasaPound Palermo
L’IRA AL CINEMA
  • Una scelta d’amore (1996) di Terry George, con Helen Mirren e Fionnuala Flanagan. Titolo originale Some mother’s son. Lungometraggio sullo sciopero della fame, visto e vissuto con gli occhi di due madri irlandesi, in cui Bobby Sands viene interpretato dall’ attore nordirlandese John Lynch.
  • Il silenzio dell’allodola (2005) di David Ballerini: film in cui la storia di Bobby Sands viene decontestualizzata in un racconto mitologico e morale fuori dallo spazio e dal tempo, legato alla storia originale quanto a più recenti eventi quali Abu Ghraib o Guantanamo. Bobby Sands è interpretato da Ivan Franek.
  • Hunger (2008) di Steve McQueen. Bobby Sands è interpretato da Michael Fassbender.
  • ed ancora: micheal collins; l’ombra del diavolo; the boxer; il vento che accarezza l’erba….

20 Aprile 2011

Autore:

admin


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