BONUS EDILIZIA – Ci vuole chiarezza Dopo la stretta del governo. Giuseppe Pettina, direttore generale del consorzio Cassiopea, fa il punto
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BONUS EDILIZIA – Ci vuole chiarezza Dopo la stretta del governo. Giuseppe Pettina, direttore generale del consorzio Cassiopea, fa il punto

BONUS EDILIZIA – Ci vuole chiarezza Dopo la stretta del governo. Giuseppe Pettina, direttore generale del consorzio Cassiopea, fa il punto

Sull’affaire che i crediti possono essere ceduti una sola volta

si concretizza la possibilità di un’immediata sofferenza delle imprese

La novità anti-frodi contenuta nell’ultimo decreto Sostegni creerà un’immediata sofferenza alle imprese. C’è il rischio che si generi confusione e che si blocchi la ripresa del comparto. Protestano le associazioni dei costruttori, da Ance a Federcostruttori e Federlegno fino a Confartigianato e Cna. Anche i Consorzi alzano il tiro della protesta.

Pettina: “Basta modifiche”.

Sul fronte della politica già diversi parlamentari annunciano emendamenti per cancellare le norme

La nuova stretta sui bonus fiscali:

Il decreto Sostegni Ter approvato venerdì dal Consiglio dei ministri non da risposte, crea confusione, determina un futuro lacunoso e incerto quando prevede che i crediti d’imposta possano essere ceduti una sola volta.

Una misura anti-frodi quella pensata dal Governo che coinvolge tutti i bonus edilizi, non solo il Superbonus 110% come sembrava dalle prime informazioni circolate sul provvedimento. Ma dall’Ance ed alle organizzazioni degli imprenditori, pur essendo tra quelli che chiedono i giusti controlli e le verifiche, dall’altro  rivendicano il diritto che non si intervenga più sulle procedure già determinate.

“Basta modifiche”

Giuseppe Pettina, direttore generale del consorzio stabile Cassiopea, che in poco più di otto mesi ha aperta 60 cantieri di ristrutturazioni edilizia in tutt’Italia,  è chiaro nel suo dire:

“Comprendiamo e siamo dalla parte del governo, condividendo lo spirito della nuova normativa che ha l’obiettivo di contrastare le frodi.

Vediamo costantemente che l’azione di controllo è presente e pressante, come giusto che sia, anche attraverso le nuove misure di controllo inserite nella legge di Bilancio.

Ma per noi è inconcepibile che a  nemmeno un mese di distanza vediamo definirsi attraverso questo decreto legge il tentativo di attivare  quella norma che di fatto renderebbe possibile la cessione dei crediti di imposta ai soli intermediari finanziari, in pratica le banche“.

Questo, non solo per Pettina, di fatto affosserebbe lo spirito imprenditoriale e bloccherebbe tutte le attività, anche quelle in essere.

Ecco cosa cambia

Il decreto Sostegni introduce dunque il limite di una sola cessione del credito di imposta da parte dell’impresa agli intermediari finanziari (soprattutto banche), vietando quindi le catene di cessioni multiple. Il limite si applica anche allo sconto in fattura, nel momento in cui si trasforma in credito di importa per l’impresa. L’entrata in vigore della norma è fissata al 7 febbraio, da quel momento anche i crediti che saranno già stati oggetto di cessione potranno essere ceduti una sola volta.

 I contratti che violeranno le nuove norme saranno considerati nulli.

Le proteste delle imprese.

Quel che dice l’Ance

“L’ennesima modifica alle misure in corso, con il limite alla cessione dei crediti, rischia di bloccare le imprese e penalizzare le famiglie più bisognose. Non è così che si fermano le frodi”, obietta l’Ance. “Basta con i continui cambiamenti. L’incertezza delle regole, anche con provvedimenti retroattivi, scoraggia il mercato e le imprese più serie. –  rincara la dose il presidente dell’associazione, Gabriele Buia – Giusto l’obiettivo di contrastare le frodi, ma non si possono colpire continuamente migliaia di cittadini e di imprese corrette impegnate in interventi di riqualificazione energetica e sismica, che ora dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari, generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato.

Federcostruzioni

In una nota diffusa appena preso atto del nuovo decreto anche quest’organismo protesta contro le nuove norme:

“Non si possono variare continuamente le norme, con provvedimenti retroattivi. Modificare le regole in corso, limitando la cessione dei crediti, crea solo confusione e caos con la conseguenza di fermare i lavori e danneggiare le imprese serie già impegnate per l’esecuzione di opere di riqualificazione. In una fase di ripresa dell’economia, si rischia di bloccare il processo di rigenerazione del nostro patrimonio immobiliare e mettere in enorme difficoltà imprese sane già impegnate contrattualmente.

Pur condividendo pienamente l’obiettivo di contrastare le frodi, non è certamente questa la via da intraprendere”.

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Dello stesso tenore i commenti delle organizzazioni artigiane, da Confartigianato a Cna.

 

24 Gennaio 2022

Autore:

redazione


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