“Lo Stato siamo Noi”. Un incontro tra gli alunni dell’ Istituto Superiore Borghese Faranda (DS Francesca Buta) e il dott. Giuseppe Antoci Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto
“Tante gocce unite possono spegnere un incendio”
Giorno 16 aprile 2021, studenti e docenti dell’I.I.S. “Borghese-Faranda” di Patti hanno avuto l’onore di incontrare in videoconferenza il dott. Giuseppe Antoci, già presidente del Parco dei Nebrodi e attualmente presidente onorario della fondazione Caponnetto.
La Dirigente scolastica, prof.ssa Francesca Buta, ha aperto l’incontro ringraziando il dottor Giuseppe Antoci e l’avvocato Rossella Nastasi che ha moderato l’incontro.
Nel suo intervento introduttivo la Dirigente ha sottolineato che la scuola è un luogo di educazione e formazione che oltre alle conoscenze e competenze nelle singole discipline contribuisce a sviluppare nei ragazzi quel senso civico che li guiderà nel cammino della loro vita, rafforzando in loro la consapevolezza, il senso critico e la capacità di scegliere e di assumersi le proprie responsabilità.
“L’incontro di oggi”, continua la Dirigente, ”unisce due momenti importanti dei percorsi formativi della nostra scuola che si incastrano perfettamente tra di loro: l’educazione alla legalità e l’educazione alla cittadinanza attiva, in linea con il percorso di educazione civica introdotto da quest’anno come insegnamento trasversale in tutti gli ordini scolastici”.
L’avvocato Rossella Nastasi, nel ringraziare la Preside, i docenti e soprattutto i ragazzi, ha sottolineato che la testimonianza del dottor Antoci è l’esperienza vissuta da un uomo onesto che ha sempre combattuto e combatte la mafia non come eroe ma come chi ha scelto di fare il proprio dovere.
Giuseppe Antoci, sottolinea ancora l’avvocato Nastasi, è un uomo semplice che è rimasto con i piedi per terra ma, suo malgrado, è stato catapultato in una vita nuova diventando esempio per tutti noi, un uomo che racconta la sua storia con il sorriso, che non si vergogna di dire “ho paura” e che, nonostante tutto, ha deciso di trasmettere ai giovani il senso di fiducia e di appartenenza alle istituzioni.
“Cari ragazzi, mi raccomando, non fatevi dire mai da nessuno che siete il futuro, voi siete il presente!” con queste parole inizia il dottor Giuseppe Antoci il suo intervento. Riassume le tappe della sua vita, dall’incarico di Presidente del Parco dei Nebrodi fino alla sua tragica vicenda che ha totalmente rivoluzionato la sua vita e quella dei suoi familiari che lo hanno sempre aiutato, supportato e appoggiato.
L’emozione oltrepassa lo schermo dei PC quando racconta il momento che egli definisce “il giro di boa” e cioè quando, ritornato a casa dopo l’attentato, ha detto a sua moglie e soprattutto alle sue figlie “Papà rischia la vita” ed è proprio lì che esce fuori quell’uomo che ha paura, la voce trema ma continua a raccontare orgoglioso di come la figlia più grande lo abbia incitato a continuare, a non fermarsi, dicendogli che lo doveva fare per lei, per le sorelle, per le sue compagne, per la bella terra di Sicilia.
L’uomo Antoci si racconta, è un fiume di parole, parla di come la sua scelta abbia permesso di bloccare una mafia sottovalutata, quella dei pascoli, di smascherare una truffa costata milioni di euro all’Europa, del protocollo che porta il suo nome e che fa parte del vigente Codice Antimafia.
Ancora una volta le sue riflessioni più intense sono rivolte ai giovani che lo ascoltano in silenzio.
“Lo Stato siamo Noi” così tuonano le sue parole e sottolinea il forte significato di quel “Noi”, rimarcando il fatto che ognuno deve essere un pezzo di Stato anche perché lo si deve a chi è morto per consegnarci un mondo migliore. Dobbiamo essere tante gocce unite, solo così possiamo spegnere l’incendio dell’illegalità; dobbiamo essere come quell’uccellino della favola che porta nel becco una goccia d’acqua che serve per spegnere un incendio. E ancora, “Voi siete un tassello di un bel mosaico che può fare la differenza nella lotta alla mafia”.
“Anche oggi, grazie a questo incontro”, conclude il Presidente Antoci “ho fatto il pieno e vado avanti”.
Le domande puntuali, mature, responsabili degli studenti hanno contribuito ad arricchire ancora di più l’incontro di oggi, svariati ancora i temi sottoposti all’interlocutore, molte le curiosità insieme ad emozionanti riflessioni.
I ringraziamenti finali chiudono una mattinata ricca e formativa.
Si spengono i PC ma sicuramente le parole di Giuseppe Antoci hanno contribuito a rafforzare quella cultura che rende liberi, quella conoscenza e quella consapevolezza che permetteranno ai giovani di scegliere assumendosi sempre le responsabilità con dignità.