L’occasione è stata a Raccuja nel corso della presentazione del libro “Riforma agraria alla banca della terra”.
Domenica scorsa, Francesco Calanna, a Raccuja ha Presentato il libro sulla Riforma Agraria
“Riforma agraria alla banca della terra”.
Il Castello Branciforti di Raccuja ha accolto il dibattito sul tema della terra, promosso dal libro di Francesco Calanna “Riforma agraria alla banca della terra”. L’icontro, è andato oltre alla classica presentazione del nuovo libro che attraverso il suo dispiegarsi ha voluto anche raccontare un pezzo di storia di questo territorio dei nebrodi ed in particolare di Raccuja dove il movimento comunista si è reso protagonista di grandi battaglie sociali, sindacali e politiche.
Racconti nel borgo
A fare gli onori di casa è stato il sindaco Ivan Martella, poi Massimo Scaffidi, giornalista, che ha condotto l’incontro, ha parlato dell’attualità del libro, del suo valore per stimolare il ricordo, mantenere la memoria, raccontare quello che spesso anche le istituzioni, a volte senza malafede, “omettono”. Questo è un valore aggiunto agli altri contenuti del volume.
E sono riemersi i nomi di chi ha lottato, come i sindacalisti, come gli operai e gli attivisti, per i diritti dei braccianti, rivendicando, agli agrari, la terra.
Attento l’intervento di Antonio Massimino, sindacalista e presidente comitato provinciale Inps, organo in cui siedono amministrazioni pubbliche e parti sociali, e che è la sede di confronto istituzionale sulle dinamiche previdenziali ed assistenziali del territorio.
L’autore, Francesco Calanna – Presidente del Gal Nebrodi plus, già deputato regionale nella XIV legislatura, ed al tempo commissario dell’Esa e attuale presidente della federazione agricoltori siciliani – ha parlato del libro, di quel protocollo di legalità sulla terra che di fatto è riuscito a definire tramutandolo in norma, del futuro che attraverso lo sviluppo agricolo, si può generare.
Presente anche l’editore Nino Armenio insieme a rappresentanti del mondo associazionistico, operatori e tecnici agricoli – tra questi anche Enzo Ioppolo – imprenditori. Tutti consapevoli che l’agricoltura deve ritornare ad occupare lo spazio che le compete nello sviluppo economico, sociale e politico del territorio.
La manifestazione culturale rientrava tra quelle programmate di “racconti nel borgo” promossa dall’amministrazione locale che ha donato, ai partecipanti dei libri sulla storia di Raccuja.
Sul tema della conservazione delle memoria è stato sottolineato il prezioso intervento di recupero e fruizione dell’archivio storico del paese.
Il volume
Questo narra uno spaccato di storia siciliana degli ultimi sessant’anni con i riflettori accesi sulla più importante riforma economica e socio-politica che ha interessato l’Isola.
In particolare il libro analizza il ruolo svolto dall’ERAS (Ente Riforma Agraria in Sicilia) e poi dall’ESA (Ente di Sviluppo Agricolo), che ne ha proseguito, innovando, la missione e le infiltrazioni mafiose che hanno caratterizzato tutto il percorso di riforma fino ad arrivare al primo protocollo di legalità del 2014 sottoscritto dall’ESA e dal Ministero degli Interni per il tramite della Prefettura di Messina, finalizzato a contrastare i tentativi di infiltrazione mafiosa e di ingerenza criminale nei provvedimenti di rilascio di concessioni, assegnazioni, riscatti ed affrancazioni dei terreni nella titolarità dell’ESA.
Nel 2014, infine, si chiude la lunga stagione della Riforma Agraria e l’Assemblea regionale siciliana scrive una pagina alta approvando la Legge regionale n. 5 del 28 gennaio 2014 e fissando termini e scadenze per le concessioni in atto e avviare, entro tre anni, il censimento dei terreni ancora nella disponibilità dell’ESA e conferibili alla Banca della Terra ed oggi già in parte assegnati.