Brolesi – Don Michele il “Ragioniere”. Stamani i suoi funerali

Non aveva mai perduto l’accento palermitano, anche se brolese d’adozione ormai da quasi mezzo secolo. Sorrideva a tutti, battuta pronta, pronto a cogliere con umorismo e sarcasmo gli umori del tempo e della gente. Un ottimista. Ha disegnato la storia della Tiger e dell’imprenditoria tessile nebroidea, da buon contabile qual’era, dei primi anno ottanta. La salma giungerà stamani nella chiesa di Brolo, i funerali alle 11,30.

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Con la signora Maria Antonietta, sua compagna di vita, da sempre, era solito, anche in queste mattinate d’inverno, vederlo passeggiare sul lungomare di Brolo.

Aveva ottant’anni, non li dimostrava affatto, sorrideva, e si soffermava a parlare con tutti.

Michele, il papà di Fabio e Alessandro, di fatto era un brolese doc. conosceva tutti, anche se nel suo dire l’accento palermitano tradiva le sue origini.

Era arrivato a Brolo quasi per caso, una sorella già sposta a Ficarra, ma sopratutto il lavoro e poi la passione per il calcio lo hanno legato indissolubilmente a questo territorio.

C’è chi lo ricorda ancora nelle vesti di “ragioniere” alla Scagef, la grande industria del tessile, la prima dei Nebrodi, a gestirne il commerciale.

Lo fece per anni dividendo il suo impegno che l’ha anche visto, da contabile, impegnato in altre società e attività locali, tra la famiglia che intanto cresceva e la Tiger Brolo.

Non perdeva una partita, prima da tifoso, poi da dirigente, seguendo la cavalcata di una squadra che dalla terza categoria approdava in quella bolgia che rappresentava la “Promozione”  ad un passo dalla serie D.

Era un ottimista, buono a trovar soluzioni, anche nelle avversità.

Michele Domina, la sua famiglia, divisa tra artisti e sportivi (Maria, Tommaso, Enzo, Tanino, Anna e Armando), erano di casa a Brolo, già dai tempi in cui Brolo era “invasa” dalle maestranze tra tecnici e operai dei cantieri della costruenda autostrada E lo è sempre stato anche quando, per seguire i figli, si trasferì in Toscana.

Poi ci ritornò – da pensionato – sino ad oggi.

E oggi, per la sua improvvisa scomparsa, c’è cordoglio non solo a Brolo, come sottolineano i tanti amici e conoscenti che, nel sommesso passa parola, ne hanno comunicato la notizia.

Mancherà.

È stato un uomo disponibile e attento per tutti e lo ha dimostrato sempre, anche quando allargando le braccia, sconfortato, non poteva far nulla.

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Sotto una pioggia scrosciante l’ultimo saluto a Michele Domina, accompagnato dai tanti amici nella “sua ultima passeggiata”, che si sono stretti al dolore della moglie Antonietta e di tutti i parenti, molti venuti da Palermo, e dei figli Fabio e Alessandro.

Ad officiar la messa, insieme a don Enzo Caruso, anche padre Donato Domenico Marino, che aveva un rapporto di grande amicizia con il defunto, e il diacono Francesco De Simone.

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