RITRATTI BROLESI – Il paese che cambiava, era il 1957
Babylon, Cultura

RITRATTI BROLESI – Il paese che cambiava, era il 1957

 

brolesi andavano all'università

Una generazione di allora giovani brolesi, senza il vestito della festa,  ritratti in quel quotidiano fatto dell’andata a scuola tra Padre Alfano e il preside Prestipino, a Patti, – qualcuno stava stabilmente lì d’inverno, tra appartamenti e convitto – sognando l’università.

Volti diversi da quelli già visti in un altra foto, altra generazione.

Anche loro oggetto di un nostro articolo, sempre Peppe Pidonti li aveva fotografati in un esterno di via Trieste, ed erano ugualmente sorridenti davanti all’obiettivo.

Loro erano Saro Gentile, Piero Napoli, Pippo Gumina, Pippo Giuffrè, Peppinello Garofalo  ed ancora Vincenzino Gumina, Natale Mollica, Enrico Gumina – il terzo figlio di donna Cona – e Duccio Lenzo, futuro architetto che studiava a Palermo. Già andavano all’università, si beavano dello loro guasconate e dell’essere compagnoni

brolo il chiosco

Questi di ora sono più giovani, di qualche anno.

Altra generazione, altre estrazioni sociali.

Il paese cambiava.

Per loro il dopoguerra era abbastanza distante.

Non aveano visto piangere i morti, gli abbandoni di chi partiva per il fronte.

L’essere sfollati a Lacco o a Jannello era stato un gioco, ora, mentre correva l’anno 1957, loro parlavo anche di calcio mentre si  giocava per l’ammissione ai campionati del mondo di calcio dell’anno seguente in Svezia, vinti poi dal Brasile guidato da un Pelè appena diciassettenne.

Davanti a loro, come davanti a milioni di italiani, c’erano le praterie vergini di un mondo sconosciuto chiamato “benessere”, il lavoro, gli amori e poi la famiglia e per alcuni il successo.

brolo anni 57

Avrebbero ricordato, dopo qualche anno,  le tragedie della vita, raccontante a tavola, come di chi era morto nella strage del Vajont, al primo incarico d’insegnamento.

Appunto Vincenzo Gumina, giovane professore, alla prima nomina, alla ricerca di una cattedra che qui non c’era, nè a Brolo nè nelle altre scuole isolane.

Di qualche incidente, dita tranciate, schiene spezzate, nei magazzini di limoni; della polmonite che diventava tisi e portava via qualche ragazzina più debole cher era stata a scuola dalla Fiumanò; e poi della malaria che ancora faceva sentire i suoi effetti visto che per andare alla stazione si passava tra le stalle e negli acquitrini della via Libertà, e delle valige fatte con il nodo in gola di chi doveva emigrare  in Francia, in Belgio, a Milano, tra Gallarate e Vigevano, lungo le catene di montaggio della Fiat di Torino.

E nulla era così esotico dei nomi dei treni che li portavano via, Settebello, Treno del Sole, Freccia del Sud.

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Sono l’immagine di una Brolo diversa, che scopriva la raccomandazione per andare a lavorare alla Regione,  oppure in corsia al Piemonte, di chi voleva ed aveva  la voglia di far politica, ma eravamo lontani dall’aria del ’68 anche se alcuni fortemente attratti,  e di che aver un grammofono – e questo  faceva la differenza – perchè allora era – cosa fatta – già Festa.

I lenti, il twist, i primi baci.

Era il tempo dei semifreddi del bar “Savoia” da Donna Rosa, dalla partita al bigliardo nella grande sala della via Libertà, dove ora c’è la Farmacia, vicino a  Capitti, il pasticcerie che aveva da poco lasciato il magazzino-laboratorio posto dietro il negozio di Arturo Caranna, con a fianco alla rivedita di fiori di Giovanni Vitale.

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Era il tempo che le poche tv, in famiglia, trasmettevano i varia Lascia e Raddoppia, il Muschiere, i  primi varietà televisivi e  la tv dei Ragazzi, condivisa con gli amici del quartiere si riempiva di personaggi come Scaramacai, e l’alfabetizzazione di tanti passava attraverso le elezioni di Alberto Manzi. Il primo maestro globale.

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Erano anni quando tutto doveva essere inventato o reinventato.

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Chi ha vissuto quegli anni, – come scrisse Vittorio Zucconi, pensiero esasperato ma per certi versi condivisibile– e ne ha goduto a volte immeritatamente o casualmente, i benefici trasformati in garanzie, statuti, diritti, assistenza, scatti di anzianità, posti sicuri, sa – o teme – di avere tradito la fatica immensa fatta dalla generazione precedente e di presentarsi alla generazione dei propri figli con le mani vuote, piene soltanto di parole, di rimpianti, di pensioni che servono spesso soltanto a mantenere chi da solo non riesce a farlo.

Erano altri tempi, fra non molto si sarebbe coltivato il sogno della “cinquecento”, del mangiadischi, mentre il titolo mondiale piloti  andava per la quinta volta al campione argentino Juan Manuel Fangio, e le sigarette di Ugo, quelle nelle cartine, avevano un sapore indimenticabile.

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I ragazzi della foto:

Enzo Trio, Cono Barnà, Salvatore Scaffidi, il figlio di donna Rosa, Pippo Irato, Rino Lenzo, Renato Branà, Natale Calderaro, Tindaro Pidonti, Amalia Condipodero, al centro Paolino Marino

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Altro su storie e note di Brolo, brolitani e brolesi: Scomunicando ne ha fatto una rubrica. Ecco alcuni titoli da ricercare nell’archivio del nostro giornale.

Ritratti di Brolesi – Il paese che cambiava, era il 1957

BROLESI IN “EQUILBRIO”- CONO BARNÀ E NATALE CALDERARO, INSIEME , IN CIMA AL GOTHA DEL MONDO SCIENTIFICO MONDIALE

Brolo – Tutti meno uno

Ricordando il Vajont – E Brolo, quella mattina, pianse un suo “figlio”

Antonio Agnello – La morte di un imprenditore brolese

Brolesi – Vincenzo Stancampiano, l’arte dell’intarsio e il serio lavoro di artigianoBrolesi –

STORIE BROLESI – LA MAESTRA LETIZIA

Nuovi Poveri – L’onorevole non arriva a fine mese

STORIE BROLESI – Il “Barone” del mare

SBARCHI & GUERRA – 72 ANNI ANNI FA GLI AMERICANI A MALPERTUSO

RICORDI BROLESI – Vent’anni. Quando la Tiger li festeggiò al Gattopardo

Poeti Brolesi – Vittorio Ballato

Personaggi – Brolo: l’ultimo saluto a “don Nunzio” Giuffrè

NINO SPEZIALE – “Le piene del torrente … e della mia vita”

brolesi al festival delle scienze cono barnà natale calderaro

Mangiar Bene – A Brolo c’è, da sempre, “La Quercia”

LUTTI BROLESI – E’ morto uno dei “padri” del sindacalismo sui Nebrodi.

LA STAZIONE & BROLO – L’ULTIMO TRENO

DON SABBATURI – A BROLO, LA MORTE DELL’ULTIMO ARTIGIANO

DOLCEZZE BROLESI – Armando finisce tra i quaranta pasticceri fotografati da Giò Martorana

CINEMA E UOMINI – I Vitelloni “Brolesi”

CIAO VINCENZO – Ieri i suoi funerali a Brolo

CAMERA DEL LAVORO – QUELLA DI BROLO È “UNA FUCINA DI FORMAZIONE”

BROLO, BROLESI E IL CARNEVALE – Ettore Salpietro, uno scienziato nella tradizione della “festa”

Brolo e la Guerra – A 70 anni dallo sbarco

BROLO AMARCORD – Ecco la “Scuola”

BROLO “GELATO EXPO” – CHI CI SARÀ! ( storia dei bar di Brolo)

peppinello_e_suo_padreBROLO & LA GUERRA – Le foto dello sbarco

BROLO & LA GRANDE GUERRA -“CHI DIEDE LA VITA EBBE IN CAMBIO UNA CROCE”

BROLO – SI CELEBRA, TRA ANTIMILITARISMO E COMMEMORAZIONI STORICHE, LO SBARCO AMERICANO DEL 1943

BROLO – Si celebra, tra antimilitarismo e commemorazioni storiche, lo sbarco americano del 1943

BROLO – Ordigno bellico rinvenuto in mare a Malpertuso, ultimo testimone dello sbarco degli alleati

Brolesi: Joe Ziino – Un “pezzo” di paese che va via… in America

Brolesi: A “Puntidda” – L’oste di Lacco, che ha attraversato un secolo … va via.

Brolesi, Pippo Cipriano – Pescatore, “bandito & pentito”… è morto

BROLESI CHE VANNO VIA – Mariano Scarpaci il “compagno” imprenditore

BROLESI – Tra ironia e amarcord

Brolesi – Santa Lucia del ’41, quando “Ciccio” s’inabissò

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BROLESI – Ricordando Carmelo Ricciardello, “inghiottito dal fango” nell’alluvione di Scaletta

BROLESI – Piccoli meccanici … era il 1955

BROLESI – Nino Capitti, “maestro pasticcere”

Brolesi – Morire per un lavoro.

BROLESI – MA QUALE SICUREZZA? I GO KART SI VEDEVANO COSÌ

BROLESI – La neve del ’62 in attesa del “Big Snow”

Brolesi – La buona pesca

Brolesi – La Bidella

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Brolesi – L’atto di eroismo di Basilio Napoli

BROLESI – Indaimo e gli altri in consiglio comunale

BROLESI – GIUSEPPE BELLANTONI UN GRANDE BARITONO “DIMENTICATO”

BROLESI – E piazza Nasi divenne piazza Mirenda

BROLESI – E loro andavano all’Università

BROLESI – Don Carmelo, il “primo” telefonista

BROLESI – 1 milione di kilometri con l’Onorevole.

scuola brolese datata 12

BROLESI – “Reverendi”

Brolesi – “Pezzi di Scuola” che scompaiono.

Brolesi – “Peppinello”

Brolesi – “All’ombra dell’ultimo sole”

Assenze – Ciao Giovanni.

Arturo Caranna – Un brolese “sovversivo”

ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU

AMARCORD BROLESI – La prima sagra del pesce, erano appena iniziati gli anni ottanta

A Proposito del Giro – Quando passava da Brolo, e Moser era testimonial delle gare che i brolesi organizzavano

PIPPO SOTTILE – ELOGIO AL GRANDE “PICCOLO” ATTORE

Don Cono “U Chiareddu” – Tra imprenditoria e turismo … un burbero sognatore, brolese doc, che va via

scuola brolese datata 1

BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”

Brolesi – Si “allunga” la via dedicata a Don Carmelo Pizzino

Rivendendolo – “Ogni giorno come se fosse l’ultimo”, quando i brolesi divennero tutti attori

Brolesi – Mimmo Caranna, a dieci anni dalla sua scomparsa

Contrasti – Quieto, irrequieto, inquieto, a Brolo “‘u Ploratu” mostra la sua suggestiva bellezza

scuola brolese datata 15

 

20 Gennaio 2016

Autore:

redazione


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