Dopo l’incontro di mercoledì alla sala multimediale e l’atto di indirizzo decretato dalla giunta municipale teso a allungare i termini di eventuali ricorsi, ponendoli in maniera uniforme per tutti a 120 giorni dalla data di notifica a Brolo si coltivano speranze, ma soprattutto si pone la base per il dialogo costruttivo.
La sala della multimediale gremita, ancora più della prima volta in questo secondo incontro voluto dai cittadini raggiunti dalle ordinanze di demolizione o sgombro rese ai sensi dell’art. 15 c.1 lett. a) della L.R. 78/76.
Interessati, curiosi – ma anche persone provenienti da località vicine, anche se l’incontro era riservato solo ai destinatari delle ordinanze art.15 – , hanno partecipato ai lavori tecnici, c’era chi ha cercato di capire ed approfondire le tematiche già discusse, altri, condividendo le motivazioni tecnico giuridiche esposte in precedenza, già pronti a partecipare attivamente e congiuntamente all’azione di sensibilizzazione sottoscrivendo l’atto stragiudiziale predisposto dall’avvocato Elisa Doddis che con l’architetto Oscar Giuliano hanno condotto i lavori.
Oltre ai professionisti, promotori dell’iniziativa, ha preso la parola il vicesindaco Gaetano Scaffidi; quest’ultimo ha tenuto a precisare che il Comune di Brolo valuterà tutte le vie amministrative e legali per attutire, ridimensionare e eliminare il disagio sociale – per questo nella prossima settimana il sindaco di Brolo sarà a Palermo in assessorato – ha evidenziato i ruoli e le responsabilità, ben lontane dal “fare” di quest’amministrazione comunale, insediatasi da meno di un anno; ha illustrato l’atto di indirizzo adottato dall’esecutivo guidato da Irene Ricciardello poche ore prima, relativo alla definizione di un termine unico, 120 giorni, per poter far eventuali ricorsi alle ordinanze emesse, e soprattutto ha sottolineato la volontà al dialogo costruttivo con tutti i soggetti attenzionati da queste ordinanze che l’amministrazione ha dimostrato.
Scaffidi – il vicesindaco -ha parlato a nome di tutta l’amministrazione in quanto il sindaco era assente per motivi familiari.
Dopo un il preambolo dell’architetto Giuliano e dell’avvocato Doddis – he nei fatti hanno ribadito quanto detto nel primo incontro – hanno dato il loro contributo al dibattito professionisti e cittadini.
Quindi l’assemblea si è infine conclusa con la tanto attesa firma dell’atto condiviso in ogni sua parte dai firmatari.
Elisa Doddis e Oscar Giuliano, fautori dell’iniziativa, pur ribadendo che la linea stragiudiziale intrapresa non sarà agevole, trattandosi di un percorso che necessita una collaborazione attiva della P.A., né garantisce certezza assoluta di risultato, dovendo ottenere anche l’approvazione della Regione Sicilia, precisano che si tratta di una via fondata e concreta dal punto di vista tecnico giuridico ed in quanto tale deve essere perseguita, così come tutte le altre tutele giuridiche che singolarmente ciascuno ha inteso intraprendere.
L’Avvocato Elisa Doddis ritiene apprezzabile l’ interesse mostrato alla propria tesi, sia da parte dei numerosi cittadini e che dall’Amministrazione Comunale presente all’ultimo incontro, evidenziando anche le disponibilità ricevute da quest’ultima in termini d’attenzione.
L’azione intrapresa è volta ad aprire un dialogo costruttivo – dice Oscar Giuliano – con il Comune, e conseguentemente con la Regione, ponendosi due obbiettivi. Il primo grande risultato a cui si punta è una congrua proroga dei termini delle ordinanze, in attesa della disamina da parte dell’amministrazione locale della fondatezza delle istanze espresse in forma stragiudiziale dai cittadini, e tale da potere permettere, agli attori della vicenda, di potere giocare una partita burocratica, a bocce ferme, senza l’incombenza degli sfratti o delle demolizioni.
Il secondo e più ambizioso obiettivo mira alla predisposizione di un nuovo Piano Urbanistico Esecutivo condiviso, che nasca dalle vere esigenze del territorio e dei cittadini, prodotto fattivamente per mano di questi ultimi, ed in grado di dare un concreto risveglio ad una pianificazione, ormai ferma da un ventennio.
Infine i professionisti auspicano, che le loro azioni intraprese in piena indipendenza ed autonomia, siano accolte dalla Regione Sicilia in chiave propositiva e nei termini di rivalutazione di un vincolo, assai restrittivo, che di fatto spesso, e fin troppe volte, viene applicato automaticamente, prescindendo dalla reale e concreta conformazione dei luoghi, inducendo all’impoverimento territoriale e alla mancata o non perseguibile salvaguardia del territorio ottenendo quale unico risultato il sacrificio del diritto alla proprietà privata del singolo cittadino.
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