Terzo libro autobiografico del maestro Antonino Speziale
Il terzo libro autobiografico del maestro Antonino Speziale è stato presentato nel salone dell’Istituto Alberghiero IPSAR di Brolo. Nel testo l’autore racconta la propria esperienza politico – amministrativa negli anni Settanta, quando da sindaco traghettò il paese verso una nuova fase, dopo quasi trent’anni di sindacatura dell’onorevole Nino Germanà. La presentazione del libro ha avuto come relatore Daniele Macris, docente del liceo classico “Maurolico” e presidente della Comunità Ellenica dello Stretto. I lavori sono stati introdotti dalla dirigente dell’ISS “F.P. Merendino”, Bianca Fachile. Oltre a quello di Nino Speziale, gli interventi di Michelangelo Gaglio, autore della prefazione, della vice dirigente dell’Istituto, Angiolella Giuffrè, del sindaco di Brolo, Irene Ricciardello e delle dirigenti scolastiche Maria Ricciardello e Marinella Lollo. L’incontro è stato coordinato da Marinella Speziale, docente dell’IPSAR di Brolo, nonché figlia dell’autore. Alcuni studenti e studentesse dell’Istituto hanno letto passi del libro.
Tante storie da raccontare e da tramandare, testimonianze, e con esse aneddoti, stampe e documenti del tempo da mostrare, foto da commentare. Assieme a tutto ciò, il ricordo commosso degli “amici di cordata” che non ci sono più, unito alla gratitudine nei loro confronti. L’abbraccio con tre assessori del tempo presenti in sala: “Abbiamo il numero, potremmo riunire la Giunta…” ha detto loro il “sindaco”.
La dedica, la seconda, al caro nipote Antonio, che del nonno andava fiero.
La svolta: 23 aprile 1974, un foglio manoscritto “in maniera frettolosa e informale”, neppure tanto comprensibile ai non addetti ai lavori, riportava il programma concordato e sottoscritto da ex consiglieri e assessori del sindaco Germanà, in carica per 28 anni in un paese che dal dopoguerra aveva visto al potere solo la Democrazia cristiana. Le firme, in coda, sono dei militanti di sinistra, componenti della minoranza, mentre a quelli della ex maggioranza era bastata una stretta di mano. Altri tempi. Passerà poco più di un anno e a Brolo trionferà la lista Spiga – Rinascita Brolese. E’ la prima vittoria di una lista civica. Sindaco uscente e riconfermato, Antonino Speziale, insegnante di scuole elementari che al di là di inderogabili impegni istituzionali fuori paese, nelle ore scolastiche non lasciò mai l’aula con gli alunni.
Il maestro Speziale, al suo terzo libro autobiografico, dopo “Le piene del torrente e della vita”, 2013, cui nel 2016 fece seguito “Paralipomeni”, stavolta racconta la sua esperienza politico – amministrativa negli anni Settanta, attingendo dallo slogan della lista che suggellò quella svolta: Rinascita Brolese. Da qui, il racconto della sua esperienza da sindaco del suo amatissimo paese, in 26 capitoli scorrevoli e appassionanti. In quel periodo saranno realizzate opere fondamentali, tra cui il campo sportivo e il primo tratto di lungomare, sarà redatto il primo programma di fabbricazione, avverrà l’inaugurazione del nuovo Municipio. Erano gli anni del cambiamento: il paese si sviluppava in campo sociale, era arrivata l’autostrada.
Il libro, sabato scorso, è stato presentato nel salone dell’Istituto Alberghiero IPSAR di Brolo che si è riempito come avviene nelle grandi occasioni.
“Sono contenta d’avere accolto questa iniziativa. E’ un momento importante per la comunità di Brolo. Questo lavoro rappresenta l’appropriarsi di una memoria storica e l’aver messo per iscritto sentimenti ed emozioni, cercando di ricordare quegli anni come Rinascita brolese”, ha detto la dirigente dell’ISS “F.P. Merendino” di Capo d’Orlando, cui fa capo l’Alberghiero di Brolo, Bianca Fachile, nel suo intervento iniziale. Dopodiché, il commento che attiene all’ambito scolastico: “Nino Speziale era maestro e quando si va in pensione si resta maestri nel cuore. Il maestro d’un tempo era un maestro di vita”.
Ha coordinato l’incontro Marinella Speziale, insegnante all’IPSAR, figlia dell’autore: “Papà ci dà l’opportunità di riflettere insieme su temi di valore universale. Il racconto della sua autobiografia si allarga dalla storia personale e familiare a quella pubblica e istituzionale, auspicando che possa interessare e essere utile a tante persone, soprattutto ai giovani”.
Relatore della presentazione, Daniele Macris, docente del “Maurolico” di Messina e molto noto in vari ambiti in quanto presidente della Comunità Ellenica dello Stretto. Negli ultimi anni è stato, tra l’altro, vice presidente dell’Ente Teatro di Messina. “Il maestro Speziale, pur essendo andato in pensione, non ha mai smesso di essere maestro. Se intendiamo la missione di insegnanti in maniera sociale e politica, ciò si riflette anche negli atti oltre e fuori il servizio e la carriera”, ha detto Macris. Dopodiché il senso del libro: “E’ un atto di interlocuzione attiva con la comunità. In questo caso l’autore comunica attraverso il testo”.
Macris allarga il campo e in ragione del periodo e proietta l’argomento in campo nazionale. Cita Aldo Moro e Papa Montini: “La politica è la forma esigente della carità. Lo diceva Paolo VI. Carità non significa dare aiuto a chi ne ha bisogno, bensì essere disponibili, essere grazia per gli altri. In questo periodo l’autore ci fa rivivere in questa cornice, seppur a livello locale. Scopriamo così i pilasti e i valori su cui ha fondato la sua azione politico amministrativa. Appunto, il valore esigente della carità. Dunque – prosegue Macris – se al centro di tutto c’è la persona, abbiamo un fondamento umanistico nell’agire dell’uomo politico, dunque fiducia nella capacità di una comunità di progredire nonostante i comportamenti, gli ostruzionismi, gli atti gravi. Speziale concepiva allora la fiducia che Brolo potesse migliorare e ha avuto certamente ragione”. Il genere del testo: “Un’autobiografia è sempre una proposizione di una lettura propria agli altri. Siamo dinnanzi a un’opera letteraria di una certa energia perché il professore ha il gusto della semplicità della parola, un’espressione rapida, vivace che coinvolge il lettore. La lettura è abbastanza agevole e mi ha coinvolto dal punto di vista intellettuale, ma anche nella partecipazione emotiva. L’abbondante presenza stamattina di amici, paesani ed estimatori è il più eloquente segno che il magistero di Antonio Speziale non è finito”. Il giudizio sulla persona: “Un uomo di pace che con la sua mansuetudine, col suo approccio umano ai problemi, ha saputo superare comportamenti intemperanti che hanno interferito con la sua attività amministrativa. Di questo c’è memoria nel libro”.
La parola all’autore: “Sono molto emozionato nel vedere questa grande manifestazione d’affetto”, ha detto Nino Speziale, mostrando soddisfazione anche per aver presentato questo testo, come il primo, in un ambito scolastico. La scelta del periodo storico: “Avrei voluto scrivere di più, perché il mio impegno politico è continuato anche dopo l’esperienza amministrativa, però ho voluto soffermarmi a quel periodo che è stato molto importante per Brolo, perché ha determinato un cambiamento non solo politico, ma anche sociale, decisivo per la crescita del nostro paese. Nella prima fase – spiega Speziale – eravamo in otto della maggioranza, poi si aggiunsero i quattro della minoranza. Numero appena sufficiente per formare una nuova Amministrazione. Solo con l’appoggio di qualche sostenitore esterno, con costanza e caparbietà, abbiamo portato avanti una situazione quasi insostenibile. Credetemi, non è stato facile convincere alcuni del gruppo a restare uniti”. Il superamento dei pregiudizi politici: “Nel gruppo ognuno aveva le proprie idee. Alcuni erano filodemocristiani e volevano l’accordo con la Dc, ma il grande ostacolo da superare è stato che alcuni erano anticomunisti. Forse erano rimasti nella mentalità di quando si diceva che i comunisti mangiavano i bambini…E’ stato difficile convincerli”. Finanche il prefetto lo chiamò a rapporto: “Ha voluto sapere tutto dei comunisti…” La notizia era arrivata a Roma: “Mi chiamarono da Via delle Botteghe Oscure. Vollero sapere se nella maggioranza ci fosse un militante comunista. Ho risposto di sì, e che era anche assessore all’Urbanistica. Brolo, in quegli anni era diventato un caso di rilevanza nazionale. Oltretutto – ricorda ancora l’autore – siamo stati boicottati dai poteri forti. Eravamo stretti in una morsa, eppure siamo riusciti a venirne fuori”. Da qui, il ricordo degli “amici di cordata” che oggi non ci sono più: Vincenzo Agnello, Giovanni Campo, Giuseppe Fonti, Giuseppe Garofalo, Antonino Mancuso, Giuseppe Piccolo, Cono Ricciardello, Emilio Ricciardo, Emanuele Tripoli, Salvatore Ziino, Antonino Indaimo, Mariano Scarpaci.
“A loro va il mio plauso”, esclama Nino Speziale tra gli applausi. Poi cita gli amici presenti in sala che hanno fatto parte della giunta municipale: Cono Ziino, Giuseppe Bonina e Duccio Lenzo.
Tra gli atti più curiosi e interessanti, riportati nel libro, c’è la notifica che Nino Speziale sindaco fa a se stesso in qualità di consigliere: “Allora vigeva la legge che i consiglieri comunali prima di essere insediati avevano l’obbligo di sottoporsi alla prova dell’alfabetismo. Agli atti del libro troverete una lettera…”
Michelangelo Gaglio, già docente del Liceo Classico di Patti, ha scritto la prefazione del libro. Il suo intervento in sala è nel segno della gratitudine: “Le storie non esistono se non vengono raccontate. Grazie Nino per i tuoi messaggi di moderazione, di saggezza, di solidarietà umana, di politica intesa come impegno di affratellamento, di comunanza, di agire solidale, nella ricerca del bene comune anche con i propri avversari. Questa è la lezione più bella che ci viene dal libro in questo momento particolare che sta vivendo l’Italia e anche la nostra Brolo”.
Angiolella Giuffrè, vice dirigente dell’Istituto che ha ospitato il dibattito: “E’ un’iniziativa che abbiamo condiviso con Marinella, come collega e persona, e caldeggiato e abbracciato nel tempo. Conosco la famiglia Speziale da tanto tempo e mi è sembrato giusto che oggi ci incontrassimo tutti qui accanto a un maestro con la ‘M’ maiuscola, figura d’altri tempi di cui conosciamo l’opera educativa”. Il giudizio sul paese in cui il libro è ambientato: “Ho sempre apprezzato la comunità di Brolo, soprattutto per lo straordinario senso d’appartenenza, del culto della memoria e delle radici che ha sempre dimostrato sul territorio, al di là degli schieramenti politici”.
Il sindaco di Brolo, Irene Ricciardello, è anche autrice di una testimonianza nel libro. In sala ha avuto parole affettuose: “Siamo di fronte a testimonianze assolutamente preziose per la nostra comunità. Mi riferisco anche ai primi due libri, nei quali il professore ha raccontato i sacrifici fatti nella sua vita. Con queste opere è diventato il nonno di tutti i ragazzi di Brolo. Questa è una cosa meravigliosa. Aspettiamo il quarto libro…”
Un’altra testimonianza, nel libro, è stata portata dalla dirigente dell’Istituto comprensivo di Brolo, Maria Ricciardello, che in sala ha aggiunto: “Il maestro Speziale è stato bravo a rendere semplice la realtà degli anni Settanta, che invece era molto complessa e difficile, e che si collega ad altri vari punti di vista. Così com’è complessa la realtà che viviamo in questo periodo storico. E allora, ci vuole impegno morale di tutta la comunità. Per questo penso che a prescindere dal lavoro che facciamo, dobbiamo essere brave persone. E il maestro Speziale è una brava persona”.
Altra dirigente sempre presente finora alle presentazioni del maestro brolese è Marinella Lollo, dell’Istituto comprensivo di Patti. Il suo riferimento va anche alle precedenti pubblicazioni dell’autore: “Auspico che questi libri vengano adottati nelle scuole come attività di lettura e di riflessione formativa. E’ davvero importante lasciare ai nostri ragazzi traccia e memoria di quello che hanno vissuto le generazioni passate”. Sull’autore: “Il suo senso del dovere e il coinvolgimento morale nei confronti del lavoro con i ragazzi faceva sì che nonostante gli impegni amministrativi fosse sempre presente a scuola”.
Nino Speziale insegnante e sindaco, per l’appunto. Ne parla nella sua testimonianza nel libro Nino Ricciardello, che ha dovuto lasciare anzitempo la sala. Suo alunno in quegli anni, poi anch’egli divenuto amministratore, Ricciardello tra l’altro scrive: “È al maestro Speziale che devo l’incontro con la politica. Fu alle scuole elementari che mi trovai alle prese con le prime campagne elettorali della mia vita. Il nostro maestro ci faceva eleggere il capoclasse…” E conclude così: “Era una politica diversa, fata di uomini”.
Dalla platea, infine, l’intervento della giornalista Nancy Calanna, amica dell’autore, la quale ha apprezzato l’esempio del maestro e l’attenzione dimostrata dallo stesso verso le nuove generazioni.
Invitato dal tavolo ad intervenire, Giuseppe Laccoto, già sindaco e deputato regionale, per garbo istituzionale ha preferito evitare di prendere la parola, essendo candidato alla carica di sindaco alle prossime elezioni amministrative del 28 aprile.
“Grazie, maestro Nino”, c’era scritto sulla splendida torta, sulla quale spiccava il Castello di Brolo con tanto di fascia tricolore, omaggio dei ragazzi e degli insegnanti dell’Istituto Alberghiero di Brolo, assieme al ricco buffet offerto a fine incontro.
Nino Speziale & Brolo. Non è la prima volta che un suo saggio si conclude con il nome dell’amato paese in cui egli è nato e vissuto.
“La penna scrive ciò che detta il cuore”, è la spiegazione del maestro, sindaco della Rinascita.