Brolo: “Comprensivamente Anonimi” – “Non avete capito nulla, continuate a essere ciechi“. Arriva l’immediata controreplica

Stamani avevamo dato spazio alla riflessione condivisa, dello staff dirigenziale dell’IC di Brolo. Una risposta, che non andava per il sottile  riferendosi alle affermazioni che un Genitore, che volutamente è rimasto anonimo (ma non per la redazione), pubblicate nell’articolo “Senza Titolo” e ora arriva, come il “rapido delle 18,17” puntuale la controreplica.

Stamani avevamo dato spazio la riflessione condivisa, dello staff dirigenziale dell’IC di Brolo.

Una risposta, che non andava per il sottile, riferendosi alle affermazioni che un Genitore, che volutamente è rimasto anonimo (ma non per la redazione) pubblicate nell’articolo “Senza Titolo”  impaginato precedentemente.

Qui si esternavano pensieri e concetti  sul “fare” della scuola – ovviamente di Brolo – coinvolta in questi giorni nella fase finale delle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea dei Genitori, che hanno determinato la necessità di alcune puntualizzazioni della gran parte dei docenti che compongono lo Staff del Dirigente e da quelli responsabili di plesso (appresso ripubblicata).

Era quasi ovvio che venisse fuori una controreplica.

Puntualmente giunta ora in redazione, che pubblichiamo integralmente.

Questa volta i toni sono più duri, gli aggettivi non limati,  i concetti impietosi sopratutto quando l’anonimo genitore decide di “volersi togliere qualche sassolino dalla scarpa”.

E’ ovvio che ospiteremo, se ci saranno, altre puntualizzazioni.

Riteniamo che questi sfoghi, fuori le righe, possano, evitando però di trascendere in pettegolezzi, ripicche, attacchi sterili ad personam, possano contribuire ad aprire un confronto, che a volte a Brolo, ma non solo nell’ambito scolastico, è mancato.

Un confronto che non sia uno scontro, che la difesa delle parti non diventi faziosità, che non bisogna per forza essere sempre parti rappresentanti qualcuno…

Un confronto che faccia crescere un paese dove non ci si debba necessariamente avvertire il bisogno di anonimati per dire qualche cosa, esprimere idee o raccontar bisogni.

Dove quel “Chi ha qualcosa da dire si faccia avanti e taccia» scritto da Karl Kraus, significhi riprendere fiato – anche in un momento di forte concitazione, partecipazione o confusione – cercare le parole giuste, riflettere prima di esprimersi, e mai far parlare gli altri al proprio posto.

Il problema però è che di intolleranza a Brolo ci si vive e se questa arriva anche nelle scuole, tutto diventerà più inquietante.

 

Ecco la replica del Genitore che pubblichiamo- come sempre – non vuol dire sempre condividere quanto affermato, detto, o evidenziato, ma solo diventare strumento e attivatore di dialogo.

“Ancora…NESSUN TITOLO”

Purtroppo la lettera ancora non ha un titolo o meglio in questa che è ultima lettera /risposta il titolo potrebbe essere – e non è un bel titolo, anzi mi amareggia proprio pensare che sia questo… “Non avete capito nulla, continuate a essere ciechi”.

Mi accorgo che la risposta dello Staff dirigenziale dell’ I.C. di Brolo è stata tempestiva e veloce.

Mi fa piacere.

Cari professori potevate anche non rispondere nella mia nota non avevo scritto un destinatario.

E comunque non eravate voi i destinatari, e quasi mi sembra  la vostra un’azione da bollare con la classica Excusatio non petita, accusatio manifesta, quella locuzione latina di origine medievale fattami studiare dal mio professor di latino, tanto tempo fa, frase della quale ho ben chiara la traduzione.

Ma non penso – voglio ben crederlo e lo auspico – che sia il vostro caso.

L’ho detto e lo ripeto anche ora, la mia riflessione sulla Scuola di Brolo è un amaro sfogo di un genitore deluso dalle situazioni che si sono venute a creare per colpa a questo punto permettetelo di dire, anche di certi insegnanti.

Anche loro assoggettati al sistema, pavidi nell’anima, forte con i deboli, deboli con i forti.

Il mio non è stato un attacco alla dirigente dell’IC di Brolo, Maria Ricciardello, che anzi stimo e ammiro come donna, mamma e ex insegnante.

Sono consapevole che per lei – alla sua prima esperienza quale preside scolastica – è un impegno totalizzante e lei si sta impegnando fortemente per assolverlo al meglio.

Volevo essere un pò provocatore per far riflettere, per stimolare, aprire, avviare un dibattito costruttivo in grado di dar risposte certe, conferme, speranze, – prima fra tutti a me – in grado di tracciare una strada da percorrere insieme, uniti.

A Brolo questo non è possibile?

Dalla risposta e dal tenore della lettera letta su questo Giornale e firmata dalla gran parte dei docenti che fanno parte dello Staff dirigenziale mi sembra proprio che non ci sia spazio per il dialogo.  Nemmeno – aggiungo, vista la mia esperienza,  tra le varie Istituzioni.

A Scuola – almeno quella che io immagino sia una “buona scuola”, non abbiamo bisogno di leadership, la scuola non è un’impresa.

Con le mie parole non ho leso o imbrattato l’immagine dell’Istituzione.

Non volevo farlo, non l’ho fatto, non voglio farlo ora.

Penso ancora di essere libero di esprimere un pensiero, anche dietro un anonimato, e credo di non aver usato parole pesanti, offensive o bieche.

Non di proposito.

Se qualcuno si è sentito turbato posso solo chieder scusa…. Ero  e sono in buonafede.

La mia natura, il mio credo religioso, quello che mi hanno insegnato i miei genitori,mi impedirebbero di attuar i comportamenti stigmatizzati nella nota dei docenti brolesi di stamani.

Non è questa la mia natura, sono una persona libera e civile.

Chiedo pubblicamente scusa alla professoressa Maria Nunzia Lacchese, tirata per la giacchetta in questa querelle da me sollevata, anche lei ha liberamente espresso un’opinione e per questo Voi, Istituzione Scolastica  l’avete attaccata.

Lei che ha amato e ama la scuola forse più di tanti insegnanti. Non lo merita e voi tutti  lo sapete.

A volte bisogna provar semplicemente vergogna.

Lei, la Lacchese, è stata una grande Preside, quella con P maiuscola.

A lei va tutta la mia ammirazione e gratitudine, anche per le difficoltà che deve purtroppo affrontare in questo momento, ma ne uscirà vincente.

E poi, cari insegnanti, vi ringrazio perché concordo pienamente con le belle parole che avete scritto sulla scuola, in questo caso di Brolo, e spero che non siano solo parole e che ci sono anche i fatti.

Complimenti, veramente di cuore, a tutto lo Staff dirigenziale dell’Istituto Comprensivo di Brolo e voglio rassicuravi che anch’io – sapete – come molti genitori , “guardo oltre la siepe “ e mai nessuno e niente mi fa paura.

Sono libero.

Le mie scintille volevano  proprio fare accendere un fuoco che a questo punto vedo non riscalda il cuore. Permettetemi di dire che sono ancora più amareggiato e deluso.

Ai Genitori dico di andare sereni al voto. Alla fine è un Consiglio  D’istituto che si rinnova ogni 2 anni.

Chi vuol capire, capisca.

Chi vuol crescere, cresca.

Chi è intelligente e obiettivo sa che io, GENITORE, ho ragione ed ho solo raccontato la realtà.

Se permettete a questo punto un sassolino dalla scarpa io me lo leverei , perché ora sono io ad essere stato provocato :

  • La scuola non è per tutti
  • A scuola non c’è inclusione o integrazione scolastica
  • Le eccellenze a mio avviso sono poche
  • Non vi sono strutture tecnologiche
  • La collegialità non è un momento di scambio e condivisione.

Se sto dicendo qualcosa di irreale o di utopistico mi scuso in anticipo .

Cara Maria Ricciardello – quando ci incontriamo ci diamo del tu, ed è una prerogativa che conservo anche qui – e a tutti i bravi e motivati insegnanti che credono ancora nella “BUONA SCUOLA “ (alcuni stanno condividendo con noi genitori in maniera eccellente il percorso didattico – educativo dei miei figli ), ai genitori, agli alunni dell’Istituto Comprensivo di Brolo approfitto per farvi i più sinceri auguri di Buon Natale e di buon lavoro.

Il genitore di Brolo

 

P.S. Il mio voler restare anonimo è perché non voglio condizionare nessuno con il mio libero pensiero e voglio solo che le mie parole servano per una semplice e pura riflessione.

Chi a volte metta la faccia non sempre dice la verità.

Non risponderò ad altra comunicazione perché ho ben altro di cui occuparmi.

Scusatemi.

 

Per comodità di lettura ripubblichiamo le due note precedenti – vedi articoli in archivio – .

BROLO. REPLICHE “COMPRENSIVE” – ” ‘A IATTA DU FURGIARU NUN SI SCANTA DI’ SPISIDDI”

Una riflessione condivisa, dello staff dirigenziale dell’IC di Brolo, in risposta a talune affermazioni pubblicate nell’articolo “Senza Titolo” inviatoci da un Genitore dove esternava il suo pensiero sul “fare” della scuola. La nota dei docenti è siglata dallo Staff del Dirigente e dai i Responsabili di plesso, fa quadrato intorno alla dirigente scolastica:”proiettata  a far convergere le risorse umane, professionali e materiali verso traguardi che garantiscano agli studenti il successo formativo, in termini di equità sociale e di padronanza delle competenze chiave  e di cittadinanza; ad  aprire nuovi orizzonti sul fronte interistituzionale creando canali collaborativi con enti e soggetti esterni; ad instaurare connessioni interdipendenti tra le varie componenti scolastiche; a mantenere vivo il dialogo costruttivo con genitori ed alunni” e sottolinea come all’interno dell’IC brolese “operano  persone leali  e dignitose,  le cui relazioni sociali sono  improntate al rispetto dei ruoli, del codice deontologico, della dignità dell’altro, della trasparenza e della legalità”. La nota ora contestate ha avuto il plauso della “preside” Nunziatina Lacchese, ex dirigente del presidio scolastico brolese che ci ha scritto” Non ci sono parole per esprimere il significato e il valore di questa lettera che racchiude lo sfogo e l’amarezza di un genitore deluso, che vuole difendere il sacrosanto diritto all’istruzione dei propri figli, oggi distratto da altri interessi o personalismi di potere”. Che farà, certamente, ancora discutere, e ci auguriamo siamo un dibattito… non un bacchettarsi.


La nota dello Staff giunta in redazione,  sottoscritta da Carmela Messina, Giuseppa Parasiliti, Ziino Maria, Maria Rosa  Gregorio, Carmela Giuffrè, Salvatore Sidoti Migliore, Graziella Casella, Franca  Ferraro, Carmela Monitto Giuffrè, Ignazia Segreto, Nunziata Faustino, Rosa Ottaviano, Rosa Maria Gatto, Rosaria Pizzuto, Maria Rosa Danzè, Carmela Lumia, Maria Palazzolo, Matilde Rifici e Andrea Magistro

Alla vigilia delle elezioni del Consiglio d’Istituto, evento importante per attuare la democrazia partecipata nella vita scolastica, oggi vissuto  in un clima poco sereno e  offuscato da commenti  che alimentano confusione, soprattutto nelle menti dei genitori elettori, e fanno perdere di vista  lo scopo autentico della competizione elettorale,  lo Staff dirigenziale dell’I.C. di Brolo sente il dovere di  esprimere il proprio disappunto e di esplicitare, in modo chiaro ed inequivocabile, la verità sullo stato attuale della nostra scuola.

 Lo sconcerto per taluni attacchi, tendenti a ledere l’immagine dell’istituzione e a“imbrattarla” con critiche infondate e pregiudizi non trovano alcun fondamento nella realtà vissuta quotidianamente , una realtà che vede impegnati con spirito di abnegazione: Dirigente, DSGA, docenti e personale ATA in prestazioni professionali e lavorative, mirate a creare condizioni idonee allo sviluppo formativo dei nostri ragazzi; una realtà che non è inquinata dalla politica, come  qualcuno afferma; una realtà che pone al centro dell’azione educativa l’alunno, amorevolmente seguito dagli insegnanti, dal suo primo accesso alla scuola dell’infanzia fino al termine del primo ciclo d’istruzione.

Gli esiti di alcuni ragazzi,  che si sono qualificati con successo, in ambito regionale e nazionale, per le loro specifiche competenze e per avere raggiunto livelli di eccellenza; i traguardi dell’inclusione e delle pari opportunità con l’adozione di strategie innovative; l’apertura verso il territorio con la sottoscrizione di accordi di rete e protocolli d’intesa; la comunicazione informatizzata; il potenziamento delle strutture tecnologiche; la collegialità vissuta come momento di scambio e condivisione d’intenti formativi sono la prova tangibile e documentata delle modalità operative ed organizzative della nostra scuola.  

Tutti  hanno potuto constatare che la leadership della Dirigente è proiettata  a far convergere le risorse umane, professionali e materiali verso traguardi che garantiscano agli studenti il successo formativo, in termini di equità sociale e di padronanza delle competenze chiave  e di cittadinanza; ad  aprire nuovi orizzonti sul fronte interistituzionale creando canali collaborativi con enti e soggetti esterni; ad instaurare connessioni interdipendenti tra le varie componenti scolastiche; a mantenere vivo il dialogo costruttivo con genitori ed alunni.

Chi dunque  svolge il proprio ruolo istituzionale con alto senso del dovere, professionalità e responsabilità non può rimanere inerte e subire nella totale indifferenza.

I principi, i valori autentici che stanno alla base dell’esercizio della  funzione di collaborazione  obbligano a manifestare il  risentimento nei confronti di chi, rifugiandosi comodamente nell’anonimato, lancia i suoi strali con fini difficili da decodificare perché frutto di menti inclini a diffondere informazioni errate.

La scuola è il luogo della democrazia, del rispetto delle regole  e della pluralità delle idee, del confronto e del dialogo. Solo gli stolti possono additare come inopportuna  la distribuzione  di programmi elettorali dei genitori, contemplata, ormai da decenni, nella normativa scolastica.

Nell’I. C. di Brolo operano  persone leali  e dignitose,  le cui relazioni sociali sono  improntate al rispetto dei ruoli, del codice deontologico, della dignità dell’altro, della trasparenza e della legalità.

Il concetto di democrazia, che si estrinseca nell’osservanza dei doveri e nel rispetto dei diritti, è trasmesso ai nostri alunni con il preciso intento di formare cittadini consapevoli delle loro responsabilità e protagonisti, nel futuro, del rinnovamento morale, civile e sociale, tanto agognato dalla società brolese. Saranno proprio i nostri alunni ad affrontare la sfida del domani perché siamo certi di avere inculcato nelle loro menti il valore autentico della libertà, una libertà che non sia condizionata da forme di asservimento, ma disciplinata solo dai Dettami della Costituzione.   

Lo Staff che vive e conosce le dinamiche dell’Istituto Comprensivo di Brolo si augura che tale riflessione giovi a fugare i dubbi sull’onorabilità del servizio scolastico e renda un contributo ai candidati e agli elettori del Consiglio d’istituto, con l’auspicio che, una volta svaniti i fumi elettorali, possa essere ripristinata la serenità e l’organo collegiale più rappresentativo della scuola possa operare per un servizio di qualità, mettendo da parte  le beghe personali esterne che danneggiano il ruolo istituzionale della scuola, intesa come agenzia educativa che cura l’istruzione e la formazione degli studenti.

Lo Staff invita la Dirigente a guardare fiduciosa “oltre la siepe“, perché la struttura portante dell’I.C. di Brolo è solida  e non crolla dinanzi ai colpi della fugace tempesta.

Come dice l’antico proverbio siciliano: ” ‘a iatta du furgiaru nun si scanta di’ spisiddi”

La comunità scolastica ha palesemente dimostrato che le scintille non incutono timore, anzi temprano, forgiano, rinvigoriscono per superare le difficoltà che si frappongono nell’esercizio del’attività educativa.

Lo Staff del Dirigente e i Responsabili di plesso

Il commento della professoressa Nunziatina Lacchese in merito alla lettera pubblicata

Non ci sono parole per esprimere il significato e il valore di questa lettera che racchiude lo sfogo e l’amarezza di un genitore deluso, che vuole difendere il sacrosanto diritto all’istruzione dei propri figli, oggi distratto da altri interessi o personalismi di potere.

La prima lettera oggetto del dibattito

NESSUN TITOLO

Sono un genitore di Brolo, che è nato a Brolo.

Che è cresciuto a Brolo e che vive a Brolo, anche se tante volte mi è venuto il desiderio di andare via lontano da questa realtà.

I miei figli vanno a scuola a Brolo, come quelli di molti miei amici, di tanti conoscenti… come quelli di gente che non è di Brolo, ma qui ci vive, dei tanti migrantes che in questo paese ormai fanno parte integrante della comunità.

La mia riflessione, anzi vorrei dire il mio urlo, nasce dagli ultimi eventi che stanno accadendo nella scuola.

La Scuola – quella con le “S” maiuscola –  che dovrebbe essere = Famiglia, perchè i nostri figli trascorrono parte della loro giornata in quelle mura che dovrebbero essere = Casa.

Sono rimasto scioccato e veramente demoralizzato nel trovare nello zaino di mio figlio un volantino.

Non era la solita pubblicità, la richiesta di acquisto di un libro o quella di portar materiale per aiutare didattica e le varie attività scolastiche – a quelle ci siamo abituati da tempo comprendiamo, anche se a volte non le capiamo, le necessità e lo facciamo – ma era un volantino dove una lista di genitori vuole portare a conoscenza del suo programma elettorale, quello che si dovrebbe votare, a scuola, per il prossimo rinnovo del Consiglio di Istituto.

Per quanto sia lecito, legale e democratico – e non entro nel merito sui chi l’abbia distribuito e a che titolo – mi chiedo:

– Che bisogno c’è a Brolo di avere 2 liste , di esserci 24 candidati,  di avere più programmi?

Di assistere a incontri tra genitori dove si evoca la forza pubblica per riportare il dibattito nelle regole della dialettica democratica.

La scuole è per tutti, di tutti, deve essere per i ragazzi, dovrebbe esserci unità d’intenti, voglia di far qualche cosa tutti insieme….

Il Consiglio di Istituto è la massima rappresentanza della Scuola e chi la dirige ha l’obbligo e il dovere di difendere i propri rappresentanti (genitori e professori ), passati e futuri .

Chi dirige la scuola deve essere super partes, deve essere obiettivo,  – come chi viene eletto – deve difendere i suoi professori  (tutti uguali ), non diventare mai di parte, di aver una “sua” lista, mai essere contro ma per.

Non è necessario che la Scuola, sopratutto una piccola come quella di Brolo, cada in mano in frazioni. L’istituzione non ne ha bisogno.

La scuola, e chi viene eletto, deve esser fautore di un programma buono per tutto e per tutti, che rappresenti il meglio, che assommi le esigenze della scuola, perchè, e non mi stancherò mai nè di scriverlo nè di dirlo a tutti che la scuola è per i ragazzi.

Senza se e senza ma.

Il mio unico maestro della bellissima scuola elementare di via Roma mi ha insegnato tantissimi anni fa che a scuola si va per costruire un futuro solido e civile sin dalle basi , dal primo piano.

Invece a Brolo tutto si sta sgretolando, personalmente ritengo che le crepe sono profonde, che incidono nel tessuto sociale, e credo che sarà difficile ripararle, almeno per ora. E vedo che queste intaccano anche la Scuola.  Questo fa male. Troppo.

Ho deciso di non andare a votare perchè vedere dei genitori che attraverso i propri figli  – anzi direi in maniera brutale, utilizzandoli – stanno strumentalizzando la scuola paragonandola alla bolgia della politica.

E non voglio essere strumento.

Vergogna !!!!!

Bisogna essere stufi dei parlamentini da quartiere. Di piccoli tratrini dove si recita a soggetto.. per pubblici scadenti, per claque familiari.

Non servono a nessuno. Men che mai alla Scuola, dove non bisogna far Politica.

Chi fa questo gioco, chi si presta a questo scambia le mura scolastiche per le mura di altro.

Questo mi fa schifo.

Mi verrebbe da usare parole negative e pesanti, perchè sono amareggiato anche dal clima che nell’incontro a fine luglio si era già preannunciato.

Risse e non dialogo. Arroganze e non comprensione. Prepotenza e non ascolto.

Cari genitori, a me personalmente interessano a questo punto solo i miei figli (che sicuramente non sono marionette o macchine) e le battaglie che devo affrontare giornalmente per loro.

Battaglie che  non mi sottraggo a continuarle.

Uno sfogo, quest’ultimo, definito pienamente condivisibile anche dal vicesindaco Gaetano Scaffidi e da molti componenti, dell’attuale amministrazione comunale, appuntando i “mi piace” su facebook.

La redazione resta disponibile, sul fronte del dibattito e del confronto, di ospitare altri interventi, opinioni o commenti a tal proposito. Se volete si può scarica l’app del nostro “mezzo”, per sfogliare il giornale solo con gli occhi, ovunque.

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Buona lettura.

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Redazione Scomunicando.it

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