Una riflessione condivisa, dello staff dirigenziale dell’IC di Brolo, in risposta a talune affermazioni pubblicate nell’articolo “Senza Titolo” inviatoci da un Genitore dove esternava il suo pensiero sul “fare” della scuola. La nota dei docenti è siglata dallo Staff del Dirigente e dai i Responsabili di plesso, fa quadrato intorno alla dirigente scolastica:”proiettata a far convergere le risorse umane, professionali e materiali verso traguardi che garantiscano agli studenti il successo formativo, in termini di equità sociale e di padronanza delle competenze chiave e di cittadinanza; ad aprire nuovi orizzonti sul fronte interistituzionale creando canali collaborativi con enti e soggetti esterni; ad instaurare connessioni interdipendenti tra le varie componenti scolastiche; a mantenere vivo il dialogo costruttivo con genitori ed alunni” e sottolinea come all’interno dell’IC brolese “operano persone leali e dignitose, le cui relazioni sociali sono improntate al rispetto dei ruoli, del codice deontologico, della dignità dell’altro, della trasparenza e della legalità”. La nota ora contestate ha avuto il plauso della “preside” Nunziatina Lacchese, ex dirigente del presidio scolastico brolese che ci ha scritto” Non ci sono parole per esprimere il significato e il valore di questa lettera che racchiude lo sfogo e l’amarezza di un genitore deluso, che vuole difendere il sacrosanto diritto all’istruzione dei propri figli, oggi distratto da altri interessi o personalismi di potere”. Che farà, certamente, ancora discutere, e ci auguriamo siamo un dibattito… non un bacchettarsi.
La nota dello Staff giunta in redazione, sottoscritta da Carmela Messina, Giuseppa Parasiliti, Ziino Maria, Maria Rosa Gregorio, Carmela Giuffrè, Salvatore Sidoti Migliore, Graziella Casella, Franca Ferraro, Carmela Monitto Giuffrè, Ignazia Segreto, Nunziata Faustino, Rosa Ottaviano, Rosa Maria Gatto, Rosaria Pizzuto, Maria Rosa Danzè, Carmela Lumia, Maria Palazzolo, Matilde Rifici e Andrea Magistro
Alla vigilia delle elezioni del Consiglio d’Istituto, evento importante per attuare la democrazia partecipata nella vita scolastica, oggi vissuto in un clima poco sereno e offuscato da commenti che alimentano confusione, soprattutto nelle menti dei genitori elettori, e fanno perdere di vista lo scopo autentico della competizione elettorale, lo Staff dirigenziale dell’I.C. di Brolo sente il dovere di esprimere il proprio disappunto e di esplicitare, in modo chiaro ed inequivocabile, la verità sullo stato attuale della nostra scuola.
Lo sconcerto per taluni attacchi, tendenti a ledere l’immagine dell’istituzione e a“imbrattarla” con critiche infondate e pregiudizi non trovano alcun fondamento nella realtà vissuta quotidianamente , una realtà che vede impegnati con spirito di abnegazione: Dirigente, DSGA, docenti e personale ATA in prestazioni professionali e lavorative, mirate a creare condizioni idonee allo sviluppo formativo dei nostri ragazzi; una realtà che non è inquinata dalla politica, come qualcuno afferma; una realtà che pone al centro dell’azione educativa l’alunno, amorevolmente seguito dagli insegnanti, dal suo primo accesso alla scuola dell’infanzia fino al termine del primo ciclo d’istruzione.
Gli esiti di alcuni ragazzi, che si sono qualificati con successo, in ambito regionale e nazionale, per le loro specifiche competenze e per avere raggiunto livelli di eccellenza; i traguardi dell’inclusione e delle pari opportunità con l’adozione di strategie innovative; l’apertura verso il territorio con la sottoscrizione di accordi di rete e protocolli d’intesa; la comunicazione informatizzata; il potenziamento delle strutture tecnologiche; la collegialità vissuta come momento di scambio e condivisione d’intenti formativi sono la prova tangibile e documentata delle modalità operative ed organizzative della nostra scuola.
Tutti hanno potuto constatare che la leadership della Dirigente è proiettata a far convergere le risorse umane, professionali e materiali verso traguardi che garantiscano agli studenti il successo formativo, in termini di equità sociale e di padronanza delle competenze chiave e di cittadinanza; ad aprire nuovi orizzonti sul fronte interistituzionale creando canali collaborativi con enti e soggetti esterni; ad instaurare connessioni interdipendenti tra le varie componenti scolastiche; a mantenere vivo il dialogo costruttivo con genitori ed alunni.
Chi dunque svolge il proprio ruolo istituzionale con alto senso del dovere, professionalità e responsabilità non può rimanere inerte e subire nella totale indifferenza.
I principi, i valori autentici che stanno alla base dell’esercizio della funzione di collaborazione obbligano a manifestare il risentimento nei confronti di chi, rifugiandosi comodamente nell’anonimato, lancia i suoi strali con fini difficili da decodificare perché frutto di menti inclini a diffondere informazioni errate.
La scuola è il luogo della democrazia, del rispetto delle regole e della pluralità delle idee, del confronto e del dialogo. Solo gli stolti possono additare come inopportuna la distribuzione di programmi elettorali dei genitori, contemplata, ormai da decenni, nella normativa scolastica.
Nell’I. C. di Brolo operano persone leali e dignitose, le cui relazioni sociali sono improntate al rispetto dei ruoli, del codice deontologico, della dignità dell’altro, della trasparenza e della legalità.
Il concetto di democrazia, che si estrinseca nell’osservanza dei doveri e nel rispetto dei diritti, è trasmesso ai nostri alunni con il preciso intento di formare cittadini consapevoli delle loro responsabilità e protagonisti, nel futuro, del rinnovamento morale, civile e sociale, tanto agognato dalla società brolese. Saranno proprio i nostri alunni ad affrontare la sfida del domani perché siamo certi di avere inculcato nelle loro menti il valore autentico della libertà, una libertà che non sia condizionata da forme di asservimento, ma disciplinata solo dai Dettami della Costituzione.
Lo Staff che vive e conosce le dinamiche dell’Istituto Comprensivo di Brolo si augura che tale riflessione giovi a fugare i dubbi sull’onorabilità del servizio scolastico e renda un contributo ai candidati e agli elettori del Consiglio d’istituto, con l’auspicio che, una volta svaniti i fumi elettorali, possa essere ripristinata la serenità e l’organo collegiale più rappresentativo della scuola possa operare per un servizio di qualità, mettendo da parte le beghe personali esterne che danneggiano il ruolo istituzionale della scuola, intesa come agenzia educativa che cura l’istruzione e la formazione degli studenti.
Lo Staff invita la Dirigente a guardare fiduciosa “oltre la siepe“, perché la struttura portante dell’I.C. di Brolo è solida e non crolla dinanzi ai colpi della fugace tempesta.
Come dice l’antico proverbio siciliano: ” ‘a iatta du furgiaru nun si scanta di’ spisiddi”.
La comunità scolastica ha palesemente dimostrato che le scintille non incutono timore, anzi temprano, forgiano, rinvigoriscono per superare le difficoltà che si frappongono nell’esercizio del’attività educativa.
Lo Staff del Dirigente e i Responsabili di plesso
Il commento della professoressa Nunziatina Lacchese in merito alla lettera pubblicata
Non ci sono parole per esprimere il significato e il valore di questa lettera che racchiude lo sfogo e l’amarezza di un genitore deluso, che vuole difendere il sacrosanto diritto all’istruzione dei propri figli, oggi distratto da altri interessi o personalismi di potere.
La prima lettera oggetto del dibattito
“NESSUN TITOLO“
Sono un genitore di Brolo, che è nato a Brolo.
Che è cresciuto a Brolo e che vive a Brolo, anche se tante volte mi è venuto il desiderio di andare via lontano da questa realtà.
I miei figli vanno a scuola a Brolo, come quelli di molti miei amici, di tanti conoscenti… come quelli di gente che non è di Brolo, ma qui ci vive, dei tanti migrantes che in questo paese ormai fanno parte integrante della comunità.
La mia riflessione, anzi vorrei dire il mio urlo, nasce dagli ultimi eventi che stanno accadendo nella scuola.
La Scuola – quella con le “S” maiuscola – che dovrebbe essere = Famiglia, perchè i nostri figli trascorrono parte della loro giornata in quelle mura che dovrebbero essere = Casa.
Sono rimasto scioccato e veramente demoralizzato nel trovare nello zaino di mio figlio un volantino.
Non era la solita pubblicità, la richiesta di acquisto di un libro o quella di portar materiale per aiutare didattica e le varie attività scolastiche – a quelle ci siamo abituati da tempo comprendiamo, anche se a volte non le capiamo, le necessità e lo facciamo – ma era un volantino dove una lista di genitori vuole portare a conoscenza del suo programma elettorale, quello che si dovrebbe votare, a scuola, per il prossimo rinnovo del Consiglio di Istituto.
Per quanto sia lecito, legale e democratico – e non entro nel merito sui chi l’abbia distribuito e a che titolo – mi chiedo:
– Che bisogno c’è a Brolo di avere 2 liste , di esserci 24 candidati, di avere più programmi?
Di assistere a incontri tra genitori dove si evoca la forza pubblica per riportare il dibattito nelle regole della dialettica democratica.
La scuole è per tutti, di tutti, deve essere per i ragazzi, dovrebbe esserci unità d’intenti, voglia di far qualche cosa tutti insieme….
Il Consiglio di Istituto è la massima rappresentanza della Scuola e chi la dirige ha l’obbligo e il dovere di difendere i propri rappresentanti (genitori e professori ), passati e futuri .
Chi dirige la scuola deve essere super partes, deve essere obiettivo, – come chi viene eletto – deve difendere i suoi professori (tutti uguali ), non diventare mai di parte, di aver una “sua” lista, mai essere contro ma per.
Non è necessario che la Scuola, sopratutto una piccola come quella di Brolo, cada in mano in frazioni. L’istituzione non ne ha bisogno.
La scuola, e chi viene eletto, deve esser fautore di un programma buono per tutto e per tutti, che rappresenti il meglio, che assommi le esigenze della scuola, perchè, e non mi stancherò mai nè di scriverlo nè di dirlo a tutti che la scuola è per i ragazzi.
Senza se e senza ma.
Il mio unico maestro della bellissima scuola elementare di via Roma mi ha insegnato tantissimi anni fa che a scuola si va per costruire un futuro solido e civile sin dalle basi , dal primo piano.
Invece a Brolo tutto si sta sgretolando, personalmente ritengo che le crepe sono profonde, che incidono nel tessuto sociale, e credo che sarà difficile ripararle, almeno per ora. E vedo che queste intaccano anche la Scuola. Questo fa male. Troppo.
Ho deciso di non andare a votare perchè vedere dei genitori che attraverso i propri figli – anzi direi in maniera brutale, utilizzandoli – stanno strumentalizzando la scuola paragonandola alla bolgia della politica.
E non voglio essere strumento.
Vergogna !!!!!
Bisogna essere stufi dei parlamentini da quartiere. Di piccoli tratrini dove si recita a soggetto.. per pubblici scadenti, per claque familiari.
Non servono a nessuno. Men che mai alla Scuola, dove non bisogna far Politica.
Chi fa questo gioco, chi si presta a questo scambia le mura scolastiche per le mura di altro.
Questo mi fa schifo.
Mi verrebbe da usare parole negative e pesanti, perchè sono amareggiato anche dal clima che nell’incontro a fine luglio si era già preannunciato.
Risse e non dialogo. Arroganze e non comprensione. Prepotenza e non ascolto.
Cari genitori, a me personalmente interessano a questo punto solo i miei figli (che sicuramente non sono marionette o macchine) e le battaglie che devo affrontare giornalmente per loro.
Battaglie che non mi sottraggo a continuarle.
Uno sfogo, quest’ultimo, definito pienamente condivisibile anche dal vicesindaco Gaetano Scaffidi e da molti componenti, dell’attuale amministrazione comunale, appuntando i “mi piace” su facebook.
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