Era un autentico rudere, all’ingresso del paese, sotto le “querce” su un piccolo poggio. Stava lì da anni, abbandonato.
Ci aveva abitato la famiglia Condipodero Marchetta, poi i figli andati via, a starci erano rimasti solo i due coniugi, anziani.
Alla loro morte, i rovi e l’usura del tempo hanno preso lo spazio di quei luoghi.
Muri in pietra, da “ottanta”, che con il tempo si non infradiciti, imbibiti d’acqua, d’umidità…marci. Sino a questa notte.
All’improvviso il crollo, senza alcun preavviso.
E sulla Statale, a pochi metri dalla bretella d’innesto dello svincolo autostradale, si sono riversati metri cubi di massi e terra… praticamente ostruendo totalmente il traffico.
Immedito l’intervento delle pattuglie dei Carabinieri, già in giro per i controlli notturni del week end.
Il maresciallo Chiofalo, con decisionismo, non ha perso tempo ha chiamato al lavoro i mezzi per la rimozione dei detriti, prima accertandosi che sotto il crollo non era rimasto qualche automezzo o motorini in transito.
Fortunatamente in quell’attimo non c’era traffico, solo qualche attimo prima c’era passata la signora Carmelinda Natoli che ha dichiarato: “ho rischiato di restare sotto una casa vecchia che è caduta in strada – aggiungendo – mi chiedo a chi tocca controllare e mettere in sicurezza – e concludendo – voglio fare un elogio ai carabinieri di Brolo che sono accorsi subito e che hanno messo in moto chi di dovere … grazie comandante Chiofalo”.
Certamente se il crollo avveniva in pieno giorno le conseguenze sarebbero potuto essere ben diverse.
Ora si ricercano gli eredi per definire le operazioni e le responsabilità sulla definitiva messa in sicurezza di quel che è rimasto del rudere.
foto archivio