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Brolo – Dal Forum alla Fondazione partecipata.

 

L’incontro di ieri, 90 minuti dedicati alle tesi dei relatori ed altrettanto agli interventi del pubblico con un contraddittorio che non ha disdegnato i toni accesi, alla fine ha “partorito” un progetto condiviso e partecipato.

Forse l’unico percorribile.

Con tempi di consegna calendarizzati.

Una sorta di cronoprogramma che già l’idea della voglia di fare.

In sintesi, il risultato sarà quello di un Forum permanente che in questa fase sarà coordinato da Nino Bruno, un imprenditore locale.

Un Forum che è un tavolo tecnico, allargato alle varie categorie, ed aperto a chi vuol mettersi in gioco, lavorare, rimboccarsi le maniche, fare.. “è finito il tempo delle chiacchiere, delle discussioni da bar, del criticare senza sporcarsi le mani… tanto il lavoro lo fanno gli altri“.

Un Forum che nel giro di sei mesi, data presunta ma già impegnativa, dovrà dar vita e lasciare il posto ad una Fondazione Partecipata.

Strumento innovativo di gestione con la quale il paese potrà, nella sua collegialità, dare soluzioni ai problemi che l’affliggono, senza delegare nessuno.

Un obiettivo sicuramente ambizioso ma forse unica strada percorribile.

E Salvo Messina, il sindaco, che ieri si è messo in gioco, e non solo mettendoci, la faccia, alla fine è soddisfatto.

Ma, lo sono in tanti.

La tensione del dibattito è sfociata – alla fine – nei sorrisi, non di circostanza, ma positivi che nascono proprio dalla voglia di fare, di costruire, di agire, che conduce verso il paese solidale,  più volte richiamato, che non può permettersi – e deve impedire – che “chiuda qualcuno”.

Questo si chiama costruire un sistema-paese.

I relatori dell’incontro sono stati Ottavio Cipriano, ingegnere, che ha parlato, senza fare sconti a nessuno, del centro storico, dei danni e delle ingiurie che non solo il tempo gli ha arrecato e che ha subìto, ma anche della strada da percorrere per il suo recupero sia in chiave urbanistica che sociale.

Un intervento centrato sull’importanza del recupero del patrimonio edilizio, di quello che è e che è stato la memoria storica del paese;

Basilio Ridolfo, altro tecnico – ingegnere e sindaco, ha, partendo, dal come è nato il piano regolatore brolese, illustrato le linee di sviluppo di questo.

I bersagli centrati, quelli mancanti, i risultati avuti – anche quelli giunti non come si prevedevano o fuori i tempi programmati.

Un’analisi impietosa – a tratti cruda – ma che ha aperto gli occhi su  come da quell’esperienza, ora che si possa – consapevolmente – parlare di revisione del PRG.

Un’esperienza che possa definire un nuovo progetto di sviluppo urbanistico e sociale del paese.

In sintesi la lunga argomentazione di Ridolfo può riassumersi: Cemento Zero; Ricostruire per ristrutturare; Riqualificare in maniera sostenibile.

Quindi un PRG che preveda la vivibilità del paese in un’ottica nuova gestita da un “Ufficio Piano” dove interagiscono servizi, commercio, turismo, transiti, viabilità, espansioni imprenditoriali e aree industriali.

Carlos Vinci, imprenditore turistico, ha fatto il punto, ad un anno dall’avvio del progetto “Dimorando” su cosa vuol dire investire nella professionalità, le difficoltà di aggregare, la necessità di superare le diffidenze, fare squadra, su quanto sia difficile penetrare con l’innovazione in mercati e menti ristrette.

Ha detto che se si vuole il sogno diventa realtà bisogna crederci.

Ha parlatori di professionalizzazione, mercati nuovi, flussi dentro e fuori la regione. Ha detto che c’è una strada percorribile per dare lavoro ai giovani e occupazione a tanti ed è il turismo.

Nino Bruno, imprenditore, anima e motore di quest’incontro, ha detto di cos’è oggi il commercio brolese, le sue zone grigie, le paure, le incertezze.

Ha chiamato all’unità del settore, ha chiesto attenzioni, ma ha dato, parlando per molti, disponibilità a operare, a dare idee, fornire contributi.

Quello che Salvo Messina, ha più volte chiesto e ripetuto già all’inizio del suo intervento: “Da soli non si va da nessuna parte”.

Poi gli interventi finali, tecnici, da analisi, quello di Salvatore Maio, stratega del marketing, uomo della formazione del Club dei Borghi più Belli d’Italia.

Suo il dire della necessità della formazione, di fare team, di fare gruppo per e nel territorio.

Infine Simone Paratore, analista, attento osservatore dei flussi turistici, ha detto meno di quello che avrebbe voluto.

In sala si chiedeva la parola, si aveva voglia di dire….

Si è persa un’occasione di ascoltare.

Quindi il dibattito.

Prima acceso, forse sterilmente, fermo all’immediato .. ma non era quello l’oggetto dell’incontro.

Poi Salvo Messina chiedendo a tutti di provare a “mettere l’asticella più in alto” ha riportato gli interventi in una fase costruttiva.

Hanno parlato tra i tanti, Nino Germanà di Medievalia, Sara Saporito, Giuseppe Di Bennardo, Fausto Ridolfo di Casa Artigiani Nebrodi, Domenico Raffaele del Forum giovanile, gli imprenditori Roberto e Cono Speziale, Chiara Natoli.

Tanti piccoli, importanti tasselli per costruire un quadro spesso con qualche tinta fosca, di quello che è Brolo, di ciò che manca, di quello in cui si pecca.

Un Forum – condotto da Massimo Scaffidi – che  è servito a levare molte false convinzioni, abolire termini come autarchia, vittimismo, egoicità, aiutato a far comprendere i limiti di un paese, ma anche le sue potenzialità (non 6 mila abitanti ma un comprensorio di 90 mila abitanti) a guardare la concorrenza non come un “satana da abbattere” ma come un altro commerciante con cui confrontarsi per evitare il generarsi di un paese dove manca l’offerta.

Da dibattito sono venuti fuori le idee dei contratti ed’affitto agevolati, dell’opportunità di puntare sul prodotto, con la tipizzazione del territorio, di qualità, di dare in un brand l’idea del gelato come prodotto tipico, delle manifestazioni che diventano cultura e promozione, di come destagionalizzare l’offerta turistica e commerciale, di dare vita ad “un’officina delle idee” che guardi e dia spazio alle giovani intelligenze del paese.. che sono il futuro di Brolo.

Ma ieri alla “multimediale” si è puntato il dito anche sulla necessità di far venir fuori il “nero”, di dare servizi, di ridurre i prezzi, di offrire qualità.

In sala tante persone, ma anche alcune assenze

Quella dell’Acib l’associazione dei commercianti, probabilmente per un impegno del Presidente, ma della quale il Sindaco si dice certo che sarà in prima fila a far parte di questo nuovo tavolo tecnico.

Un po’ di amarezza per l’assenza, al completo, dell’opposizione consiliare, anche perché nell’invito era chiarissima la matrice super partes dell’incontro, mentre studenti di una scuola superiore alcamese, attualmente impegnanti in un corso di formazione in alcune aziende locali – coordinati dalla Yes Formazione di Brolo –  assistevano, prendevano spunto, commentavano, quello che per loro era un modello nuovo di un paese in discussione.

Da oggi già si lavora, per far comprender agli assenti quanto fatto, cosa si è detto, per spiegare ed elaborare i concetti, gli imput ricevuti.

Di certo, al di là, di quello che verrà fuori, è stato una sperimentazione necessaria, un guardarsi allo specchio, dentro, non facile, doloroso ma costruttivo.

Un impegno per il futuro.

 

scomunicando.it pubblicherà, prossimamente, per aver tutti la giusta consocenza, tutte le argomentazione trattate dai relatori.

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