BROLO è tra le città a vocazione turistica della Sicilia
Dal Palazzo

BROLO è tra le città a vocazione turistica della Sicilia

BROLOspiaggia_destateSoddisfatto il Sindaco Salvo Messina, “sia il Comune che gli operatori avranno maggiori premialità per ottenere i finanziamenti comunitari che saranno messi a bando per riqualificare e diversificare l’offerta turistica”.

Intanto in un incontro tecnico studiate  le strategie per movimentare i flussi turisti ad aprile e maggio.

L’assessore regionale al Turismo Daniele Tranchida ha firmato, nei giorni scorsi,  il decreto dei Comuni a vocazione turistica. 

Confermando Brolo nell’elenco delle cinquantasette località isolane che potranno vantarsi di tale marchio.Lo ha comunicato Salvo Messina sindaco di Brolo, esprimendo soddisfazione per il mantenimento di quest’ obiettivo.

“E’ un riconoscimento importante – afferma il sindaco brolese – che va ben oltre la qualificazione nell’immaginario collettivo. Infatti tale riconoscimento, prestigioso e di fondamentale importanza per il suo sviluppo turistico ed economico, serve anche all’imprenditoria turistica che potrà avere nuove opportunità

“Infatti, dice Salvo Messina, citando il decreto assessoriale, Brolo e le altre località inserite nell’elenco dei Comuni a vocazione turistica saranno inserite nel Piano settoriale per l’attivazione delle linee di intervento del Programma operativo Fesr 2007/2013, che è uno strumento di programmazione delle misure comunitarie riferibili all’assessorato al Turismo.

Questo riconoscimento comporta, quindi, un elemento di premialità  per ottenere i finanziamenti comunitari che saranno messi a bando per riqualificare e diversificare l’offerta turistica. E’ un provvedimento che punta a valorizzare le caratteristiche e le tipicità culturali, ambientali e monumentali di questi centri per svilupparne le capacità di attrazione turistica, utilizzando al meglio le risorse comunitarie che il Po Fesr mette a nostra disposizione per questo settore che e’ trainante per l’economia siciliana”.

“Per noi – ha concluso Messina – questo non è un punto di arrivo ma una tappa nel processo di qualificazione dei nostri luoghi, perché puntiamo al turismo e possedendo un eccellente bagaglio culturale dobbiamo rivalutarlo e rilanciarlo per mantenere occupazione, fare sviluppo, crescere tutti”

L’occasione per presentare questa importante “novità” è stato l’incontro che il sindaco ha avuto , martedì pomeriggio, che gli albergatori locali.
Un incontro tecnico per definire, nell’immediato periodo, una strategia atta a convogliare i flussi turistici nei week end di aprile e maggio.

brolo_castello_2Stilato un programma di aventi che sarà definito nei dettagli nei prossimi giorni e presentato subito dopo la Borsa Internazionale del Turismo di Milano, dove, gli operatori brolesi,  potranno comunque illustrarlo, in anteprima, ai loro partner.

Il sindaco ha evidenziato anche che tale inserimento è determinato dal fatto che Brolo fa parte della ristretta nicchia del Club dei Borghi Più belli D’Italia d’Italia riconosciuti dalla Consulta del turismo dell’Anci.

Un’appartenenza che ha creato un “diritto” prioritario di accesso nell’elenco  dei 57 Comuni che fanno parte del decreto.

Ecco l’elenco: Accanto ai capoluoghi di provincia (Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani), il decreto riconosce localita’ a vocazione turistica i comuni di Brolo, Castelmola, Cefalu’, Geraci Siculo, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia, San Marco d’Alunzio e Savoca, in quanto rientrano compresi tra i borghi che la Consulta del Turismo dell’Anci riconosce come i piu’ belli d’Italia; Lipari, Leni, Malfa, Santa Marina Salina, nelle isole Eolie, Caltagirone, Militello Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Piazza Armerina, Scicli, Sortino, che detengono beni dichiarati patrimonio dell’umanita’ dall’Unesco; Lampedusa, Favignana, Pantelleria, Ustica, per la loro particolare localizzazione paesaggistica e Acireale, Erice, Giardini Naxos,, Milazzo, Sciacca, Taormina, Salemi, Monreale, San Vito Lo Capo, Marsala, Ribera, Menfi, Giarre, Paterno’, Vizzini, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Castelbuono, Petralia Soprana, Gangi, Pollina, Piana degli Albanesi, Avola, Mazara del Vallo, per la loro conclamata, storica, valenza turistica.

Brolo_chiesa_fregioAltri se ne potranno aggiungere, se saranno in possesso delle caratteristiche e dei requisiti fissati dal bando approvato con lo stesso decreto, che saraà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana, sul sito dell’assessorato al Turismo e su euroinfosicilia.it .
Le dichiarazioni dell’Assessore:

“Queste località – dice Tranchida – saranno inserite nel Piano settoriale per l’attivazione delle linee di intervento del Programma operativo Fesr 2007/2013, che e’ uno strumento di programmazione delle misure comunitarie riferibili all’assessorato al Turismo. Questo riconoscimento comporta, quindi, un elemento di premialità per ottenere i finanziamenti comunitari che saranno messi a bando per riqualificare e diversificare l’offerta turistica. E’ un provvedimento che punta a valorizzare le caratteristiche e le tipicità culturali, ambientali e monumentali di questi centri per svilupparne le capacità di attrazione turistica, utilizzando al meglio le risorse comunitarie che il Po Fesr mette a nostra disposizione per questo settore che e’ trainante per l’economia siciliana”.

“Per verificare l’esistenza di altre località da inserire nel piano settoriale, con il decreto – aggiunge l’assessore – e’ stato approvato il bando per consentire ai comuni interessati di presentare una manifestazione di interesse. Sono fissati con precisione parametri oggettivi. Per essere inseriti, i comuni ne devono possedere almeno quattro. Sarà una commissione a valutarne l’effettivo possesso”.

Secondo il decreto, queste sono le caratteristiche richieste: l’adeguata presenza di beni culturali, artistici e architettonici; la collocazione all’interno di parchi regionali; la localizzazione paesaggistica e naturalistica, la persistenza e la tutela dei centri storici, l’adeguata dotazione infrastrutturale alberghiera (che comprende alberghi, agriturismi, turismo rurale, paesi-albergo, case vacanza, bed and breakfast); l’organizzazione, da oltre un triennio di manifestazioni, rassegne o grandi eventi culturali e un’adeguata presenza turistica, in base ai dati riferiti agli ultimi tre anni.

Questo decreto sostituisce quello varato nel mese di agosto del 2010, che l’assessore Tranchida revocò, nel novembre successivo, per individuare, dopo aver sentito i rappresentanti dell’associazione dei comuni (l’Anci) e delle associazioni di categoria del turismo, nuovi criteri di selezione basati su parametri certi e quantificabili, che rispecchiassero la reale capacità di attrazione turistica delle località.

tranchida_00_thumb307_Le dichiarazioni dell’Assessore Tranchida:
“Queste località – dice Tranchida – saranno inserite nel Piano settoriale per l’attivazione delle linee di intervento del Programma operativo Fesr 2007/2013, che e’ uno strumento di programmazione delle misure comunitarie riferibili all’assessorato al Turismo. Questo riconoscimento comporta, quindi, un elemento di premialità per ottenere i finanziamenti comunitari che saranno messi a bando per riqualificare e diversificare l’offerta turistica. E’ un provvedimento che punta a valorizzare le caratteristiche e le tipicità culturali, ambientali e monumentali di questi centri per svilupparne le capacità di attrazione turistica, utilizzando al meglio le risorse comunitarie che il Po Fesr mette a nostra disposizione per questo settore che e’ trainante per l’economia siciliana”.
“Per verificare l’esistenza di altre località da inserire nel piano settoriale, con il decreto “aggiunge l’assessore – e’ stato approvato il bando per consentire ai comuni interessati di presentare una manifestazione di interesse. Sono fissati con precisione parametri oggettivi. Per essere inseriti, i comuni ne devono possedere almeno quattro. Sarà una commissione a valutarne l’effettivo possesso”.
Secondo il decreto, queste sono le caratteristiche richieste: l’adeguata presenza di beni culturali, artistici e architettonici; la collocazione all’interno di parchi regionali; la localizzazione paesaggistica e naturalistica, la persistenza e la tutela dei centri storici, l’adeguata dotazione infrastrutturale alberghiera (che comprende alberghi, agriturismi, turismo rurale, paesi-albergo, case vacanza, bed and breakfast); l’organizzazione, da oltre un triennio di manifestazioni, rassegne o grandi eventi culturali e un’adeguata presenza turistica, in base ai dati riferiti agli ultimi tre anni.
Questo decreto sostituisce quello varato nel mese di agosto del 2010, che l’assessore Tranchida revocò, nel novembre successivo, per individuare, dopo aver sentito i rappresentanti dell’associazione dei comuni (l’Anci) e delle associazioni di categoria del turismo, nuovi criteri di selezione basati su parametri certi e quantificabili, che rispecchiassero la reale capacità di attrazione turistica delle località.

16 Febbraio 2011

Autore:

admin


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