Bello, interessante, nuovo, originale, il lungomare “visto” da Rossana Cuticchia che lo rende protagonista della sua tesi di laurea in architettura.
Un lavoro di grande spessore progettuale, fatto con il “cuore” e la sensibilità di una professionista che affianca tecnicismo a sensibilità artistica.
Ad illustrare il progetto nelle sue linee generali, presentandolo al sindaco, Salvo Messina, è la stessa neo-architetto Rossana Cuticchia , che dopo aver frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Capo d’Orlando, si è ora laureata presso la facoltà di Architettura di Reggio Calabria.
L’idea progettuale, oggetto della tesi, è sinuosa, evocativa e certamente affascinante; si svolge su due piani di calpestio: uno livello strada, quindi a quota “zero”, in pietra dal differente taglio (in granitogrès rusticato, pietra naturale e pietra nativa di colorazione gialla, ariante su una gamma che va dal bianco sporco al rosso-marrone) e un secondo piano di calpestio, a quota -1, interamente in legno teak, anch’esso dalla differente grammatura di essenze comuni, che va ad unificarsi in modo naturale e senza alcun legante con il piano spiaggia, e quindi con la sabbia stessa”.
Dunque un grande impegno anche nella ricerca dei materiali, nella riduzione dell’impatto ambientale con la precisa volontà di unire innovazione stilistica con tradizione e ambiente. La particolarità di questo progetto è la ripetitività di una forma, l’ellissi, che permette un movimento in e una diversità sia anche in altezza.
Il masterplan documentativo della tesi racconta ampiamente la loro presenza sui piani, evidenziando la loro diversa funzione e il loro differente colore.
“La forma ellissoidale – precisa Rossana – nasce da uno studio improntato sul mare, quindi sul fluttuare delle sue onde e dall’azione che agisce sulla “complicata” forma di una conchiglia, si presenta, in alcuni casi, sottoforma di bucatura nel terreno,interamente in humus per accogliere dei polmoni verdi, delle oasi vegetali di enorme rilievo e sofisticatezza. In altri casi è invece una rottura della monotonia rilevata dalla continuità della pavimentazione, che muta solo l’aspetto coloristico/formale in piano; altre situazioni sono poi il risultato di pergolati e strutture polifunzionali reali (concentrate per lo più sul piano superiore)”.
La tesi è caratterizzante già dal suo titolo “riqualificazione del lungomare Luigi Rizzo di Brolo con ammodernamento del tessuto urbano e suo inserimento all’interno del circuito urbano cittadino, per meglio evidenziare luci e ombre del territorio comunale a disposizione di un qualsiasi fruitore”.
A discuterne insieme alla Cuticchia, in sede di esami è stata la professoressa Daniela Colafranceschini – correlatrice la docente Cherubina Modaffari.
Il lavoro, che ha ricevuto i complimenti del Sindaco di Brolo, Salvo Messina, al quale l’architetto ha consegnato il corposo progetto, ampliamente illustrato, anche con una sezione fotografica e grafica di spessore, è uno studio che vuol avere come risultato un più imponente impatto visivo sull’intero comprensorio, ricavandone da ciò sicuramente una maggiore fruibilità dell’area, fungendo da punto strategico, quindi nodo focale di qualsiasi attività formativa e non; ciò “può benissimo essere rappresentato da una semplice passeggiata in riva al mare, – dice Rossana Cuticchia – una giocata a carte tra amici ormai in pensione, la visione di un film, un caffè con i piedi in acqua,…”
E continuando: “Come le ho già detto lo sviluppo degli schizzi preliminari e delle idee non sono fondamentalmente partiti da nessun artisti di spicco mondiale, ma bensì da esigenze reali che io, vivendo la zona in prima persona, da cittadina, ho riscontrato e su questo anche il fatto di voler far ulteriormente crescere Brolo in modo prestigioso, continuando a far ciò che ormai fa da anni”.
Una tesi che va ben oltre l’impegno universitario, venuta fuori da un lavoro durato un anno (lungo e abbastanza impegnativo), che certamente diventa un punto di partenza per un futuro “disegno” di quello che è il luogo principe e la “cartolina” turistica del paese. Specchio dei tempi: In tre mesi, sono state tre le tesi universitarie hanno avuto come oggetto Brolo.
Una di storia, relativa ai moti del 1921, prodotta dalla dottoressa Ileana Fratacci, una sul turismo e l’idea progettuale che Brolo porta avanti realizzata dalla dottoressa Cristina Sgrò e quella di Rossana Cuticchia.
Anche questo ha sottolinea Salvo Messina, inorgoglisce tutta la cittadinanza, perché indica che Brolo “costrusce” e stimola idee e culturai diventando così, l’intero paese e tutta la sua vita sociale, un’idea progettuale sui generis.
Nel dettaglio tecnico la tesi della Cuticchia partendo dalla storia e dalla cultura dei luoghi , si addentra nei quadri di riferimento e fattibilità ambientale (VAS), analizza le trasformazioni territoriali e fattori causali offrendo nuove visioni e prospettive future, lasciando ampio spazio alla documentazione dei motivi che hanno determinato le scelte dei materiali, con i loro motivi e lorto applicazioni.