Nota dell’assessore ai servizi sociali Tina Fioravanti
Con oggi si mette la parola fine alla difficoltà di accesso per i soggetti diversamente abili che intendano usufruire dei servizi dell’ufficio postale di Brolo.
La tanto attesa rampa metallica, con la quale sono state di fatto eliminate le barriere architettoniche, è stata finalmente installata.
Si chiude, pertanto, una vicenda che ha visto la sottoscritta, nella qualità di assessore con delega ai servizi sociali dell’attuale amministrazione, oggetto di facili e gratuite speculazioni politiche, pur non portando alcuna responsabilità rispetto all’inerzia mostrata dall’Istituto postale.
Nonostante ciò, la sottoscritta – consapevole del proprio ruolo istituzionale e sensibile verso quella fascia di popolazione più sfortunata, in quanto interessata da una capacità motoria limitata – ha deciso di non prestare il fianco alle strumentalizzazioni poste ad arte per soli fini politici e, con l’aiuto degli uffici comunali a cui è demandata ogni funzione gestionale, ivi compresa quella che ci occupa, ha seguito l’intera vicenda fino alla sua odierna positiva conclusione.
Oggi che tutto si è concluso, anche per onore della verità ed al netto di ogni polemica, è però giusto fare presente le varie fasi del procedimento a partire dalla integrazione documentale da parte di Poste Italiane pervenuta al Comune di Brolo in data 11.11.2019.
E’ bene sottolineare che solo appena dopo otto giorni (festivi compresi), l’amministrazione comunale ha rilasciato in data 19.11.2019 l’autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico.
Successivamente, in data 3 gennaio 2020, dopo una serie di solleciti verbali, il Sindaco ha invitato l’Azienda postale a provvedere all’installazione della rampa assegnando il termine di dieci giorni, avvertendo che decorso infruttuosamente tale termine sarebbe stato dato mandato all’Ufficio Tecnico di avviare la procedura di verifica della sussistenza dei requisiti di agibilità dei locali.
In data 20 gennaio 2020, il Responsabile dell’Area Tecnica ha diffidato Poste Italiane all’utilizzo dei locali assegnando quindici giorni per la regolarizzazione dell’accesso per i soggetti diversamente abili, pena la chiusura dell’attività.
Con PEC del 22 gennaio 2020, il Procuratore speciale di Poste Italiane, riconoscendo il ritardo maturato nell’esecuzione dell’intervento di eliminazione delle barriere architettoniche, ha assicurato che l’installazione della rampa sarebbe avvenuta entro e non oltre la fine del corrente mese. Ciò è realmente avvenuto.
Quello appena descritto è il procedimento che ha interessato la realizzazione dell’intervento finalizzato a garantire la fruibilità dei servizi postali anche ai soggetti diversamente abili; procedimento che è facilmente riscontrabile dagli atti in possesso del Comune.
Da quanto precede, emerge con assoluta chiarezza, con buona pace per i detrattori politici, come l’amministrazione comunale – attraverso gli uffici preposti – abbia non solo agevolato prontamente l’installazione della rampa adottando i provvedimenti di competenza con totale celerità, ma abbia anche posto in essere tutti gli atti amministrativi (solleciti e diffide) che hanno portato al risultato finale di oggi, ferma restando la piena ed esclusiva responsabilità dei ritardi che rimane ascrivibile a Poste Italiane.