Doveva essere una festa… ed invece!
Tra disinformazione, paure, catene sui whatsApp,, a Brolo la “Festa ell’Albero” fa germogliare una ridda di polemiche.
Come ogni anno il 21 novembre, in tutta Italia, si festeggia la Giornata Nazionale degli Alberi, “un’occasione per ricordarci della loro straordinaria importanza per la vita dell’uomo e per la qualità dell’ambiente” si legge nella circolare emessa dalla dirigenza scolastica del Comprensivo, che programmava un manifestazione che coinvolgeva genitori, maestri e classi.
Anticipando di un giorno la data del 21 novembre nazionale, il 20 novembre – si legge ancora nella nota del Ds Castrovinci – i bambini di tutti i plessi della scuola dell’infanzia saranno impegnati, nella piantumazione di alberi, donati alla scuola dai vivai presenti nel territorio.
A loro volta le maestre, con il contributo dei genitori, e spazio esterno permettendo, potranno organizzare le prime olimpiadi d’istituto dello zappatore. In pratica dei genitori volontari si misureranno nello spazio verde esterno di pertinenza di ogni plesso, ove disponibile, in una prova consistente nella preparazione di una piccola area dello stesso per la messa a dimora delle piante”.
Spirito dell’iniziativa era quello “in un modo divertente per far riscoprire ai bambini il mondo contadino e allo stesso tempo prendersi cura degli spazi esterni dei nostri piccoli plessi della scuola dell’infanzia, oggi più che mai spazi ideali, tempo permettendo per attività all’aperto, ideali nella prevenzione dal contagio del Covid19”.
Ma tutto ciò non è avvenuto, solo a Brolo, negli altri comuni Sant’Angelo di Brolo e Ficarra, le manifestazioni si sono svolte regolarmente.
Infatti alcune mamme scrivo in redazione, e commentano così
“Era previsto un evento particolare che prevedeva l’uscita di ogni singola sezione fuori nel cortile per piantare un alberello per classe con la presenza di un genitore per classe e tre persone che avrebbero suonato e cantato una canzoncina. Il tutto seguendo le norme anti COVID l’utilizzo della mascherina e la giusta distanza. Purtroppo solo questa mattina [venerdì per chi legge] è arrivata la notizia che il dirigente è stato costretto per i Plessi di Piazza Annunziatella e via Trento a prevedere delle misure più restrittive al fine di non alimentare polemiche e di evitare che si alimentassero ulteriormente le paure ed il panico da contagio, il tutto perché qualche mamma ha dato – certamente in buona fede – cattive informazioni”
In particolare per il plesso di piazza Annunziatella il Dirigente ha concordato con il coordinatore della scuola dell’infanzia Nino Palmeri e con la maestra Stefana Costantino, di far assistere gli alunni dalle vetrate della sezione antistante lo spazio esterno dove si svolgevano le manifestazioni. Per il plesso di Via Trento, invece di non far uscire i bambini e trasmettere la manifestazione in streaming, utilizzando le smart tv installate in tutte le sezioni.
Purtroppo l’attuale connessione ad internet dei due plessi non ha consentito una trasmissione in diretta dell’evento e i maestri hanno dovuto trovare altre soluzioni.
Tutto questo è accaduto a causa di voci che rimbalzate sulle “catene dei telefoni” hanno coinvolti tanti, al punto che i responsabili dell’evento, pur convinti che non vi era nessun pericolo, in ragione delle modalità adottate, in funzione della prevenzione della diffusione del COVID, hanno ritenuto necessario al fine di limitare il panico da contagio, non far svolgere l’evento così come progettato, nel senso che ne hanno modificato la tempistica, diffondendolo in video quanto stava avvenendo all’esterno del plesso, e per quanto riguarda la scuola di via Trento, facendo anche spostare il trio di suonatori che avrebbe, a distanza, allietato il lavoro dei genitori impegnati nella piantumazione degli alberelli, fuori dal cancello e che poi ne hanno fatto un video.
Un’iniziativa che ha creato disagio, discussione, ed anche tensione, con qualche voce che, inevitabilmente, si è elevata un tono più su.
Il dirigente Bruno Lorenzo Castrovinci, si tira fuori dalla polemica: “la scuola è estranea ad ogni polemica” , evidenziando che il messaggio positivo della “festa” è giunto ugualmente agli alunni, e sottolineando che in questo periodo di particolare tensione a causa della paura da contagio, nulla avrebbe messo in atto se non più che convinto sull’idoneità e la sicurezza dei bambini, dei genitori, della stessa Scuola.
Ma non nasconde la sua amarezza per quanto percepito.
Altre mamme, aggiungono, “domani parleremo anche con le pediatre e spiegheremo loro che il tutto era fatto ed organizzato in ragione della normativa e del buon senso” sottolineando che “prima fra tutto stavamo agendo da mamme responsabili partecipando a quell’evento, e non avremmo mai messo a rischio la salute di nessuno, men che mai dei bambini”, e affermano, “senza pensar assolutamente male, ma certamente qualcuno si è lasciato influenzare da voci terroristiche cadendo nel panico e creando disinformazione… sarà per il prossimo anno”.
Ovviamente pronti a dar spazio ad altre voci su quanto successo.
la fotogallery dell’evento
la nota
“Difendere le nostre foreste, le nostre radici, il nostro futuro”
“È doveroso, in quest’epoca caratterizzata dall’ambientalismo spicciolo, compiere atti veramente ecologisti e identitari che guardino al futuro dei nostri territori e delle nostre aree verdi e farlo tenendo presente sia l’atto concreto, ovvero la messa a dimora di un nuovo albero, sia il lato simbolico e spirituale, ossia prendersi cura dei luoghi simbolo della nostra nazione facendo l’unica cosa veramente rivoluzionaria: mettere a dimora nuove piante tenendo ben presenti e rafforzando le radici del nostro popolo. In un mondo di deforestazioni, delocalizzazioni e ambientalismo qualunquista non vi è azione più importante che difendere le nostre foreste e i nostri spazi verdi: lì sono le nostre radici, da lì nasce il nostro futuro.”