BROLO – I Genitori delle “Future” Terze Medie si chiedono perchè?
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BROLO – I Genitori delle “Future” Terze Medie si chiedono perchè?

A rischio una classe. E in un comunicato stampa, redatto quest’oggi, la maggioranza assoluta dei genitori di 56 studenti frequentanti lo scorso anno la seconda media, ponendosi una seri di interrogativi, evidenziano che stanno valutando l’ipotesi dell”esodo di massa” in attesa di risposte certe, sul tema della sicurezza, da parte del Dirigente scolastico locale, del Funzionario dell’ufficio VIII Ambito Territoriale Messina, del Dirigente dell’ufficio VIII Ambito Territoriale Messina e del Direttore Ufficio Scolastico regionale per la Sicilia.

La nota integrale:

Comunicato ufficiale dei genitori delle future classi terze della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Brolo, via Libertà

La maggioranza assoluta dei genitori di 56 studenti frequentanti nell’ a.s. 2017/2018 la classe seconda media, nello scorso mese di maggio, è venuta a conoscenza tramite i ragazzi, che per l’anno scolastico 2018/2019 le tre classi seconde,  sarebbero state accorpate per formare due classi terze di ben 28 studenti cadauna.

E’ evidente a chiunque che la modifica in itinere della strutturazione delle classi, e soprattutto nella fase conclusiva del percorso della scuola secondaria, compromette in misura rilevante la sicurezza dei nostri figli e la qualità dell’insegnamento.

Per tale motivo siamo ricorsi alla Dirigente scolastica che di fronte alle nostre preoccupazioni, sia di natura didattica che di crescita relazionale dei ragazzi, nell’ottica di una continuità che è garanzia di uno sviluppo armonico in una fase evolutiva molto delicata che segna il passaggio alla piena adolescenza, ha risposto verbalmente ed essenzialmente, senza possibilità di confronto o dialogo alcuno, che tale decisione di organico era responsabilità del MIUR e che nulla era in suo potere per un ripristino della situazione originaria.

Un simile atteggiamento di chiusura ha rafforzato la nostra coesione di genitori e consapevoli del fatto che i nostri figli stavano subendo un’ingiustizia lesiva del loro diritto allo studio, ci siamo armati di impegno e con  la normativa alla mano, abbiamo ripercorso a ritroso le fasi che determinano la formazione del numero delle classi.

Abbiamo contattato i responsabili dell’Ambito Territoriale di Messina, competenti per la nostra zona, che invece sostengono che il numero delle classi è generato in conseguenza dei dati immessi da ogni singola scuola e che comunque si è sempre in contatto con i dirigenti scolastici per eventuali particolari esigenze e, pertanto, è potere e facoltà del dirigente strutturare il numero delle classi, nel limite del numero massimo concesso.

Ci siamo quindi convinti della possibilità di modificare questa situazione che si è venuta a creare, i cui effetti si ripercuoteranno sui nostri figli che, nel prossimo anno, saranno impegnati in scelte e prove importanti per il loro percorso cognitivo, di crescita individuale e collettiva.

Il 06/06/2018 presentiamo un documento a firma dei genitori in cui poniamo l’attenzione sulla sicurezza, a nostro avviso compromessa. Segue l’unica risposta ufficiale della dirigente del 19/06/2018 in cui attribuisce al decremento di 3 unità degli alunni l’accorpamento delle classi e comunica che “ha richiesto la consulenza dell’ufficio tecnico del comune di Brolo”.

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Ci da  altresì copia di una richiesta inoltrata al dirigente VIII A.T. di Messina, in cui fa richiesta di una ulteriore classe terza, ahimè del 12/06/2018, ovvero lo stesso giorno di pubblicazione sul sito del MIUR del famoso organico di diritto, rinviando così la discussione all’ufficio provinciale di competenza. Il 27/06/2018 noi genitori chiediamo il ripristino delle tre classi a tempo normale e notizie della relazione tecnica del Comune di Brolo.

Leggendo la normativa in vigore sulla determinazione degli organici (DPR 81/09), risulta chiaro che i criteri che sottendono alla formazione delle classi non dipendono solo dal numero degli alunni frequentanti o dal numero degli alunni con disabilità, ma anche dalla presenza di locali che rispettino i requisiti della normativa sulla sicurezza.

Questo è l’altro grosso dubbio che ci ha spinto a intraprendere questa battaglia per la tutela dei diritti dei nostri figli, in quanto sappiamo bene – come confermato dalla relazione tecnica redatta dall’Ufficio comunale – che nella nostra scuola non esistono aule idonee ad ospitare 28 alunni, oltre l’insegnante, avendola visionata nella riunione del 31 agosto, indetta telefonicamente dalla dirigente scolastica alla presenza dei rappresentanti delle rispettive 3 classi seconde, future terze.

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Ad oggi, 31 agosto c.a. ci ritroviamo ancora senza una risposta ufficiale alla nostra richiesta di ripristinare tre classi terze da parte delle istituzioni interpellate. In ordine: Dirigente scolastico Maria Ricciardello; Funzionario dell’ufficio VIII Ambito Territoriale Messina, Giovanni Pasto; Dirigente dell’ufficio VIII Ambito Territoriale Messina dott. Luca Gatani; Direttore Ufficio Scolastico regionale per la Sicilia, dott.ssa Maria Luisa Altomonte.

A seguito di quanto sopra, siamo giunti alla consapevolezza che anche in un ambito così delicato quale è quello educativo, in cui si gestisce la crescita di minori, non sempre chi è preposto alla loro tutela, opera discostandosi dalla fredda logica dei numeri e dando agli alunni il giusto valore umano.

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Inoltre, consapevoli che la sicurezza dei plessi scolastici sia requisito imprescindibile per la salvaguardia della vita umana (in tal caso dei nostri figli che vi trascorrono molte ore al giorno) e non confortati in tal senso dai dati tecnici di cui sopra, siamo determinati ad appellarci agli uffici competenti per il rispetto del diritto alla sicurezza dei nostri figli.

Abbiamo preso anche in esame la scelta di presentare un Nulla Osta cumulativo per spostare i nostri ragazzi, consapevoli che ciò andrebbe a creare dei disagi all’ufficio provinciale in merito all’organico ormai definito, ma cogliamo con grande amarezza, in tutta questa storia, il fallimento di una scuola che, attraverso i suoi preposti, nulla garantisce ai nostri figli.

Contestiamo un sistema tiranno in ogni ordine e grado, che considera i ragazzi solo numeri per i propri fini, senza considerare la risorsa umana in gioco né la tutela della salute.

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Il comunicato è del 03/09/2018 e ovviamente restiamo disponibile a pubblicare risposte, puntualizzazioni, chiarimenti da parte degli organismi interessanti, non potendo, comunque, fare a meno di evidenziare che il problema ora denunciato, creando un effetto domino, implica una serie di problematiche che coinvolgeranno anche altri plessi scolastici, in tema di sicurezza. Tema questo oggi più che mai prioritario, che va ben oltre le logiche matematiche, – che possono anche sussistere – attuali e future, di potenziamenti di istituti in tema di maggior classi, docenti a disposizione e acquisizione di fondi per nuovi progetti. 

 

3 Settembre 2018

Autore:

redazione


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