“Anche se ciò che puoi fare è soltanto una piccola goccia nel mare,
può darsi che sia proprio quella a dare significato alla tua esistenza“.
(cit.)
Un piccolo contributo già devoluto all’Associazione Italia Tibet è il segno tangibile, ma sopratutto la scelta, che i partecipanti, gli organizzatori ed i promotori di questa settimana dello Yoga a Brolo, diretta da Sabrina Provalosi, hanno voluto fare per la causa del Tibet.
Per aiutare il Popolo tibetano nella sua lotta verso al libertà dall’oppressione cinese, mentre il mondo intero, complice e colpevole, sta zitto.
La rassegna brolese, che giunge alla sua quinta edizione, quest’anno come già fatto in precedenza, era dedicata “Ad un Tibet libero” e per questo sono state devolute interamente tutte le quote di iscrizioni, e grazie al materiale pervenuto da parte dell’associazione pro-Tibet si sono svolte anche una serie di azioni tese a sensibilizzare e promuovere la causa tibetana e quanto raccolto servirà per sostenere il lavoro del Dalai Lama e del suo governo in esilio, affinché al popolo tibetano venga riconosciuto il diritto all’autodeterminazione e siano garantite le fondamentali libertà civili represse dal governo cinese e dalla logica degli equilibri internazionali.
L’insegnante di yoga Sabrina Provasoli, la tutor del corso, ha caratterizzato quest’edizione dedicando molta attenzione all’antichissimo rito dei Cinque Tibetani.
Durante la settimana è stato possibile “praticare” all’alba ed al tramonto ed i partecipanti si sono ritagliati anche un “insolito spazio” partecipando al Rito della Luce, in coincidenza con il Solstizio d’Estate, alla Piramide – 38° parallelo – voluto e diretto da Antonio Presti.
La settimana dello Yoga brolese è stata ottimizzata sotto l’aspetto alberghiero e dell’ospitalità dall’Hotel Costa Azzurra di Brolo diretto da Marinella Ricciardello.