Uno spazio ritrovato per un “borgoâ€Â dalle grande aspettative.
Una cerimonia senza fronzoli, essenziale, sobria, ma ricca di partecipazione. Di fatto c’erano tutti gli abitanti della contrada, che da tempo attendevano questo centro e che hanno fatto da corona alla Giunta guidata da Salvo Messina che sabato sera ha, con orgoglio, presenziato alla cerimonia d’apertura ed alla benedizione dei locali.
A tagliare il nastro è stato Maria Ricciardello, assessore comunale alla Cultura, che ha fortemente voluto questo centro sociale che saràospitato nei locali di un’ex scuola elementare, totalmente ristrutturata ed ora dotata di biblioteca, e sala convegni, e collegamenti ad internet. Preso anche un grande schermo ed altri accessori per rendere il centro sede di manifestazioni ricreative e culturali.
A parlare, oltre alla stessa Ricciardello, l’on Giuseppe Laccoto, che da precedente sindaco di Brolo, aveva avviato l’iter del finanziamento, e, Salvo Messina che ha ringraziato tutti coloro che si sono prodigati per la realizzazione dell’opera. Messina ha anche illustrato quanto nei prossimi mesi si attuerànella frazione, con interventi che spaziano dal verde pubblico, agli interventi di riqualificazione dell’arredo urbano delle strutture sportive, ma ha anche annunciato la concreta possibilitàdi metanizzare tutto il borgo con un nuovo finanziamento per il quale l’amministrazione ha avviato l’iter burocratico.
Quello che una volta era la scuola, quella “elementare†del Lacco, dove ci dormiva la banda per la festa di settembre, e diventava anche sede del seggio elettorale, diventa ora, specchio dei tempi, un polo di aggregazione per più generazioni.
Ci ha studiato tanta gente tra quelle mura, diventando giàdagli anni cinquanta un avamposto per l’emancipazione di una realtàprettamente contadina, ora quei luoghi diventano spazio, grazie anche alla lungimiranza di Maria Ricciardello, per nuovo intelligenze che si confrontano con i nuovi linguaggi ma che, magia di una frazione, convivono a stretto contatto con i più anziani raccogliendone le memorie.
Massimo Scaffidi