BROLO – Il ritorno dell’Orto Didattico
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BROLO – Il ritorno dell’Orto Didattico

Io zappo, tu zappi, noi coltiviamo

e ritorna in mente l’esperimento dei “Nonni Contadini”

La nota di Castrovinci Bruno Lorenzo

Istituzioni che dialogano in una sinergia che consente di realizzare innovazioni e progetti impensabili in altri contesti, se si pensa alle difficoltà di un sistema burocratico come quello degli uffici amministrativi.

Un’amministrazione comunale attenta e in grado di dare risposte immediate alle richieste del mondo della scuola, che a Brolo in particolare si traduce in un istituto aderente al Movimento di Avanguardie Educative vocato all’innovazione, ricerca e sperimentazione didattica.

Il ritorno alle tradizioni contadine, ai tempi lenti della natura, alla pedagogia della lumaca di Gianfranco Zavalloni, ad un tempo in cui il calendario di Frate Indovino scandiva le stagioni e affascinava i bambini con la sua puntuale descrizione dei lavori da eseguire e delle piante da seminare e mettere a dimora.

I maestri si sa conservano quella limpidezza dell’anima che solo chi lavora con i bambini può avere, emotivi certo, impulsivi a volte, fantasiosi pure, a volte irruenti, ma indubbiamente dalla spiccata voglia di fare e soprattutto di far fare e far conoscere.

In fondo si sa la conoscenza del mondo parte dall’esplorazione dello stesso, e cosa c’è di più affascinante di veder nascere e crescere un essere vivente.

Per i bambini l’orto didattico è questo e non solo, un modo intanto per stare all’aperto, avvolti dai colori di una giornata di sole, con il celeste del cielo, il giallo del sole e il verde delle piante, che ci ricordano quanto è bella la vita.

Un modo per conoscere le piante, imparare a classificarle, apprendere sul campo le lavorazioni agricole di base, ma allo stesso tempo vedere come tutto in natura si trasforma in un armonioso e crescendo ritmo che solo la vita ha.

E se all’interno delle sezioni ci si prepara alle coltivazioni idroponiche con gli atelier botanici e scientifici, all’esterno l’orto didattico diventa l’ambiente di apprendimento ideale dove i campi di esperienza trovano il contesto ideale per aprire la mente ai piccoli alunni, consentendo un naturale apprendimento e lo sviluppo di processi cognitivi che è impensabile ottenere, in questa fascia di età, attraverso il lavoro nelle aule al chiuso delle sezioni.

C’è da dire anche che il comune di Brolo è fortunato ad avere due scuole dell’infanzia, progettate nell’architettura dei plessi per essere naturalmente vocati per le lezioni e le attività all’aperto.

Non è un caso che l’istituto comprensivo sia riuscito a entrare a pieno titolo nella rete nazionale di scuole all’aperto, oggi al centro di un ampio dibattito educativo dovuto dalla necessità di trovare ambienti di apprendimento adeguati alle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria in atto.

Certo dietro le iniziative di successo ci sono sempre uomini e donne motivati e determinati, come la maestra Daniela Maniaci e il maestro Nino Palmeri, ma anche un’amministrazione comunale attenta, con un impegno diretto ed efficace della giunta del sindaco Giuseppe Laccoto e in particolare degli assessori Maria Vittoria Cipriano e Nuccio Ricciardello.

E mentre nella scuola dell’infanzia sono già partite le attività all’aperto, vengono già coordinate dalla dirigenza tutte le azioni necessarie per far uscire dalle aule anche i bambini e i ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado sfruttando gli spazi esterni di cui l’istituto dispone, ma anche quelli pubblici dei parchi adiacenti ai plessi scolastici.

E se a Brolo tutto è già avviato, negli altri comuni appartenenti all’istituto comprensivo, Sant’Angelo di Brolo e Ficarra, si lavora al fine di cercare gli spazi necessari per la didattica all’aperto.

Basti pensare all’entusiasmo della notizia di adesione alla rete nazionale “scuole all’aperto” del sindaco Gaetano Artale e della prof.ssa Casella Graziella che già immaginano gli studenti immersi nei bellissimi e pittoreschi spazi urbani di una perla come Ficarra. O al lavoro avviato dai maestri della scuola primaria di Via Pozzo Danile nel Comune di Sant’Angelo di Brolo, che tra l’altro ospita il bellissimo plesso di collina di Colantoni, immerso completamente nella natura.

Un bell’inizio, dunque, in linea con la direzione impressa  all’istituto da un anno a questa parte che ne fa, di fatto, un’autentica Avanguardia Educativa Siciliana.

Remember: I nonni agricoltori

BROLO – I “nonni” coltivano e producono frutta e ortaggi per i “nipotini”.

Una bellissima iniziativa quella adottata dalla scuola brolese, che fa tornare alla mente quella che nel 2012 portò anche le telecamere della Rai a Brolo e che legata alla scuola, alla mensa aveva coinvolto i “Nonni” che coltivavano e producevano frutta e ortaggi Per o “Nipotini”.

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Già si parlava di educazione alimentare, ricerca del gusto, salvaguardia della natura in un ambito pregnante di solidarietà intergenerazionale la serra comunale biologica.

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Era da tempo che Salvo Messina, allora sindaco di Brolo, accarezzava, anzi coltivava, è proprio il caso di dirlo l’idea di realizzare una serra biocompatibile a servizio della mensa scolastica per assicurare il fabbisogno agli oltre 500 pasti giornalieri.

Un progetto che si chiamò “NaturalBrolo” e decollò, per mesi, grazie anche alla collaborazione con l’Assessorato Regionale all’Agricolture e Foreste , sezione di Brolo, che fornì sementi, materiale e consulenza insieme alla grande disponibilità dei funzionari Alberto Nuzzi e Antonio Virzì; alla fattiva operatività dei “vecchietti” di Brolo utilizzati in questo progetto e degli interventi di Salvatore Messina, un agronomo, che nella vita quotidiana faceva e fa ancora anche il vigile urbano a Brolo.

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Un team che lavorò con grande impegno e che mise in produzione insalate, zucchine, e pomodori – e poi anche le fragole – incrementando, con l’arrivo della primavera del 2012, la produzione di frutta e ortaggi, utilizzati nella mensa scolastica.

Da qual progetto venne fuori una produzione ecocompatibile, anche se di fatto erano sotto ogni punto di vista delle coltivazione biologiche a tutti gli effetti, mancavano solo le certificazioni per fregiarsi di questo titolo, ma essendo prodotti non commercializzabili, ma utilizzati solo per la mensa scolastica andava bene così.

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Un marchio, etichette e bollini adesivi, la soddisfazione di un paniere pieno di primizie genuine, sono state la sintesi di quel progetto, curato anche dall’Ufficio Turistico comunale brolese.

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Un’esperienza che aveva il grande valore aggiunto, quello del lavoro dei nonni per dare ai nipotini un prodotto di qualità, buono e genuino, in un ciclo generazione che si completava.

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Il ritorno dell’Orto Didattico

26 Febbraio 2021

Autore:

redazione


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