di Massimo Scaffidi
L’estate brolese non è stata solo manifestazioni, turismo o spiagge affollate e grandi eventi, ma anche banco di prova per attivitàd’interesse sociale, sperimentali ed innovative come la colonia comunale, accattivante sia nella sua idea progettuale che nella stessa head-line che l’ha caratterizzata: “Natural-Mente – La mia natura … nella naturaâ€Â.
Il progetto a cura di Piera Vitale e Ornella Fanzone, fortemente voluto dall’assessore alla cultura di Brolo, Maria Ricciarello, e ben ottimizzato, sotto il profilo logistico, dallo staff dei dipendenti comunali del settore si è posto subito, giànella fase di progettazione, con una grande forza propositiva ed innovativa, all’attenzione di tanti, ed alla fine, riuscendo ad aggregare oltre 100 giovani, integrando ragazzi di etnie e religioni diverse ed interagendo positivamente con un gruppo di disabili, si è concluso con risultati positivi all’altezza delle aspettative iniziali.
Il progetto, partendo dalle esperienze del passato, ed inquadrandole verso quelle nuove direzioni entro le quali l’amministrazione comunale brolese intende muoversi nel prossimo futuro, strada sulla quale ha giàcompiuto sostanziali passi avanti, e che in sintesi punta al “cuore ed alla mente†per vincere la scommessa di una migliore qualitàdella vita.
Da quest’assioma nasce e si inserisce questo progetto di “colonia estivaâ€Â denominato “ NaturalMenteâ€Â, finalizzato alla valorizzazione dei ragazzi, affinché fortificandosi interiormente, “possano avviare – si legge nel progetto iniziale – il processo di individuazione di sé acquisendo gli idonei strumenti per attraversare tutte le tappe evolutive in armonia con se stessi e con gli altriâ€Â.
L’obbiettivo precipuo di questa colonia sperimentale, durata un mese, che ha visto interagire ben tredici operatori volontari, molti giovanissimi, che hanno affiancato le due responsabili è stato quello di fornire assistenza ai bambini ed ai ragazzi in etàscolastica venendo incontro ai genitori lavoratori.
“E’ stato necessario – ha evidenziato l’assessore alla cultura di Brolo, Maria Ricciarello – ovviamente, che oltre a svolgere una mera assistenza e vigilanza, organizzare delle attivitàstimolanti, ludiche ed al contempo educative, affinché i ragazzi si siano potuti scaricare delle fatiche scolastiche, muovendosi in contesti che hanno rappresentato un’opportunitàdi socializzazione e di scambio osmotico di elementi di apprendimento ed arricchimento personale. – e, continuando – è stato importante evidenziare che in questa colonia sperimentale ed innovativa, voluta dall’amministrazione comunale, si sia identificata una vera scuola “all’apertoâ€Â, fuori dallo standard rigido delle quattro mura e dei banchi, soppiantando questo ambito dalla natura che entra prepotentemente, elargendo, da buona maestra, tutta una serie di elementi educativi e fortemente significativi, che assurgono a strumenti pedagogici di importanza straordinaria, capaci di sollecitare nuovi interessi e curiositànei ragazzi, senza che corrano il rischio di annoiarsiâ€Â.
Il progetto, sviluppatosi per trenta giorni, infatti ha tenuto i ragazzi all’aperto attuando, in tal modo, l’educazione ad osservare e riflettere, portandoli all’acquisizione della capacitàdi giudizio critico autonomo, sviluppando una serie di attivitàespressive nelle varie loro manifestazioni dando spazio alla loro creativitàsia nello svolgimento dei laboratori che nel gioco, il tutto all’insegna del rispetto reciproco, della lealtà, dello spirito di solidarietàe di collaborazione.
Le finalitàche l’amministrazione brolese ha voluto privilegiare in questo progetto sono state quelle che riguardano l’attenzione verso le peculiaritàindividuali di ogni soggetto in sinergia con quelle di tutti gli altri, una valorizzazione delle attitudini, delle risorse e delle caratteristiche di unicità, nel pieno rispetto delle differenze.
Partendo ovviamente come pi volte hanno evidenziato Ornella Fanzone e Piera Vitale, dall’individuazione del proprio sé e dalla variegata forza delle caratteristiche che rendono ogni individuo capace di essere ed interagire armoniosamente con i suoi simili offrendo stimoli verso la conoscenza di sé e delle modalitàrelazionali, attraverso le risposte alle sollecitazioni provenienti sia dal contatto con la natura che dall’interagire con i coetanei e con gli adulti.
Significativo e ricco di risvolti educativi è stato ritenuto l’apporto di un percorso a tema, con la lettura di racconti, selezionati accuratamente, in base alle tematiche della sicurezza di sé, dell’autodisciplina nell’ambito dell’accettazione dei propri ed altrui limiti, della solidarietà, della tolleranza, del rispetto, stimolando una partecipazione interattiva.
Dunque i ragazzi partecipanti al corso sono stati coinvolti emotivamente con delle simulate o delle drammatizzazioni , utilizzando gli elementi della narrazione in argomento, attività“auto finalizzateâ€Â, tratte dalla ricerca negli ambiti della psicologia che chiama quest’esperienza esperienza “Flow†(Csikszentmihalyi 1975;1992). Un esempio del tutto innovativo e di pregio per quest’iniziativa ludico-scolastica dove è approdata anche la lettura de “il Piccolo Principe “ di Antoine de Saint-Exupéry
Tali attivitàautofinalizzate, dice la Fanzone “devono infatti avere degli incentivi posti direttamente in esse e non dalla successiva ricompensa. Fluendo senza ostacoli e creando una condizione di assorbimento completo e irriflesso da parte dell’individuo, siffatta esperienza gli permette il contatto reale con la propria identità– e continuando – l’attivitàludica effettuata, ha puntato anche all’obbiettivo di creare la curiositàe la crescente abitudine verso la lettura e la scoperta, attraverso di essa, dei significati delle nostre azioni, delle risposte emotive alle sollecitazioni dell’esterno, attraverso i comportamenti, allo scopo di sottoporre all’indagine dei ragazzi, il mondo sfaccettato e complesso, delle emozioni e dei sentimenti, spesso completamente sconosciuto, ovviamente in questo momento è un atto di semina in prospettiva, ma il lavoro avviato diventa sempre, in questi casi punto di non ritornoâ€Â.
La conoscenza della nostra natura, nel progetto di Piera Vitale, è stato articolato in una serie di attivitàdi ascolto (attraverso il racconto dei sogni fatti, compresi quelli che hanno creato un’ansia) di situazioni che hanno particolarmente colpito l’immaginario, provenienti sia dalla cronaca che dalle loro esperienze personali.
Questo ha permesso agli educatori di essere nelle condizioni di realizzare quel contesto di attenzione, attorno ai bisogni dei ragazzi, che nell’ambito familiare, a causa dei ritmi stressanti , spesso viene a mancare, dando origine a situazioni di disagio psicologico.
In tal seno l’amministrazione comunale brolese si era mossa a Natale con il progetto “lettera a Babbo natale†sviluppato in sinergia con le scuole locali.
Tutta la natura intorno è l’osservazione, anche attraverso il gioco e le attività, è diventata l’occasione per far relazionare i ragazzi in un’ottica di maggiore rispetto ed equilibrio.
All’interno delle attività(i ragazzi erano suddivisi in diverse squadre: squadra 8 – 9 – 10 anni “Gli Amici della Coloniaâ€Â; Squadra 8 – 9- 10 -11 anni “La Squadra del Cuoreâ€Â; Squadra etàmista “Le Paladine della Naturaâ€Â; squadra 6 – 7 anni†I Leonciniâ€Â; Squadra 11 -12 – 13 – 14 anni “La Banda di Fulvioâ€Â)
si sono promosse attivitàdi rilassamento muscolare unitamente ad esercizi posturali e di respirazione, con l’apporto di musiche favorenti ed ispiranti; di educazione agli atteggiamenti ecologici, attraverso l’esperienza della pulizia delle spiagge realizzata anche con la collaborazione dei giovani della Lega Ambiente di Capo d’Orlando..
Nell’ambito delle visite al mare, che durante l’attivitàecologica di pulizia della spiaggia, è stata promossa la raccolta di materiali naturali (radici, conchiglie, sassi di mare) per realizzare con essi, nel laboratorio di pittura e bricolage, la “lampada del mareâ€Â, ricca di simbolismo ed augurale.
Tra le altre attivitàsviluppate da ricordare le tre mattinate settimanali nelle quali i ragazzi sono stati portati in piscina ed unitamente ed alternativamente a questi momenti organizzati dagli educatori, anche quelli della creazione di “liberi spazi“ nei quali i ragazzi si sono potuti esprimere in piena libertàorganizzandosi in gruppi, per attivitàdi gioco, di ballo, di canto, organizzandosi e assecondando le loro specifiche inclinazioni naturali.
Un progetto sicuramente innovativo ed “esportabileâ€Â.