Domani, domenica 18 ottobre, alle 17,30 alla Sala Rita Atria il dibattito sul “gioco d’Azzardo”. Tra i promotori dell’iniziativa l’amministrazione comunale, l’associazione Euravia diretta da Enza Caputo e la Sak Be di Brolo… e poi si gioca
Nella Regione col più alto tasso di disoccupazione, dove la mafia impera da anni e dove le risorse naturali sono costantemente sotto attacco, lo Stato ha deciso che la priorità è il gioco.
Ovvero il gioco d’azzardo.
Un macrocosmo sottovalutato, in grado di fatturano, annualmente solo in Sicilia oltre 5 miliardi di euro, tra legale e illegale e online.
Con conseguenze per centinaia di migliaia di persone.
Nessuno può dirsi immune.
Nel libro si prova a mettere da parte, pur raccontandolo, l’approccio moralistico.
Nessuna condanna aprioristica nè giudizi di valore, ma il tentativo di comprendere attraverso un approccio multidisciplinare.
Perché chi gioca sappia almeno che fa il loro gioco e non il proprio.
Il gioco di uno Stato contemporaneamente pusher e medico, delle potentissime società concessionarie e della mafia.
Questoè stato il punto di partenza di questi tre incontri… poi tra parole, confronti, analisi e denunce anche spazio per il “gioco”… ma sarà una cosa seria.
Andrea Turco (Gela, 1985) ha un sogno forse banale eppur difficile in questa Italia: vivere delle proprie passioni. Ha svolto diversi lavori prima di dedicarsi anima e corpo al giornalismo. Si è laureato a Palermo e lì ha collaborato con I Quaderni dell’Ora e radio100passi. Continua ad accompagnare alle collaborazioni giornalistiche da freelance lavori precari ed occasionali. Alla passione per la scrittura accompagna l’impegno sociale, e crede che ci siano molti punti in comune tra le due cose.