L’assessore Nunziatina Faustino l’aveva già annunciato nella lunga sfilza di servizi, quando venne presentata la guida alle opportunità di svago, d’assistenza, dei nuovi servizi e delle attività pensate per tutto un lungo 2012 per gli “over” brolesi, questo corso di cucina che si avvia quest’oggi.
Dunque tra le tante attività anche lezioni di gastronomia e cucina, alla riscoperta delle vecchie ricette, per conservarle e tramandarle.
Quindi una serie di incontri per rielaborate le ricette delle tradizioni, rifare il pane, insegnare a farlo ai più giovani, infornare i biscotti ma anche stendere la pasta o sfilare i maccheroni, “Ma – dice l’assessore Faustino – anche l’occasione, per tanti, di stare insieme, in maniera spensierata, diversa”.
Questo pomeriggio, in occasione del periodo pasquale, un gruppo di signore daranno vita ad un proprio meeting del gusto, in tema con il periodo pasquale.
Quindi gastronomia dolciaria legata alla tradizione dei Nebrodi, che a Brolo, grazie anche alla velenza del porto – il vecchio caricatore – si contaminano con i riti gastronomici delle Eolie e con quelli dell’entroterra siciliano.
“Cuddure” e ”pupi cull’ova” saranno preparate oggi sotto l’occhio attento dello chef Salvatore Cuticchia e di Pina Agnello la “cuoca” della mensa scolastica.
Infatti le oltre 25 signore che hanno già aderito al progetto si ritroverannno insieme ad impastare farine e zucchero, a decorare, e poi a gustare i dolci pasquali lì preparati anche per la gioia, a sera, di nipoti e parenti.
Un modo simpatico per anche per farsi gli auguri prima di immergersi nella settimana della “Passione” pasquale.
Per informazioni: Ufficio Servizi Sociali Comune di Brolo 0941536039
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I dolci pasquali della tradizione siciliana
Quando si parla di cucina siciliana si pensa alla semplicità degli ingredienti che la compongono, alla fantasia dei cuochi e delle massaie, alla particolarità dei sapori e degli accostamenti influenzati dalle tante popolazioni che, nel corso dei secoli, con le loro culture, hanno attraversato e contaminato la regione.
Granite, gelati, contorni e primi piatti sono solo alcune delle celebri ricette siciliane diventate note nella tradizione culinaria italiana; ma è soprattutto durante le ricorrenze più importanti come il Natale, il Carnevale e la Pasqua che la cucina siciliana dà il massimo.
Secondo la tradizione, le ricette pensate per rallegrare il pranzo pasquale devono contribuire ad aumentare il tono della festa.
In questa occasione, tra le portate decisamente più attese rientrano le specialità di pasticceria che, per Pasqua, propongono una varietà di biscotti, pani e paste dolci, al forno o fritti, arricchiti con pasta reale e ricotta e spesso decorati con uova sode colorate, che simboleggiano la speranza e la rinascita.
Oltre alle uova di cioccolato, le vetrine delle pasticcerie sono colme dei tradizionali cannoli, delle cassate e cassatelle con ricotta, di un’ampia scelta di biscotti e panieri fatti con pasta di pane: i “pupi ccu l’ova” e “picureddi”, pecorelle di pasta reale, sdraiate su di un lato e adagiate su prati verdi di zucchero disseminati di confetti colorati.
La pasta reale è un composto realizzato con pasta di mandorle dolci, albume d’uovo e zucchero.
Il nome deriva dall’arabo Mauthaban che originariamente indicava una moneta, poi un’unità di misura, quindi lo stesso contenitore del marzapane.
Tra i vari esempi del connubio tra simbologia e dolci pasquali ci sono i “palummeddi” modicani, una pietanza realizzata con la pasta dolce oppure con la farina d’orzo e di riso e contenenti un uovo sodo.
Il dolce che rappresenta un simbolo della tradizione culinaria siciliana, è senza dubbio la cassata, tipico dolce palermitano di origine araba, ripieno di ricotta addolcita, frutta candita, marmellata di albicocche e ricoperto da glasse colorate. Nata per celebrare la Pasqua dopo i sacrifici quaresimali, la cassata è ormai diventato un dolce preparato e consumato in qualunque momento dell’anno e ricorrenza e ormai diffuso un tutta Italia.
Le sue origini saracene sono rintracciabili nell’unione armonica di ingredienti e sapori: pan di spagna, ricotta, cioccolata e canditi. La tradizione vuole che la cassata sia il frutto della fantasia dei cuochi della corte dell’Emiro che intorno all’anno Mille risiedeva alla Kalsa di Palermo, ma la sua “vocazione pasquale” è testimoniata da un documento del Sinodo di Marzara del 1575 nel quale la cassata è definita “indispensabile nelle feste pasquali”.
La Pasqua è senza dubbio un’ottima occasione per visitare la Sicilia dal momento che offre, non solo la possibilità di conoscere e visitare luoghi meravigliosi, ma anche di assaporare dolci e pietanze dal gusto indimenticabile.
Testo tratto dal: http://blog.unahotels.it