Domenica scorsa, in piazza Apollo, un banchetto per raccogliere idee, proposte, suggerimenti. Ora si raccolgono i dati, per poter far un piano d’intervento, mentre ancora si può contribuire inviando una mail a uffturisticobrolo@libero.it
Soddisfatti i consiglieri comunali Briguglio e Princiotta che aveva promosso l’iniziativa e che ringraziano oltre Aism, (diretta da Maria Antonietta Contenta) l’impegno attivo di Antonella Raffaele – altro consigliere del gruppo di maggioranza – e di Mimmo Scaffidi.
Disabilità senza barriere. Un paese senza barriere … o semplicemente “abbattiamole”.
Ha avuto tanti headline l’iniziativa voluta dall’amministrazione comunale brolese e diretta da Marisa Briguglio e Vincenzo Princiotta, tesa verso la sensibilizzazione della collettività alle problematiche delle barriere architettoniche.
A volte un semplice gradino, una pendenza più accentuata del dovuto, uno spazio ghiaioso, si trasforma, nel quotidiano del disabile, in un problema.
A questo aggiungiamo il malcostume dei posteggi davanti agli scivoli a loro dedicati, gli ingombri non necessari lungo i marciapiedi o nei posti riservati .. ed il gioco è fatto.
Il quotidiano del disabile, dei loro accompagnatori, dei loro familiari, diventa un inferno.
Il problema non è più del singolo ma diventa sociale e collettivo.
“E’ anche un problema culturale” dice Marisa Briguglio ” bisogna sconfiggere ineducazione ed essere tutti più civili”, mentre aggiunge Princiotta “Disabilità senza barriere deve diventare un modo di vivere e tutti noi dobbiamo essere contro ogni barriera mentale e materiale”.
Così a Brolo si è iniziato domenica.
Arrivano idee, suggerimenti, emergono piccole storie, a volte fatte di mera disattenzione di “non comprensione” del problema.
Le barriere non sono solo impedimenti per chi non può deambulare o è costretto su una carrozzella, ma anche per gli anziani, per i non vedenti.. per le mamme con i passeggini.
Ovviamente tra le cose segnalate per mail o direttamente al gazebo posto presso la sede dell’Aism brolese, ci sono alcuni marciapiedi senza scivoli, la necessità di aumentare i posti auto per disabili, togliere fioriere dai marciapiedi quando ostruiscono i passaggi, realizzare alcuni passamano su delle rampe – come esempio quella che c’è sul sagrato della Chiesa Madre.
Ed ancora si segnalano pali della segnaletica messi in malo modo, in punti di passaggio, o con cartelli troppo bassi.
E poi la Farmacia, gli uffici delle Poste, qualche negozio … tutte attività prive di scivoli e passaggi progettati per i disabili.
Ora raccolti i primi dati si passerà alla fase pratica.. quella di eliminare o attutire il problema, che ovviamente poi si allarga e diventa strutturale, bagni per disabili, accessi nei locali, pensilinee, stazione ferroviaria……( siamo davvero un pò indietro)
Ma a volte ci vuole solo buona volontà. Come già domenica, con poco, si è fatto.
Alcuni volontari hanno semplicemente spostato delle fioriere e il bancomat è diventato fruibile al pari dell’accesso nella piazza.
Si. Ci vuol davvero poco.
Obbiettivo finale, dice Marisa Briguglio è quello di arrivare a progettare un ambiente accessibile a chiunque.
Vincere la battaglia dell’informazione e creare la cultura del “rispetto”.
Questo significa prevedere quali debbano essere gli accorgimenti anche per riadeguare, ristrutturare o comunque costruire gli spazi vissuti dall’essere umano, in modo da garantire un’adeguata qualità di vita a tutti, rendendo questi spazi accessibili anche alle persone disabili.
Per barriere architettoniche si intendono:
gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque e in particolare per coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea;
gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature e componenti;
la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.
Poiché il progetto architettonico deve avere come fine la verifica delle necessità di vita umana, tenendo sempre presenti i principi dell’ergonomia, per rispondere al fondamentale bisogno e diritto dell’uomo a vivere ogni tipo di spazio, in ogni caso un progettista dovrebbe prevedere ogni ambiente affinché sia utilizzabile da chiunque.
Poiché nella realtà i progettisti in genere si sono dimostrati carenti in questo settore, lo Stato e le regioni hanno legiferato in merito, imponendo una serie di dettami per superare le barriere architettoniche.
Le norme vigenti prevedono il superamento delle barriere architettoniche in ogni ambiente, sia interno ad un edificio, sia esterno ad esso, sia in spazi pubblici che privati, su strade, in parchi e sui mezzi di trasporto pubblici.
Lo Stato italiano ha legiferato in materia fin dall’anno 1959, concludendo la sua attività con l’ultima legge emanata n. 13 del 09.01.1989.
Ogni regione inoltre ha provveduto negli anni ad emanare proprie leggi per regolamentare la materia anche con modalità più restrittive.
Ogni progettista di opere edili, architetto, ingegnere, geometra, perito edile, può progettare il superamento delle barriere architettoniche anche senza una specifica abilitazione, purché rispetti le normative sopra descritte.
Inoltre il progettista deve allegare al progetto prodotto per l’approvazione dall’Ente Pubblico di competenza una dichiarazione di conformità degli elaborati alle disposizioni adottate ai sensi della legge n. 13 del 09.01.1989.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.