Fai shopping e paghi in lire: qui si può. Scatta il primo aprile il progetto sperimentale, sarà valido sino alla fine del mese. Con una nota congiunta, Carmelo Gentile, l’assessore allo sviluppo economico, e Salvo Messina, il sindaco di Brolo hanno dato il via all’inizitiva promo- commerciale, illustrandola ai commercianti, dopo che la stessa era stata già presentata, durante un incontro, qualche mese fa.
Cari Commercianti – si legge nella nota distribuita agli esercenti – per vivacizzare il mercato, quest’amministrazione, vuole sperimentare l’iniziativa in oggetto.
Le statistiche dicono che ancora molte vecchie lire sono custodite, autentici tesoretti, in bocce di vetro, porcellini\salvadenari, vecchi portafogli, oppure più classicamente sotto mattoni o dentro materassi.
Risultano ancora in circolazione 312 milioni di banconote, per un valore di 2.668 miliardi di lire.
Circa 1,3 miliardi di euro.
Di fatto di “lire” ancora ce ne sono ed è difficile portarli a scambiare, in quanto bisognerebbe andare, ormai, solo alla Banca d’Italia.
Così, con la Vostra collaborazione, abbiamo pensato di farle riutilizzare. Chiunque potrà acquistare negli esercizi che aderisco all’iniziativa, che faremo scattare il primo aprile e manterremo, in via sperimentale sino al 30 dello stesso mese.
Il cambio sarà quello ufficiale senza altri costi per gli utenti dell’iniziativa, né per i commercianti, che periodicamente consegneranno le lire ricevute direttamente presso l’Ufficio Turistico, che rilascerà apposita ricevuta, e che provvederà a riconvertile in euro, consegnandovi, a stretto giro, la nuova valuta.
“Benvenuta vecchia lira”, sarà il cartello che indicherà i negozi che
aderiranno all’iniziativa.
Ovviamente non si potrà pretendere il “resto “ in euro
ufficio stampa
Il REGOLAMENTO dell’iniziativa. DA ESPORRE AL PUBBLICO “Benvenuta vecchia lira”,
Qui si accettano le vecchie lire, sino al 30 aprile 2011.
Non si debbono pagare commissioni o spese accessorie.
Il cambio, e quello ufficiale, pari ad 1 lira =1.936,27
Chi paga in lire non può pretendere il resto in euro.