Brolesi – “Pezzi di Scuola” che scompaiono.
Cronaca Regionale

Brolesi – “Pezzi di Scuola” che scompaiono.


 

Parodossi della cronaca.

Mentre le scuole di Brolo si trasformano, si ammodernano, divento funzionali e antismiche, ci sono pezzi di “scuola” che vanno via.. per sempre.

Oggi la scuola di Brolo, perde  e piange la “Maestra Sarina”.

saraina_2Ottantasei anni da fare; Energica; Solare, Paciosa; Sorridente.. è stata la “Maestra” per decine di generazioni.

Rosaria Scaffidi Abbate, sposata con don Carmelo Princiotta, era andata in pensione poco più di vent’anni fa, lei aveva insegnato a Ficarra, Matini, nelle frazioni di Brolo per poi approdare nella scuola di piazza Roma.

Era un’istituzione, benvoluta dalle colleghe, era passata indenne sotto rigidi direttore ed altrettanti ispettori, applicando tra le prime il “metodo globale”- la grande rivoluzione nell’insegnamento scolastico dal dopoguerra italiano.

La terrazza fatta di cemento grigio e odorosa di gelsomino, con le “stelle di natale” che ne disegnavano, ingentilendone,  l’ingresso vicino alle cucce dei cani, e che dominava la casa che abitava, negli anni sessanta, lungo il corso, era stato ritrovo di tante amiche; lei organizzava gite e feste ed era, a volte sorella maggiore, a volte madre, per quelle colleghe: Adele, Rosa, Maria … assorte nei dubbi dell’amore.

Dinamica, sempre!… una  qualità che mantenne anche da “pensionata!” .

Aveva visto andar via dalla scuola e dalla vita, tante insegnanti, la De Fonzo, la Maneri, la Letizia, loro appartenevano ad una precedente generazione, ma come lei – e gli insegnanti del suo tempo: i Siracusano, gli Scaffidi, i Lamonica, i Villari e Randazzo erano stati lo “zoccolo duro” di una prima educazione scolastica, senza barriere, popolare e per tutti, che Brolo viveva  a metà degli anni sessanta.

Con la maestra Sarina, forse si chiude il capitolo delle foto in bianco e nero, dei quaderni dalla copertine nere di cartoncino buone anche per farci le mascherine a carnevale, del circo sullo sterrato della “monarchia” , dei lunedì di Pasqua a “Fosso Gelso”, della refezione scolastica odorosa di salsa e piselli di Donna Carmela, delle pagine zeppe di “Ape” e “Casa” … di quella Brolo che lei, dal cuore popolano, amava e ricordava, fatta da “Vie Crucis” e segnata dal dire di Padre Pietro.

Sarina era amata e rispettata, e la lunga fila di “scolari” – oggi professionisti ed anche nonni – che le hanno reso omaggio, testimoniamo l’affetto che ancora la circondava e che lei, sorridendo restituiva anche attraverso la sua tipica gestualità.

Gesti d’amore che ha dato ai nipoti ed ai figli, e prima ancora al marito Carmelo.

Una buona maestra che amava stare anche ai fornelli dove non era seconda a nessuno.

Ciao,  Maestra Sarina.

10 Agosto 2012

Autore:

admin


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