Davvero bravi i ragazzi diretti da Cettina Carcione, all’imbrunire di ieri, in scena nel parco del castello brolese. – Foto scaricabili dalla pagina facebook di scomunicando.it –
La piacevolezza della recitazione, la dolcezza musicale del “francese”, la disinvoltura del gesto, la suggestione del luogo, una serie preparazione di base e l’esperienza maturata in questi anni di un gruppo ben affiatato, sono stati gli ingredienti di una ricetta di successo.
Così ancora una volta: Francesco Aricò, Nicole Crinò, Claudia Fioravanti, Angela Gagliardo, Fabrizio Giuffré, Erminia Gullì, Federica Incognito, Greta Indaimo, Teresa Pintaudi, Alessia Pizzuto, Cristiana Radici, Giulia Ricciardello, Roberta Ricciardello e Lorenza Maria Rifici hanmno stupito e divertito, affascinato e colta tutta l’attenzione che meritano, ed alla fine, si sono fatti cullare dagli applausi dei tanti che hanno seguito la rappresentazione del testo di De Jean Tardieu.
“Comédie du langage” – come dice Cettina Carcione la coordinatrice del gruppo festeggiata dai suoi ragazzi al termine della rappresentazione – raccolta da cui è tratta “Conversation-Sinfonietta”, rappresenta due degli aspetti principali della ricerca di Jean Tardieu, aspetti che possono sembrare contraddittori, ma che somigliano come due gocce d’acqua alle “Due Maschere”, simboli tradizionali della drammaturgia fin dall’antichità: una che piange e l’altra che ride. Tardieu, l’autore, è tra gli autori del nuovo teatro, il cosiddetto “teatro dell’assurdo”.
“Conversation-Sinfonietta” è una sinfonia vocale in cui le parole hanno il ruolo delle note.
Si compone di tre movimenti: Allegro ma non troppo, Andante sostenuto e Scherzo vivace.
L’Allegro sviluppa autorevolmente il tema dell’opposizione tra il Sogno e la Realtà, che s’impone inneggiando alla gloria dell’equilibrio umano: “la salute innanzitutto”.
L’Andante, movimento lento e meditativo, riprende ancora una volta il tema dell’onnipotenza della Vita.
Lo Scherzo vivace, infine, forma una sorta di “farandole” attorno al movimento iniziale che, entusiasticamente, diventa leggero e veloce al tempo stesso.
Lo spettacolo si è ben inserito nel cartellone del “mese delle muse”.