BROLO – Regionali che sanno di Amministrative prossime future
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BROLO – Regionali che sanno di Amministrative prossime future

Ogni elezione fa storia a se. Per tanti la “faccenda del voto” si chiude dopo lo spoglio, ma a Brolo, pare proprio, che questa tornata elettorale, tra regionali e voto nazionale, apra la prossima campagna per le amministrative, fra due anni.

Un’analisi veloce, che non vuol nè essere un sondaggio, nè essere un pronostico. Per questo ci sarà tempo. Ma semplicemente la raccolta di opinioni, e di quelle sensazioni percepite nei “salotti buoni” della politica locale.

Focus su tutto la scelta politica di Laccoto.

Candidarsi con Lega, la scelta del primo cittadino di Brolo, forse era l’ultimo treno disponibile per questa tornata elettorale. Uscente dall’Ars, fresco dei banchi di Italia Viva, dopo essere uscito, vincente sul ricorso contro De Domenico, dal Pd, di certo questa candidatura, sotto un simbolo ostico e mal spendibile, è stata una scelta sofferta per il sindaco\onorevole.

I social non sono stati teneri nei commenti, ma lui, da buon giocatore di poker, che non disdegna di star seduto a più tavoli, ha fatto bene i conti, le possibilità, e ci ha messo la faccia, l’esperienza, ed i suoi voti personali che lo rendono appetibile.

Laccoto ha carte buone in mano, una rete di consensi personali che gli stanno attaccati dietro, la fortuna in politica non gli è mai mancata. E’ ad un passo dal diventare pedina fondamentale in una squadra di governo, e ha candidati\avversari alla sua portata.

Può farcela, può essere in corsa per futuri posti assessoriali, anche se alla Sanità sono almeno cinque a sperarci. E’ “giovane” che può – ma soprattutto vuole –  far ancora tanto in politica. Il cambio di casacca, con la Lega è stato un rospo inghiottito con il miele sopra, forse un pò meno per quelli che hanno pubblicamente dichiarato, da altri scranni politici, la loro indiscussa fede in lui.

Nel quadro generale Laccoto, sembra -a ragione – ottimista, forse lo è in pò sul piano locale. A Brolo, la conta del consenso assume altri valori, e certamente  pesa – non certo sotto il profilo umano – l’abbraccio con Germanà. Per molti è quasi un ritorno a casa, una sorta di karma da mandare giù per tanti.

una grande scommessa

Ma dicevano che il dato elettorale di Brolo è una grande scommessa. Laccoto, l’ultima volta, non era sindaco, ha preso 838 voti (tutto il Partito Democratico nel quale militava solo 101 in più). Oggi se ne aspetta molti di più.

Si parla tra 1500 e 1600 – dicono i suoi fedelissimi – , altri lo stimano sui 1400 voti. Un numero consistente, che al di là del risultato alle Regionali lo ricandiderebbe subito, e lui non ne fa mistero, a sindaco di Brolo, senza speranza per chi oggi aspira a questo ruolo, anche nel suo gruppo politico-amministrativo.

Le incognite

Ma ci sono diverse incognite sulla tenuta della sua coalizione, quale portatrice di voti compatta.

Facciamo qualche nome.

Nuccio Ricciardello deve dare risposte a Fratelli d’Italia. I venticinque voti di Elvira Amata del passato, dovrebbero essere quanto meno decuplicati, anche per il grande lavoro svolto dall’onorevole per il paese (dai finanziamenti per la Chiesa ai contributi per le manifestazioni estive). E lo stesso dato del partito – Fratelli d’Italia –  che racimolò meno di 70 voti oggi va stretto, visto il lavoro fatto ed il Circolo costituito con un grane numero di aderenti.

Mancherà l’appoggio di un altro assessore, Maria Vittoria Cipriano, che con il marito in lista in “Noi con la Sicilia” in quota Genovese, di certo pur in un clima desistente non starà dalla sua parte del il “suo” sindaco.

E ci sono atre incognite, a partire da Cono Condipodero, vicinissimo a Francantonio Genovese, ma oggi apertamente pro-Laccoto, mentre altri consiglieri comunali di maggioranza non hanno fatto mistero, anche se a microfoni spenti, di trovar difficile far votare Lega.

Fedelissimi restano Tina Fioravanti e Mimmo Magistro oltre lo stesso Carmelo Ziino.

Che farà Germanà?

Sopra ogni discussione politica resta l’incognita di Nino Germanà.

Nino, amico di Buzzanca, in contrasto politico con Catalfamo, dopo la vicenda sul sindaco di Messina, alla fine su chi convergerà-  a Brolo e sui Nebrodi –  i suoi voti?. Una scelta dove anche implicazioni che volano oltre la politica potrebbe esser determinate per il futuro leghista del sindaco brolese.

Ma il quadro politico a Brolo è frammentato.

A Brolo si contenderanno in molti quei voti di un elettorato che oggi, fuori dai voti delle reti personali e ideologizzati –  più che mai sembra un un porto di mare.

Salvo Messina ed il suo gruppo pare proprio che scegliendo l’avvocato Tommaso Calderone, quale candidato di riferimento, vorrà fare la differenza contandosi. Ben piazzato l’uscente Pino Galluzzo, oggi supportato da Peppe Miraglia – ex presidente del consiglio – e dal sindaco d Piraino Salvatore Cipriano, cercherà di riconfermare i 232 voti della passate elezioni. Tra le preferenze che circolano ci sono anche quelle che riguardano Giovanni Princiotta ( il lista con la Dc di Cuffaro)

 

Sul giovane Luigi Genovese converge il gruppo d’opposizione guidato da Irene Ricciardello – una prova di forza e di compattezza – che pesca anche in altri comparti – non politicizzati – del paese.

Potrebbe essere un nucleo consistenti di consensi, base per un prossimo futuro amministrativo.

Ed a proposito di Irene Ricciardello, il già sindaco di Brolo, oggi attivissima alla ricerca del consenso, recentemente è stata autrice di un post tra ironia e politica che coinvolgeva un nostro articolo. Un post che qui riportiamo:

A seguito del comunicato stampa in cui il Sindaco di Brolo ufficializza la sua candidatura alla prossima competizione elettorale per il rinnovo del parlamento regionale nelle fila della Lega Nord, la testata giornalistica scomunicando.it afferma che il baricentro politico brolese si è spostato nel centrodestra. Nutro profonda stima e rispetto nei confronti del Direttore di Scomunicando, ma mi preme sottolineare che non concordo assolutamente con questa sua affermazione. Voglio ricordare che l’attuale vice sindaco del comune di Brolo ricopre tuttora la carica di coordinatore del circolo cittadino del PD. Conosco bene la rettitudine e la correttezza dell’avvocato Ziino e sono certa che, non essendosi dimesso dalla carica, manterrà vivo l’orientamento politico proprio e del suo elettorato. Prova ne è che oggi pomeriggio, il coordinatore cittadino del PD ha incontrato e presentato agli elettori, nella sede del circolo brolese, il candidato alla Camera dei Deputati nelle liste del PD, Giacomo D’Arrigo. È evidente quindi, che il PD a Brolo continuerà ad essere ben rappresentato almeno da un componente dell’amministrazione attiva che, lungi da “voli pindarici” che hanno caratterizzato la politica brolese negli ultimi tempi, manterrà ben ferma l’asticella sul centro sinistra.

Un post che, a parte l’ironia, solo pochi non l’hanno colta, apre la questione su cosa farà il Pd a Brolo. Oggi il partito è in una sorta di vicolo cieco, prima matato dalla scelta del “professore” di  passare in Italia Viva, poi decapitato dal quella successiva di passare a “destra” sotto i simboli della Lega, ma anche le scelte, tutte interne, di Navarra e De Domenico, stanno lasciando diverse questioni irrisolte, soprattutto nell’area movimentista dei Giovani Democratici. Un partito e un gruppo che oggi necessariamente sono in obbligo di dare risposte e fare scelte.

Altro da dire in questo quadro.

Da osservare i voti che andranno a Luigi Miceli, avvocato e uomo di partito da sempre con Fratelli d’Italia, dopo che un grande elettore di Calderone pare abbiamo fatto altre scelte,  mentre si resta in attesa di definire le indicazioni di voto di alcuni “grandi vecchi” della politica Locale, quali Enzo Avena, Pietro Miraglia, giusto per afre qualche nome, e poi quelle di Gaetano Scaffidi.

gaetano_scaffidi_lallaro_2014_luglio

Il consigliere d’opposizione, fuori dal gruppo che fa capo alla Ricciardello, dopo ave preso, in tempi non sospetti, le distanze dalla Lega, dove era responsabile cittadino, oggi per la presidenza della regione ha optato per Cateno De Luca, ma ancora non si è sbilanciato per il voto sulla scheda verde. Per la componente del terzo polo di De Luca, a Brolo, intorno a Mauro Scaffidi, si è catalizzato un cospicuo movimento. Anche questo dato elettorale si potrà leggere in chiave di  futura svolta amministrativa.

Voce a parte i “5stelle”, alle Regionali presero 224, per poi dilagare alla nazionali qualche anno dopo. Oggi francamente sono una grande incognita.

Un paese in fermento.

Da questi dati, quelli che verranno fuori dalle future urne, si definirà il futuro amministrativo del paese. Questo è un dato di fatto. Due o tre liste o la riconferma per decreto prefettizio di Laccoto (scusate la “fanta”ironia politica, ma preferisco un buon chinotto).

da rivedere

REGIONALI 2017 A BROLO – I dati finali

Allegato 4 – preferenze brolo regionali tutte le preferenze

8 Settembre 2022

Autore:

redazione


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