L’analisi impietosa, vera, amara, ma non per questo negativa o senza speranza. Quella di Carmelo Castrovinci, che ospitiamo sempre con vero piacere, diventa un monito, un segnale, un punto di ri-partenza.
Il post
Sapete Brolo è uno strano paese, ma forse come tanti altri. Ha avuto tanto dalla natura, dalla storia, dall’economia, dalla politica, ma questo tanto non è mai stato capitalizzato e messo a reddito collettivo. Forse è prevalsa la logica che se non è mio non sarà di nessuno, anzi senza “forse”.
Vedere uscire le opportunità allo svincolo A20, che tutti vorrebbero, ma non fermarsi;
Vedere un centro storico che con un semplice piano del colore potrebbe competere con molti borghi;
Vedere una classe imprenditoriale assottigliarsi schiacciata si dalla crisi, ma anche non lungimirante nel diversificare quando le vacche erano grasse;
Vedere un mare che non ha eguali, un panorama che quando esci dalla galleria Parrazza ti fa rallentare e venire la pelle d’oca.
Vedere, vedere, tutti possono vedere, ma sarebbe bello anche toccare.
Qui non si tratta di dare colpe a quelli di prima, a quelli di ora o a quelli che verranno, qui si tratta di volere bene a Brolo e il bene di Brolo.
Qui si tratta di fare squadra per Brolo.
Qui si tratta di attrarre opportunità per Brolo. Qui si tratta di decidere se sopravvivere o vivere.
Qui si tratta del futuro, non mio, non tuo, non della sinistra, della destra o del centro, non del ricco o del povero.
Qui si tratta di Brolo.
Sotto questo nome, Brolo, ci sono tanti sottoinsiemi, ognuno debole, che per mancanza di dialogo non riescono a creare un solo insieme, che sia un’amalgama e non un miscuglio.
Riusciremo?
È imperativo riuscire. Non credete?
Per Facebook ho già scritto troppo, spero che il mio dire sia stato chiaro e che non si presti a strumentalizzazioni, cosa che non vuol essere.
Un bel punto di partenza. Un osservatorio privilegiato, quello di Castrovinci, che ha aperto un costruttivo dibattito sui social. Non vuol essere – dice bene – polemico, ma semplicemente oggetto di una riflessione, con magari, tanti buoni propositi da mettere sotto l’albero.