Si rinnova anche quest’anno a Brolo l’appuntamento con MUSIKULA il festival di musica popolare organizzato dall’associazione SAK BE e patrocinato dall’Amministrazione Comunale.
Giunto ormai alla sua quinta edizione il Musikula è diventato negli anni un appuntamento fisso del cartellone estivo brolese e una vetrina di tutto rispetto per quei musicisti che si muovono sul quel terreno di contaminazione tra le sonorità contemporanee e quelle che affondano le radici nella tradizione della canzone siciliana d’autore.
Dopo il successo degli anni passati cresce sempre di più l’interesse e la curiosità attorno questo evento che anche quest’anno vedrà calcare la scena artisti di grosso spessore.
L’appuntamento è per oggi – mercoledì 10 – e domani – giovedì 11 Agosto – sul lungomare di Brolo.
La prima serata prevede l’esibizione dei BEDDI e dei LASSATILABBALARI.
Il giorno successivo sarà la volta di ELEONORA BORDONARO e dei CAIORDA.
La direzione artistica del MUSIKULA è stata affidata ad Antonio Traviglia.
La logistica e l’organizzazione ancora una volta a Dario Ricciardello.
Francesco Mastrolembo curerà la comunicazione.
Il progetto grafico dell’evento è invece a cura dello studio PRG DESIGN di Pierluigi Gammeri.
Per le scenografie l’associazione SAK BE si avvarrà dell’importante contributo esterno di Vittoria Cafarella e Maria Favazzi coadiuvate da Valentina Siligato, Elisa Spanò e Mia Vilardo.
Continua a leggere le biografie dei gruppi su : http://www.sakbe.org/2011/07/torna-il-festival-musikula/
Maggiori informazioni possono essere trovate su:
http://www.sakbe.org/
http://www.facebook.com/associazionesakbe
http://www.facebook.com/arcisakbe
Di seguito alcune informazioni su alcuni degli artisti invitati al Festival.
I BEDDI. Musicanti di Sicilia.
Voci di popoli, echi di gente, suoni raccolti come frutta matura nei campi della terra di Sicilia. Voci autorevoli di persone comuni. Suoni che si muovono tra tradizione e innovazione; musiche antiche un tempo tramandate oralmente; versi riproposti rimodellati, riarrangiati per un pubblico moderno che ha voglia di conoscere la cultura remota di questo popolo. Sonorità arcaiche che si fondono con melodie attuali composte dai musicanti di questo gruppo di Siciliani Doc.
Il 27 maggio 2010 i Beddi Vincono dell’11a edizione del Festival Della Nuova Canzone Siciliana – Premio Trinacria- organizzato dallo staff di Antenna Sicilia con il Brano Tarantella blues.
La Tarantella Bluesè il pezzo centrale del nuovo CD dal titolo misterioso: SICILIAZERO, che la band ha presentato in anteprima il 9 luglio 2010 in Malesia al Reinforest music fest. SICILIAZERO segue la scia di ““Ppi jopcu e pp’amuri” lavoro discografico prodotto dall’Associazione Culturale il Tamburo di Aci nel 2008.
Sempre 2010 la compagnia realizza un progetto dalla forte valenza culturale, un videoclip in lingua siciliana di un brano appartenente al secondo lavoro discografico. Il brano, dal nome A la fera di li paroli, fa parte del viaggio nel tempo che Siciliazero si propone; viaggio alla ricerca dei ritmi, delle sonorità, dei caratteri stilistici e delle peculiarità interpretative del canto di tradizione orale. Il videoclip è realizzato interamente in Sicilia dal regista Gian Maria Musarra noto per aver lavorato in altri importanti progetti e prodotto dalla Alta Quota Produzioni di Palermo in collaborazione con dall’Associazione Culturale il Tamburo di Aci .
Il Gruppo ha, inoltre, al suo attivo una produzione discografica di brani appartenenti alla tradizione del Natale Siciliano, dal titolo: “Dedicato a Rosa Balistreri”; un disco promozionale dal titolo: “DuCantiE’nCuntu” e una partecipazione alla compilation: “SICILIAE – Antologia della Musica Siciliana”. I Beddi hanno anche partecipato alla realizzazione della colonna sonora di un DVD-documentario sulla Sicilia che titola: Barocco e Mascheroni – viaggio per immagini nella Sicilia barocca e nel 2010 hanno realizzato la sigla televisiva di Scrusciu, un programma diinformazione in onda tutti i giorni su Sestarete (TV siciliana).
Il gruppo ha inoltre svolto un’intensa attività concertistica, avendo partecipato a numerosi festival internazionali di musica popolare in Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Belgio, Spagna, Tunisia, Malta, Malesia.
“…e per gioco e per amore continuiamo a fare quello che facciamo ed ad essere quello che siamo: Musicanti di Sicilia in terre lontane.”
Mimì Sterrantino: Voce, Chitarre, Armonica, Mandolino
Davide Urso: Voce, Tamburi a cornice, Marranzano, Mandolino, Chitarra battente
Giampaolo Nunzio: Voce, Organetto, Zampogna, Friscalettu e Fiati
Pier Paolo Alberghini: Contrabbasso, voce
Ospite Giorgio Maltese: Marranzani, Percussioni, Chitarra battente
LASSATILABBALLARI
Da sempre l’uomo, o almeno da quando può essere definito tale, ha associato forme di comunicazione acustiche a forme di comunicazione legate al movimento. Spesso era proprio il suono e il ritmo musicale a scandire e coordinare azioni collettivamente organizzate che coinvolgevano più individui. Tra queste spiccava e spicca più di ogni altra il ballo, concepito non solo come azione ludico-ricreativa, ma come vero e proprio “media” per esprimere valori culturali, sociali, religiosi etc. Ovunque l’uomo si trovi, sembra avere un innato bisogno di muoversi in maniera coordinata seguendo un ritmo musicale. Potremmo addirittura affermare che questo possa essere assunto come tratto identificativo e connotativo della nostra specie.
A tal proposito il progetto “LassatilAbballari”, si prefigge, come scopo ultimo, proprio quello di spingere il proprio pubblico al movimento, al ballo, allo sfogo delle proprie naturali pulsioni attraverso precisi schemi culturali. Lasciandosi trasportare dalle musiche e dai ritmi di danze tradizionali appartenenti al passato, ma spesso ancora vive nel presente, l’uomo si riappropria del suo tempo, scandito non più da assillanti problematiche, ma dall’imperversare ritmico e melodico di un tamburello, di una chitarra, di una fisarmonica, di un flauto e perché no, anche di una zampogna e di una cornamusa scozzese. Il pubblico, in tal modo, non assiste passivamente, ma diviene parte integrante, se non fondamentale, dello spettacolo stesso. Un viaggio, dunque, che vi condurrà a passo di danza dai Balcani alla Galizia, dal Meridione d’Italia all’Irlanda, passando attraverso Francia e Paesi Bassi.
ELEONORA BORDONARO in FIMMENE FIMMENE
La ricerca musicale dell’interprete siciliana si impernia sull’arrangiamento in chiave contemporanea del repertorio tradizionale dell’Italia meridionale che incontra la tradizione folk di paesi lontani quali il Brasile, il Messico e l’Argentina. Attraverso la musica, si raccontano storie e personaggi, ambienti e atmosfere animate da donne forti, volitive, dolci, creative, ottimiste, sfrontate, libertine e sante. I canti di questua, di lavoro, d’amore o religiosi originalmente arrangiati assumono un colore inaspettato, mantenendo una verace emotività nella tecnica vocale e una fedeltà alle melodie tradizionali. Poi, ancora canti di lavoro, di mietitori e pescatori, registrati da Alan Lomax in Sicilia negli anni ’50 l’epica dei cantastorie, il misticismo contadino dei canti religiosi, l’amore struggente e passionale, il ritmo sfrenato delle tarantelle.
E’ un concerto ironico e divertente fatto di suoni antichi, eccellenti musicisti e un’interpretazione intensa e originale. Si ritorna sempre da dove si è partiti.
Ho sperimentato il jazz, il blues, la bossa nova e il soul. Ho cantato musica contemporanea e gospel. Ho affrontato il repertorio medievale e il folk. La mia tecnica vocale certo si è arricchita, ho sviluppato altezze, note suoni e intenzioni che non avrei mai immaginato di possedere. Ma sentivo che la voglia di ricerca e la maturità di musicista e di donna mi portavano altrove.
Direi che lo spirito reclamava qualcosa di più. Di più antico e di più vero. Una musica in cui il contenuto fosse forma e la forma fosse la mia. E allora, con naturalezza inaspettata, sono tornata al repertorio della mia terra, la Sicilia. Un repertorio ricco e intenso, pieno di ironia e anche disperazione. Di ritmi che scandivano il lavoro duro degli uomini e tenere ninne nanne delle donne che attendevano a casa. Canti religiosi e tarantelle spericolate, scioglilingua e litanie. E poi la ricerca si è allargata ai canti di lavoro del sud Italia, dal basso Lazio al Salento, con la meravigliosa scoperta della tradizione musicale delle Grecia Salentina. Dopo fughe ed esperimenti, con una consapevolezza nuova, mi ritrovo di fronte alla tradizione musicale della mia terra dalla quale non si sfugge. Mai.
Eleonora Bordonaro
Eleonora Bordonaro nata a Paternò, in provincia di Catania, partendo dal repertorio blues e soul ha approfondito lo studio della musica jazz, bossa nova e folk collaborando nel corso degli anni con alcune delle formazioni più interessanti del panorama italiano quali ad esempio la PMJO Parco della Musica Jazz Orchestra diretta da Maurizio Giammarco e l’OPI Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna. Dal 2008 è cantante solista dell’OPI, insieme alla quale si è esibita con Francesco De Gregori, Ron, Peppe Servillo, Maria Pia De Vito, Lucilla Galeazzi e Mario Incudine. Collabora inoltre con il compositore Pasquale Catalano per il quale ha dato la voce alle colonne sonore di film quali Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek, Romanzo criminale di Stefano Sollima, La doppia ora di Giuseppe Capotondi, La Siciliana ribelle di Marco Amenta.
Si è esibita in molti teatri e festival italiani tra i quali Umbria Jazz 2010, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Teatro Franco Parenti di Milano, il Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana, il Festival dei Due Laghi, il Messapia Jazz Festival, il Teatro Nuovo Montevergini di Palermo. Recentemente alcuni suoi concerti sono stati trasmessi in diretta radiofonica a Rai Radio3, Rai International e Radio Popolare di Milano.
I KAIORDA …RACCONTANO I KAIORDA
Partendo dalla tradizione musicale siciliana, calabro-lucana, pugliese, napoletana, abbiamo ritrovato tutte le similitudini che si nascondono dietro le diversità, e poi, proprio dalle diversità abbiamo ricostruito il percorso musicale che ci ha portato inevitabilmente ad una crescita, nella costruzione della nostra storia. L’obiettivo è stato quello di ritrovare l’antico indissolubile legame tra musica, canti,danze e immagini.
IL RACCONTO
Racconta di un viaggio vero, fisico, attraverso i porti e dentro le case dei popoli del mare di mezzo quello che in arabo viene detto al-Ba.r al-Abyad al-Mutawassit . Ed è proprio nella radice araba wâw-sîn-tâ’ che si ritrovano infatti i significati che rafforzano ancor più rispetto al nostro “mediterraneo”, il concetto d’uno spazio che unisce e mette in contatto.
Mutawassit ha tra i suoi significati proprio quello di “mediatore” e di “intermediario”, quindi, l’idea del mare che mette in comunicazione e consente l’incontro, piuttosto che lo scontro, tra popoli che non devono forzatamente condividere ogni cosa ed amarsi reciprocamente in tutto e per tutto, ma che almeno possono comprendersi e cooperare perché alla fine conviene a tutti.
Ecco una delle funzioni di questo mutawassitmediatore. Mare inteso come “continente liquido” e “crocevia di civiltà”. Il tessuto del racconto si dipana tra musica e parole, che creano un flusso continuo, anche se non omogeneo, che avvolge lo spettatore e lo accompagna, mano nella mano, a sentire la storia, a vivere con i propri sensi il safar: odore di spezie che vengono dall’oriente che si mescolano all’acre odore delle olive schiacciate sotto i propri piedi, mentre il suono delle parole diventa anticipo delle parole che accompagnano le canzoni, come un lungo flusso narrativo che accarezza, tranquillizza e, come il mare, è artefice del safar.
LO SPETTACOLO
Musica, canti e danze, frammenti di vite vicine e lontane, reali quanto immaginarie. La struttura dello spettacolo alterna canzoni del repertorio popolare alle parti del testo che lo accompagna.
I KAIORDA
Emanuela Fai – voce
Virginia Maiorana-fisarmonica
Claudio Arena-flauti diritti
Giovanni Costantino-tammorra,tamburello,cajon,darbouka
Massimo Provenzano- basso fretless
Paolo Carrara- oud, bouzouki, mandola, chitarra barocca
Linda Mongelli- danza
Alessandro Tripi-ingegnere del suono