Foto che ci consegnano la Storia di quello sbarco…
Gli americani entravano da vincitori, sbarcavano nell’isola … allora come ora.
Tutto seriamente documentato grazie anche alle foto dell’archivio storico Pidonti e di quelle dei fotoreporter di guerra a seguito delle truppe americane e tedesche, a mappe e documenti ufficiali, a libri scritti sull’evento ed anche alle preziose ricerche di Basilio Maniaci autore di un’interessante Mostra Storica sulla Seconda Guerra Mondiale a Messina e Provincia .
Quella dello sbarco fu un’operazione miliare complessa. Gli americani pagarono care tracotanze e arroganze mentre gli “sfollati”, dalle case di Jannello e Lacco, evocavano paure si violenza, rapine, stupri, dei fatti di Caronia. Uno sbarco che contò anche i morti tra i “civili”.
“Agosto 1943, Brolo è sotto la tempesta di fuoco della prima ondata di 12 bombardieri americani A-36 che verso mezzogiorno dell’11 agosto si misero a sganciare una pioggia di bombe su Monte Cipolla, seguiti, a rotazione, da una seconda ondata di altrettanti bombardieri e, poco prima delle 17, da 24 aerei tedeschi F.W.-190.
Il “fuoco amico”, che a causa di segnalazioni sbagliate bombardò Monte Cipolla, fece più vittime di quello dei nemici. Tra i soldati americani si contarono 99 morti. Tra i tedeschi si suppone che il numero delle vittime sia stato molto più pesante. – Descrive così quei momenti Basilio Maniaci nel suo libro e aggiunge –
Nell’operazione Brolo Beach il rilevato ferroviario alto circa 4 m, i sottopassaggi strettissimi, i limoneti fittissimi e le saie in lungo e in largo, cosituirono altrettanti ostacoli per l’avanzata dei carri armati, dei cannoni semoventi e degli attrezzi meccanizzati verso Monte Cipolla.
Si fece ricorso alle bestie da soma per il trasporto di munizioni per mitragliatrici e mortai.
Ma le salmerie non riuscirono a rifornire i soldati americani per il sacrificio di 15 uomini e 13 bestie da soma al bivio per Ficarra.
Alla fine, la conquista del Monte Cipolla si trasformò in una furiosa battaglia (l’ultima di Sicilia) con l’intervento delle forze di terra, di mare e di cielo”.
Attimi lunghissimi, giorni pesanti con intere famiglie sfollate a Lacco, nella chiesa, tra le famiglie di quel borgo.
“La chiesetta della Madonna Maria SS. Addolorata di Lacco e alcune casette della frazione nebroidea dove, durante le cruenti fasi dell’”Operazione Brolo Beach”, qui c’erano gli sfollati brolesi.
I tetti a tegole e le mura in pietra delle strutture fanno intendere quanto il Paese fosse impreparato ad affrontare la guerra costringendo le persone a trovare mezzi di fortuna per ripararsi dai bombardamenti”.
Di quel tempo rimane a Brolo anche una lapide, al cimitero, che ricorda tre soldati tedeschi “senza nome”, tre morti “sconosciuti”, che negli scontri del secondo conflitto, persero la vita durante lo sbarco, morti sulla piana di Brolo proprio all’epoca dello sbarco degli alleati a Malpertuso e dimenticati anche dal loro Stato, lasciati tra i rovi di Malpertuso da un esercito in rotta ma non domo, che proprio grazie agli sbagli americani, ebbe il tempo di ricompattarsi e continuare la guerra per lunghissimi mesi.
Una storia triste, lo sbarco di Brolo, raccontata dalle nonne, ricordata nelle bettole dai “vecchi”, che parlavano anche della vecchia “miniera” di Jannello diventata ostello di guerra, e che ricordano anche le violenze degli alleati sulla popolazione, la paura per i “marocchini” , e di alcune “ciociare brolesi”, storie occultate per il senso di morale e di protezione.
Storie che parlano anche della morte di un ragazzino – Santo Campo, figlio di Salvatore – ucciso da una jeep americana, e per la quale nessuno ha mai pagato.
Episodi che disegnano la storia di una Brolo sotto i bombardamenti.
E dice ancorta Maniaci “Si tratta di naturali ricordi di storia locale, e non di celebrazioni. Poiché se Historia est magistra vitae ne deriva, conseguentemente, che la vita dipende dalla maggiore o minore consapevolezza che uno ha della storia.
Sciogliere un po’ di passato nel proprio sapere, quindi, è naturale come per gli alberi lo è con le proprie radici.
Se, poi, le proprie memorie possono costituire un patrimonio culturale, valutabile anche in termini di risorse, che ben venga specie in questi tempi di crisi”.
Sul sito della X^Flottiglia Mas la battagli di Brolo si ricorda così:
Dunque l’ 11/12 agosto venne effettuata l’operazione Brolo Beach che prevedeva uno sbarco anfibio ancora una volta a cura del 2° Btg/30° Rgt. del Lt.Col. Bernard (650 uomini), su un tratto di spiaggia di questo piccolo centro ubicato a dieci miglia dietro le linee nemiche, allo scopo di intrappolare la 29ª Pzgr. Div. Tedesca.
Ma il Battaglione Americano facente parte della 3ª Div. di Fant, per un errore tattico (e forse anche per l’esiguità del reparto, numericamente troppo basso) sbarcò in un punto assolutamente sconveniente che non dava possibilità di passaggio alle truppe corazzate, trovandosi così sotto il tiro del comando del 29° Artillerie Rgt. Tedesco (Oberst Fritz Polak), composto per l’occasione da due Battaglioni di Pzgr. ed alcune Compagnie Flak e FjPzgr.
Tali reparti asserragliati sul vicino monte Cipolla (220 m.) scatenarono un inferno di fuoco contro le truppe Americane che rimasero inchiodate sulla spiaggia.
Per risolvere la complicata situazione dovettero intervenire la marina e l’ aeronautica che bombardarono le posizioni nemiche, ma dovettero nel contempo difendersi con gravi perdite dagli attacchi aerei della Luftwaffe (ormai la sola ad operare nei cieli Siciliani).
Prima che giungesse l’oscurità i reparti Italotedeschi erano riusciti a sganciarsi dalle posizioni ed arretrare verso Messina, facendo saltare un tratto di strada in località Capo Calavà. Finita la battaglia il Lt. Col. Bernard aveva perso 177 uomini tra morti e feriti, l’operazione Brolo Beach non aveva raggiunto l’obiettivo primario prefissato.
Nel frattempo lo stesso 11 agosto, sul versante centro-meridionale difeso dalle Divisioni Tedesche della 15ª, HG e Iª paracadutisti, si verificava l’abbandono della città di Randazzo, perno centrale della linea Tortorici ed il conseguente ingresso della 9ª Div. Americana e 78ª Inglese il giorno 12.
La presa di Randazzo che era regolarmente colpita dai bombardieri Angloamericani sin dal 13 luglio (il 16 fu anche incendiata), fu devastata da 745 bombardieri i quali nei giorni 6, 7 ed 8 agosto effettuarono ben 24 incursioni per ciascun giorno, distruggendo o danneggiando l’80% delle abitazioni.
aggiungo anche gli scontri in zona Tusa (chiamata poi dagli americani la cresta insanguinata) e sul torrente Furiano. Si consieri anche che gli italotedeschi riuscirono a portare in continente 100.000 uomini attraverso lo stretto di Messina .
Chiariamo anche il fatto che gli alleati stessi non si definivano liberatori, bensì truppe di occupazione, infatti la sigla AMGOT significa governo militare alleato dei territori occupati.
per leggere altro sui Brolesi e la guerra basta collegarsi e ricercare dentro l’archivio del giornale e ovviamente anche quest’articolo entra di diritto nella rubrica “Brolesi”.
Scomunicando ne ha fatto una rubrica. Ecco alcuni titoli da ricercare nell’archivio del nostro giornale.
BROLESI IN “EQUILBRIO”- CONO BARNÀ E NATALE CALDERARO, INSIEME , IN CIMA AL GOTHA DEL MONDO SCIENTIFICO MONDIALE
Brolo – Tutti meno uno
Ricordando il Vajont – E Brolo, quella mattina, pianse un suo “figlio”
Antonio Agnello – La morte di un imprenditore brolese
Brolesi – Vincenzo Stancampiano, l’arte dell’intarsio e il serio lavoro di artigianoBrolesi –
STORIE BROLESI – LA MAESTRA LETIZIA
Nuovi Poveri – L’onorevole non arriva a fine mese
STORIE BROLESI – Il “Barone” del mare
SBARCHI & GUERRA – 72 ANNI ANNI FA GLI AMERICANI A MALPERTUSO
RICORDI BROLESI – Vent’anni. Quando la Tiger li festeggiò al Gattopardo
Poeti Brolesi – Vittorio Ballato
Personaggi – Brolo: l’ultimo saluto a “don Nunzio” Giuffrè
NINO SPEZIALE – “Le piene del torrente … e della mia vita”
Mangiar Bene – A Brolo c’è, da sempre, “La Quercia”
LUTTI BROLESI – E’ morto uno dei “padri” del sindacalismo sui Nebrodi.
LA STAZIONE & BROLO – L’ULTIMO TRENO
DON SABBATURI – A BROLO, LA MORTE DELL’ULTIMO ARTIGIANO
DOLCEZZE BROLESI – Armando finisce tra i quaranta pasticceri fotografati da Giò Martorana
CINEMA E UOMINI – I Vitelloni “Brolesi”
CIAO VINCENZO – Ieri i suoi funerali a Brolo
CAMERA DEL LAVORO – QUELLA DI BROLO È “UNA FUCINA DI FORMAZIONE”
BROLO, BROLESI E IL CARNEVALE – Ettore Salpietro, uno scienziato nella tradizione della “festa”
Brolo e la Guerra – A 70 anni dallo sbarco
BROLO AMARCORD – Ecco la “Scuola”
BROLO “GELATO EXPO” – CHI CI SARÀ! ( storia dei bar di Brolo)
BROLO & LA GUERRA – Le foto dello sbarco
BROLO & LA GRANDE GUERRA -“CHI DIEDE LA VITA EBBE IN CAMBIO UNA CROCE”
BROLO – SI CELEBRA, TRA ANTIMILITARISMO E COMMEMORAZIONI STORICHE, LO SBARCO AMERICANO DEL 1943
BROLO – Si celebra, tra antimilitarismo e commemorazioni storiche, lo sbarco americano del 1943
BROLO – Ordigno bellico rinvenuto in mare a Malpertuso, ultimo testimone dello sbarco degli alleati
Brolesi: Joe Ziino – Un “pezzo” di paese che va via… in America
Brolesi: A “Puntidda” – L’oste di Lacco, che ha attraversato un secolo … va via.
Brolesi, Pippo Cipriano – Pescatore, “bandito & pentito”… è morto
BROLESI CHE VANNO VIA – Mariano Scarpaci il “compagno” imprenditore
BROLESI – Tra ironia e amarcord
Brolesi – Santa Lucia del ’41, quando “Ciccio” s’inabissò
BROLESI – Ricordando Carmelo Ricciardello, “inghiottito dal fango” nell’alluvione di Scaletta
BROLESI – Piccoli meccanici … era il 1955
BROLESI – Nino Capitti, “maestro pasticcere”
Brolesi – Morire per un lavoro.
BROLESI – MA QUALE SICUREZZA? I GO KART SI VEDEVANO COSÌ
BROLESI – La neve del ’62 in attesa del “Big Snow”
Brolesi – La buona pesca
Brolesi – La Bidella
Brolesi – L’atto di eroismo di Basilio Napoli
BROLESI – Indaimo e gli altri in consiglio comunale
BROLESI – GIUSEPPE BELLANTONI UN GRANDE BARITONO “DIMENTICATO”
BROLESI – E piazza Nasi divenne piazza Mirenda
BROLESI – E loro andavano all’Università
BROLESI – Don Carmelo, il “primo” telefonista
BROLESI – 1 milione di kilometri con l’Onorevole.
BROLESI – “Reverendi”
Brolesi – “Pezzi di Scuola” che scompaiono.
Brolesi – “Peppinello”
Brolesi – “All’ombra dell’ultimo sole”
Assenze – Ciao Giovanni.
Arturo Caranna – Un brolese “sovversivo”
ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU
AMARCORD BROLESI – La prima sagra del pesce, erano appena iniziati gli anni ottanta
A Proposito del Giro – Quando passava da Brolo, e Moser era testimonial delle gare che i brolesi organizzavano
PIPPO SOTTILE – ELOGIO AL GRANDE “PICCOLO” ATTORE
Don Cono “U Chiareddu” – Tra imprenditoria e turismo … un burbero sognatore, brolese doc, che va via
BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”
Brolesi – Si “allunga” la via dedicata a Don Carmelo Pizzino
Rivendendolo – “Ogni giorno come se fosse l’ultimo”, quando i brolesi divennero tutti attori
Brolesi – Mimmo Caranna, a dieci anni dalla sua scomparsa
Contrasti – Quieto, irrequieto, inquieto, a Brolo “‘u Ploratu” mostra la sua suggestiva bellezza
Ritratti di Brolesi – Il paese che cambiava, era il 1957
Storie Brolesi – Luca Buonocore… la Cina è vicina ed il Futuro è già realtà, anche dentro uno spot televisivo
Brolo, Brolesi e la Chiesa – Dieci anni fa veniva ristrutturata
Maestri a Brolo, Domenico Siragusano – Improvvisamente mi torna in mente il mio maestro
Brolesi – I Contipodero, a cavallo di tre secoli
BROLESI – DON MICHELE IL “RAGIONIERE”. STAMANI I SUOI FUNERALI
Brolesi che vanno via – La morte di Don Vasile, centenario del paese
BROLESI – “Vossiabbinirica,” Don Saro
BROLESI DI SUCCESSO – DIANA ANDREOTTI AL VIRGIN AUSTRALIA MELBOURNE FASHION FESTIVAL
BROLESI TRICOLORI – AL CAMPIONATO MONDIALE DELLA PIZZA 2016 C’ERA ANCHE FRANCESCO BACINA IODICE
BROLESI – I vent’anni del “Central”
NINO CAMPOCHIARO – Quando un eterno sognatore, che non si arrende mai, va via
BROLESI – A Rossella Bruno il iMig2016
LEO CARANNA – “La gente aspettava il suo arrivo”, mentre sentiva il rombo della sua auto
PIPPO LIONE – E’ morto questa notte un “Signore” della politica brolese
FOTO & SIMBOLI – Il Silenzio per i Caduti del Mare
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.