Eppure, qualcosa non torna.
Certo, la quantità d’acqua che è precipitata sul territorio è stata eccezionale, ma il nubifragio era stato ampiamente previsto. Stamattina c’è disperazione, rabbia, occhi pieni di lacrime tra chi svuota cantine, negozi, pizzerie e conta i danni.
C’è dolore, ma non rassegnazione.
Tutti si rimboccano le maniche, fanno il lavoro sporco tra fango e fogna, pronti a ricominciare. Per le recriminazioni, per la rabbia, ci sarà tempo. Non oggi. Ma emerge chiara la voglia di confronto.
Ci si è sentiti soli: “Abbiamo aspettato sino a tarda mattinata una voce di conforto, o la presenza dell’amministrazione”, dicono in via Marina. “Ma siamo stati lasciati soli.”
È una sorta di ritornello, quasi un mantra che aleggiava un po’ in tutte le aree del paese (Quartiere Macello, piazza Mirenda, via Marina, alcuni tratti di via Carrubbera, nella parallela di via Libertà, qui cronicamente allagata ad ogni acquazzone), ma danni si sono registrati a macchia di leopardo un po’ dappertutto. La presenza certa è stata quella degli uomini della Protezione Civile, che anche stamani stremati, lavoravano sodo.
Oggi è tempo di spalare acqua e fango.
“Poldo” non si arrende: “Non aprirò questa sera, ma fra qualche giorno, anche se sarà dura, ricomincio”, dice sconfortato.
Il video che mostra il suo locale pieno d’acqua sembra tratto dal Titanic mentre affonda. Anche da LS CITY, uno dei negozi di abbigliamento di punta, si buttano cartoni di abbigliamento, quelli dell’autunno-inverno. “Oggi siamo chiusi”, annunciano sui social, ma sono già pronti a riaprire, come i bar dell’area di piazza Mirenda e i locali che si affacciano su quello spazio, compresi quelli che si apprestavano ad aprire.
Tra le storie che descrivono quanto accaduto, c’è la completa distruzione di una casa, di ricordi, di oggetti, di chi da qualche giorno aveva effettuato un trasloco ed aveva ancora tutto stipato in un garace lungo la via Marina. Dal “Nord” era tornato a Brolo, portando con sé un vagone di abbigliamento, mobili, foto e arredi… tutto al macero.
E poi c’è la storia della signora anziana salvata dal 118 mentre rischiava di annegare nella sua abitazione in un basso della via Carrubbera.
danni all’archivio storico del paese
Ultima nota, i danni all’archivio storico del paese, ubicato sotto l’Alberghiero. Qui molti faldoni sono stati “affogati” tra acqua e fango. Ci vorrà un grande lavoro di recupero. Anche questo andrà fatto. Anche se quel sito, come già detto, era inadeguato a conservare memorie e atti.
Dimissioni
Giuseppe Miraglia, consigliere d’opposizione, è drastico: “Mi aspetto che qualcuno oggi si dimetta”, dice, aggiungendo: “Il lavoro di ordinaria amministrazione, per liberare i bocchettoni, per far defluire l’acqua, che dovevate fare nei giorni scorsi (ma anche questa mattina), andate a farlo adesso, e in fretta! Da via Vittorio Emanuele III e piazza Annunziata in giù è un disastro. Sbrigatevi!” Il suo diventa un appello a fare presto, poiché la pioggia potrebbe tornare, e nel frattempo si chiede perché si sia tardato ad aprire gli sfoghi a mare. “Ci sarà tempo per fare interrogazioni e chiedersi cosa si è inceppato nella macchina organizzativa per affrontare un’emergenza annunciata”, e annuncia che “stiamo valutando di fornire a famiglie, commercianti e turisti danneggiati da questo disastro l’assistenza legale per chiedere i danni”.
il comunicato dell’amministrazione comunale
Nella tarda mattinata arriva il comunicato dell’amministrazione comunale:
Questo definisce “un evento eccezionale, quello della sera di domenica 18 agosto, che ha riversato sul territorio comunale 120 millimetri di pioggia in circa due ore, come mai era stato registrato negli ultimi 20 anni.”
Il comunicato fa il punto della situazione: “Allagamenti e disagi si sono registrati nel quartiere Macello, nel quartiere Sant’Anna, in contrada Fosso Gelso, nella zona Marina, a Piana, in Piazza Annunziatella, via Terranova e nella zona ovest del paese”. Dice quanto fatto: “È stato immediatamente attivato il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile per organizzare gli interventi di soccorso. Sul posto, allertati dall’Assessore Amedeo Arasi, sono intervenuti i volontari della Protezione Civile di Brolo.
A supporto anche tre squadre dei Vigili del Fuoco, sei squadre della Protezione Civile provenienti da diversi comuni, tra cui Sant’Agata Militello, Capo d’Orlando, Barcellona Pozzo di Gotto e il gruppo POEFI del Comune di Pollina, oltre ai volontari dei Rangers.”
Si evidenzia quanto siano stati costanti i contatti tra il Direttore della Protezione Civile Regionale Salvatore Cocina e il Sindaco Giuseppe Laccoto, e si puntualizza che lo stesso Cocina ha annunciato la convocazione in tempi brevi di una conferenza di servizi alla presenza dei sindaci dei comuni interessati dall’evento meteo estremo di ieri.
Giuseppe Laccoto, sindaco e onorevole regionale, intanto si sta attivando per sollecitare la realizzazione di interventi strutturali: in particolare, sono necessari lavori per convogliare le acque provenienti dalle zone collinari sia dal lato est che dal lato ovest del paese.
Sono stati sollecitati anche i titolari delle imprese a completare in tempi brevi i lavori di sistemazione idraulica del Torrente Pozzo, mentre per le opere di raccolta delle acque da Piazza Annunziatella e lungo la via Terranova si stanno superando i problemi burocratici per ottenere il nulla osta dalle Ferrovie dello Stato.
“Il nostro territorio è stato duramente colpito in modo assolutamente imprevisto – commenta il Sindaco Giuseppe Laccoto – abbiamo risposto in modo immediato grazie alla straordinaria azione della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e dei volontari a cui va il nostro sentito ringraziamento. Come Amministrazione esprimiamo piena solidarietà e vicinanza a tutti coloro che hanno subito danni. L’ufficio tecnico comunale è stato incaricato di effettuare una ricognizione presso i privati. Lavoriamo con determinazione per attuare gli interventi necessari a ridurre il rischio di futuri eventi simili, con particolare attenzione alle opere strutturali indispensabili”.
Francesco Mastrolembo, ingegnere, ecologista di sinistra, sui social dice la sua: