BROLO – Stage di studio in Spagna per alcuni studenti brolesi
Cultura

BROLO – Stage di studio in Spagna per alcuni studenti brolesi

Il patrimonio dei “Beni Immateriali” europei. Stage di studio in Spagna. Giovani brolesi a confronto con i loro coetanei. Il progetto realizzato dall’Eurodesk di Brolo. Nella prossima settimana un altro gruppo brolese vivrà un’analoga esperienza, sempre in Galizia.
maria_ricciardello_assessore_alla_cultura_di_brolo_400_x_220Non si è spenta ancora l’eco dello scambio culturale avvenuto a gennaio in Islanda che l’Amministrazione Comunale brolese ( l’assessorato di riferimento è quello alla Cultura diretto da Maria Ricciardello) tramite lo sportello Eurodesk continua  a sfornare progetti nati per favorire gli scambi culturali tra i giovani, offrendo loro esperienze di vita e conoscenza di nuove e valide alternative future, professionali, artistiche, culturali e di lavoro.
Quattro ragazzi ed un accompagnatore fanno parte del gruppo che aderendo al progetto europeo, sono già in Spagna, e stanno studiando ed elaborando la conoscenza dei beni immateriali tutelati dall’Europa e che fanno, anzi sono, l’essenza della nostra cultura.
il Dipartimento Regionale Beni Culturali e Ambientali ed Educazione Permanente della Regione Siciliana, infatti conta ventisei “Eredità”, delle quali tre riguardano Messina e precisamente: 1. Provincia: Messina; Area: Peloritani Nebrodi; Libro: Saperi; Oggetto: Saperi produttivi – Ciclo caseario (Maiorchino dei Peloritani, Provola dei Nebrodi); 2. Provincia: Messina; Area: Eolie (Filicudi); Libro: Tesori Umani Viventi; Oggetto: Detentori del Patrimonio Orale Tradizionale delle Isole Eolie; 3. Provincia: Messina – Enna; Area: Nicosia, Aidone, Sperlinga, Piazza Armerina, San Fratello; Libro: Espressioni; Oggetto: “Parlata Alloglotta Gallo-Italica.
antonio_traviglia_presidente_della_sak_be_400_x_300Melisa Scolaro, Giuseppina Ferlazzo, Armid Sefa e Manuel Maniaci, tutti ragazzi brolesi che fanno parte dell’associazione culturale Sak-be – ottimizzatrice dell’iniziativa e diretta da Antonio Traviglia -  accompagnati dalla responsabile comunale del progetto Angelina Fogliani (foto in basso) si confronteranno con altre quattro realtà giovanili\culturali europee (oltre all’Italia rappresentata da Brolo, anche Spagna, Francia, Romania e Bulgaria) in questo scambio culturale  in fase di svolgimento a Santiago di Compostella e che si concluderà il 21 febbraio 2010.  Ad organizzare il tutto è l’associazione culturale VRENZA di Santiago di Compostella ed i giovani brolesi  presenteranno una relazione illustrativa corredata di foto,video, testimonianze audio, relative alla Sicilia, diventando, di fatto, testimoni culturali anche dei nebrodi.
Riferimento normativo di questo progetto trae origine da una serie di raccomandazioni e di convenzioni UNESCO, (“Recommendation on the Safeguarding of Traditional Cultures and Folklore”, Convenzione “for the Safeguarding of Intangible Cultural Heritage”) e dai quattro principali programmi UNESCO nel settore del patrimonio culturale immateriale (Capolavori del Patrimonio Immateriale e Orale dell’Umanità, Tesori Umani Viventi, Lingue in Stato di Pericolo e Musiche Tradizionali del Mondo) fatti proprio dalla Comunità Europea
angela_fogliani_responsabile_eurodesk_brolo_164_x_400Il R.E.I. che è il Registro delle Eredità Immateriali e che in Sicilia venne istituito nel giugno 2005 ha come obiettivo l’identificazione, la classificazione, la salvaguardia e la promozione delle Eredità Immateriali, ossia delle eredità culturali trasmesse oralmente di generazione in generazione e che per loro stessa natura sono da considerarsi effimeri e soggetti fortemente al rischio di estinzione.
Per entrare nel concreto, in Sicilia il R.E.I. si compone di cinque libri in cui è classificata l’eredità culturale immateriale della Sicilia, questi sono:
– IL LIBRO DEI SAPERI, in cui sono iscritte le tecniche di produzione, le materie prime impiegate e i processi produttivi identificativi di un particolare prodotto legato alla storia e alle tradizioni antiche di un gruppo sociale o una località (es.: prodotti di artigianato artistico, ricette tradizionali, prodotti enogastronomici). L’attenzione quindi è rivolta ai saperi immateriali che si sostanziano nei prodotti. Nel presente dispositivo, l’area del Libro dei Saperi acquista una rilevanza centrale e strategica, in quanto l’ambizione sottesa all’intera operazione è quella di una possibile riclassificazione globale dei saperi produttivi tradizionali che saranno legittimati da fondamenti scientifici e trasformati da prodotti di consumo in prodotti della cultura, salvandoli quindi dal rischio di estinzione e collegandoli alle contemporanee politiche di sviluppo locale-globale, comprese quelle promosse su propulsione comunitaria.
– IL LIBRO DELLE CELEBRAZIONI, in cui si classificano i riti, le feste e le manifestazioni popolari religiose e pagane, legate ai cicli lavorativi, all’intrattenimento e ad altri momenti significativi della vita sociale di una comunità e che affondandando le loro origini nel passato, ancora oggi sono sentite come essenziali momenti di espressione della collettività. In questo ambito, si avverte l’opportunità di una rivisitazione delle celebrazioni di tradizione più marcatamente civile ed attinenti, in particolare, al MEDIOEVO. Nella proposta di mappa preliminare esemplificativa, la presenza di beni tipologici quali la Contea dei Ventimiglia (Libro dei Luoghi), il Palio dei Normanni di Piazza Armerina (Libro delle Celebrazioni), il Palio della Contea di Modica (Libro delle Celebrazioni) stanno a significare tale opportuno riequilibrio di attenzione alla complessa stratigrafia storica della Sicilia.
– IL LIBRO DELLE ESPRESSIONI raccoglie le espressioni artistiche letterarie, musicali, teatrali, le minoranze linguistiche ed altre forme di comunicazione che rappresentano un modo di sentire e di essere di un determinato gruppo sociale o comunità. In questo ambito grande attenzione è posta alle parlate alloglotte (siculo-albanesi e gallo-italiche). La tradizione musicale/canora liturgica greco-albanese, soprattutto quella dell’Eparchia di Piana degli Albanesi, anche nelle pertinenti riclassificazioni in corso, risulta uno straordinario esempio di rapporto creativo tra tradizione ed innovazione. Di notevole importanza sono anche i tradizionali canti del lavoro (contadini, tonnarioti, carrettieri). L’evocazione alta della contemporaneità è tratteggiata mediante alcuni autori della scrittura universale (Verga, Pirandello, Sciascia, Quasimodo, Vittorini, Tomasi di Lampedusa, Piccolo ed altri), nei quali straordinario risulta il nesso tra universalità e territorialità/identità, tra scrittura e luoghi, e per i quali, non a caso, di recente, sono stati promossi percorsi di valorizzazione e viva fruizione cognitiva, anche nella forma peculiare dei Parchi letterari.
– IL LIBRO DEI LUOGHI: in cui si individueranno gli spazi culturali dove si praticano attività quotidiane o eccezionali che costituiscono un riferimento per la popolazione di quel luogo, compresi i luoghi del mito, della storia, della letteratura, della leggenda.
– Il LIBRO DEI TESORI UMANI VIVENTI: è l’area più innovativa e vitale del dispositivo ordinamentale del REI. Sono finalmente gli uomini, in carne ed ossa, ad essere riconosciuti beni culturali immateriali, quelli portatori dei saperi tradizionali vitali, dal rais al ceramista, al liutaio, alla ricamatrice, allo scalpellino, al cantore, all’enologo, al caseario e così via. Il criterio selettivo è quello della unicità, vale a dire si tratta di soggetti detentori unici dei saperi tradizionali pertinenti. Non un “Museo vivente” dei saperi tradizionali e millenari, ma un “Laboratorio vivente” dei saperi, costituito da una schiera straordinaria di maestri, insieme detentori ed innovatori.

19 Febbraio 2010

Autore:

admin


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