BROLO – Un caso attenzionato. Il Sindaco: Informiamo per Prevenire
La nota dell’amministrazione che si allinea alle indicazioni delle autorità sanitarie. Ed intanto gonfia la notizia, zeppa di allarmismo, su un caso “positivo” . Il comune dice: Abbiamo attivato tutti i protocolli. Cresce il pericolo delle truffe.
La notizia circolava ieri sera e stamani diventa quasi concretezza.
C’è un caso da attenzionare a Brolo.
Si parla di una donna, anzi una bambina, che rientrando dalla Lombardia, non si trova in splendide condizioni fisiche.
Pare – e manteniamo sempre il dubbitivo nella ridda di notizie circolanti – che la madre lo abbia comunicato alle autorità ed allo stesso 118 ed il comune stia già attivando i protocolli previsti nel caso specifico.
Questo non vuol dire, in attesa dei risultati delle prime analisi, che sia positiva al virus.
Ma la notizia ha destato nel paese preoccupazione e allarme facendo anche intasare il centralino del comune di telefonate di cittadini che chiedevano informazioni in merito.
Di fatto l’amministrazione comunale ha invitato – ma questo già precedentemente al “caso” – tutti coloro che, per motivi familiari, di studio o di lavoro, stanno tornando a Brolo dalle zone del nord Italia (rosse e gialle), focolaio del Coronavirus, sono invitati a comunicare tempestivamente alle Autorità sanitarie locali il proprio arrivo onde poter, eventualmente, adottare i provvedimenti del caso, iniziando – ove necessario – dalla quarantena domiciliare anche in assenza di sintomi.
Chiunque dovesse avvertire sintomi influenzali e difficoltà respiratorie non deve recarsi al Pronto Soccorso, ma contattare telefonicamente il Medico di famiglia, la Guardia Medica, ovvero il numero unico per l’emergenza 1500 messo a disposizione dal Ministero della Salute o, in alternativa, il 112.
Tutti devono seguire – spiega Laccoto nel comunicato – – in ogni caso, scrupolosamente il decalogo di comportamenti diffuso dal Ministero della Salute per prevenire l’infezione da Coronavirus e già pubblicizzato sulla pagina Facebook del Comune.
Le superiori indicazioni sono obbligatorie dal punto di vista personale e rappresentano un preciso dovere civico, onde evitare che dalla fase A della prevenzione si debba passare alla fase B dell’emergenza. Affrontiamo questa fase di prevenzione senza allarmismi, ma con il senso di responsabilità che la criticità della problematica richiede.
Ed intanto cresce il pericolo delle truffe.
Non solo quelle organizzate da sciacalli, come i falsi operatori della Croce Rossa che millantano tamponi gratis a domicilio per svaligiare abitazioni.
Ma anche quelle dei commercianti che alzano i prezzi vista la richiesta di prodotti disinfettati e mascherine.