BROLO – Un melograno nella Villa Comunale per la giornata contro il cancro infantile
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BROLO – Un melograno nella Villa Comunale per la giornata contro il cancro infantile

L ‘Amministrazione Comunale ricorderà così la Giornata internazionale, con una cerimonia che si terrà sabato 15 febbraio alle 11,30, all’interno della Villa Comunale.

All’evento, al quale hanno aderito diverse associazioni locali impegnante  nella lotta e prevenzione contro i tumori e nel mondo della solidarietà, parteciperà anche Daniele Mannino, presidente della’associazione Ibiscus di Catania.

La XIX Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile, promossa  dall’Organizzazione Mondiale della Salute, da “Childhood Cancer International– CCI”, il network globale di associazioni guidate da genitori di bambini e adolescenti che hanno contratto tumori o leucemie, presente in 90 Paesi nel mondo con 188 associazioni, e da FIAGOP, la Federazione Italiana delle Associazioni di Genitori Oncoematologia Pediatrica., quindi, simbolicamente, domani, farà tappa a Brolo.

In quanto l’amministrazione locale ha aderito alla campagna “Diamo radici alla speranza. Piantiamo un melograno”.

Una pianta che diventa un simbolo in quanto il suo frutto, la melagrana, formato dall’unione di tanti arilli, ognuno parte fondante del frutto stesso, vuole raffigurare ciò che avviene nell’alleanza terapeutica che si instaura tra medici, pazienti, famiglie, grazie all’impegno quotidiano delle associazioni di genitori riunite in FIAGOP.

Sabato 15  febbraio – dice l’assessore alle politiche sociali, Tina Fioravanti, ni auguro che siano in tanti a partecipare, alle ore 11,30, alla cerimonia che si svolgerà all’interno della villa comunale.

Verrà piantato un albero di Melograno e seguire, la testimonianza di Daniele Mannino che illustrerà il lavoro della Fiagop che pone al centro della sua attività l’attenzione per il paziente e la sua famiglia, nel totale rispetto della persona e della dignità umana, assolvendo il compito di assistere non solo il malato ma anche i  familiari durante le fasi del percorso diagnostico e terapeutico della malattia.

Ai presenti sarà richiesto di indossare un nastrino dorato (sotto forma di un piccolo tatuaggio temporaneo), simbolo universale dell’oncoematologia pediatrica, con il quale sarà anche possibile realizzare dei selfie solidali, da condividere sui canali social con l’hashtag #DiamoRadiciAllaSperanza insieme ad un messaggio di affetto per riconoscere apertamente la forza, il coraggio e la resilienza dei piccoli guerrieri, e onorare la memoria di chi ha perso la sua personale battaglia.

La manifestazione brolese è una delle tante che si celebreranno il 15 febbraio nel mondo, dove sono promosse iniziative di advocacy, di pressione istituzionale e di sensibilizzazione pubblica su un problema, il cancro pediatrico, che rappresenta la prima causa di mortalità infantile per malattia non trasmissibile dopo il primo anno di vita.

Negli ultimi decenni, nei nostri paesi la percentuale di guarigione complessiva è passata dal 40% degli anni 70 ad oltre l’80% circa dei nostri giorni (anche se ci sono diversi risultati a seconda del tipo di tumore).

Le cose non stanno così per i bambini e gli adolescenti che hanno la sfortuna di nascere nei paesi svantaggiati, dove ancora oggi soltanto pochi possono avere una diagnosi e accesso a protocolli di cura avanzati e le aspettative di guarigione non superano il 20%. “Un bilancio durissimo e non più sostenibile.

Se il cancro non ha confini, non dovrebbero averli neanche le cure” ribadisce Angelo Ricci, presidente FIAGOP, la Federazione Italiana delle Associazioni di Genitori Oncoematologia Pediatrica, socio fondatore CCI e suo punto di riferimento in Italia per le celebrazioni della Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile. “La ricerca in ambito dell’oncologia pediatrica non procede alla velocità che vorremmo: se paragonata al passo di quella applicata alla lotta ai big killers nella popolazione adulta il confronto è scioccante.”

 

 

14 Febbraio 2020

Autore:

redazione


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