La presentazione di “Vademecum per il Paradiso” diventa a Brolo occasione di crescita, confronto e promozione della Cultura dell’Anima. Ci sono delle manifestazioni che oltre il valore insito, proprio dell’evento, questo era la presentazione di un libro e di un percorso scolastico, travalicano e diventano occasione di confronto, d’analisi, intergenerazionale, di crescita di quella parte di collettività che direttamente, ma anche poi per comunicazione indotta, vi ha partecipato.
Questo è accaduto domenica – 6 giugno 2010 – a Brolo quando, su input di Carmelina Giuffrè, attenta docente che opera presso la locale Scuola Media, è stato presentato il libro di Antonio Milazzo, filosofo e libero pensatore “Vademecum per il Paradiso”. Un testo che tratta di filosofia, spiegata ai ragazzi, quindi concetti importanti espressi con linguaggio diretto, “leggero”, che applica metodologia e sintesi, che induce al pensiero ed alla riflessione, che allarga la mente e incentiva le intelligenze.
E’ stata l’occasione per vedere come idee intelligenti stimolino e argomentino classi e nuove generazioni, di come la scuola possa incidere nel ruolo di “gettare il segno”, senza divenire nozionistica, impositiva, dogmatica ma come debba accendere una fiaccola nella vivacità emotiva ed emozionale delle giovani menti.
I lavori, oltre due ore, seguitissimi e ben organizzati, hanno visto più interventi. Maria Ricciardello, docente e assessore alla cultura del comune di Brolo ha evidenziato nel suo dire come la scuola spesso paga lo scotto della burocrazia, diventando “feudo” di nuovi dirigenti e perdendo il ruolo di portatrice di Cultura. Salvatore Crisafulli, altro docente “attento alle problematiche esistenziali” che insegna alla scuole medie brolesi ha evidenziato il ruolo e le responsabilità del maestro e dell’educatore, mentre Carmelina Giuffrè, introducendo i lavori, ha spiegato la necessità di accostare i ragazzi alla filosofia come modo di essere e di pensare. Certamente un contributo importante è stato quello fornito da Ornella Fanzone che in maniera scorrevole, pur toccando argomenti impegnativi, in un incedere ricco di citazioni e riferimenti significativi ed evocativi, ha parlato del silenzio interiore, della necessità di attingervi per generare “il pensiero creativo” e per auto individuarsi.
Ovviamente seguiti gli interventi di Gaetano Di Giorgio, architetto, ma anche artista e musicista, esperto della comunicazione e dell’elettronica sistemistica, che si occupa di modelli di robotica-mistica rivolti a scenari sostenibili possibili e che segue il mondo e le sue evoluzioni attraverso internet e i socialnetwork.
Questa figura poliedrica ha trattato della filosofia, dell’anima, dell’Uomo e di fisica quantistica rafforzando le tesi filosofiche attraverso supporti scientifici, registrando il massimo dell’attenzione soprattutto dei tantissimi giovani che affollavano la sala “Rita Atria”, luogo dove si è svolto l’incontro.
Il pensiero e lo stile di vita, oltre le sue aperture culturali verso il mondo esoterico, di Bent Parodi di Belsito, giornalista recentemente scomparso, ha aleggiato durante i lavori. Sua la prefazione al libro, per lui il ricordo tracciato dalla stessa Fanzone ad inizio dell’intervento e che poi, di fatto, è diventato una sorta di fil rouge della serata. Antonio Milazzo, intervenendo ha parlato di come “Nessuno può arrogarsi la virtù di conoscere la “strada” che porta in Paradiso, anche perché il Paradiso così come ve l’hanno sempre presentato non esiste”. Nel suo dire Milazzo ha evidenziato come il viaggiare attraverso quella via sottile e delicata che porta non alle belle arcaiche foreste dipinte su classici libri, ma ad una sublime dimensione, sia già il patrimonio di ogni mente. Basta attivare, con intelligenza emotiva, le energie giuste per accedervi.
“Finché sarete ignoranti come gli altri tutto andrà bene, ma divenire pubblici sapienti in mezzo a tanti ignoranti non potrà che farvi riscuotere antipatie. Quindi, tenete presente che questo “viaggio” potrà procurarvi fastidiose contestazioni. I problemi saranno con i negativi veri”- ha concluso il filosofo palermitano, che poi, a lungo si è fermato, al pari di Di Giorgio, che è anche docente referente del Progetto “Light City” a colloquiare con i ragazzi presenti.
Un contributo importante l’hanno dato i giovani della compagnia teatrale “Peppino Impastato” diretta da Sonny Foschino, leggendo in sala una serie di citazioni riportate nel libro dello stesso Milazzo ed i ragazzi che della Classe Terza B della Scuola Media di Brolo hanno seguito quel modulo formativo con l’insegnante Giuffrè. Marco Messina, Marco Molica, Andrea Ridolfo, Debhora Tumeo, Simone Princiotta e Roberta Ricciardello questi sono i ragazzi che hanno letto alcuni dei testi prodotti nell’ambito del progetto ”
Impariamo a Pensare“.
L’incontro culturale è stato promosso da “Amicasofia – FILOSOFIA PER BAMBINI E RAGAZZI IN TUTTE LE SCUOLE” che si prefigge di attuare una metodologia metacognitivo-filosofica che pone al centro delle finalità educative lo sviluppo del pensiero ed è inserito nelle attività del progetto “Brolo, città educativa”.
Massimo Scaffidi