
Si raccoglie ad anni alterni, e negli anni di magra come questo tutti i coltivatori eliminano le gemme, impedendo la nascita del frutto. I produttori sanno bene che la pianta non producendo per un anno è in condizione di accumulare energie utili per moltiplicare la produzione dell’anno successivo. La raccolta viene effettuata ancora con le tecniche di un tempo fra le irte e spigolose lave dell’Etna e dal frutto sulla pianta bisogna togliere prima il mallo, poi il guscio e per finire quella pellicina che protegge il verde pistacchio. Subito dopo la raccolta il pistacchio va essiccato per ridurre la percentuale di umidità fino al 4%, impedendo la formazione di microrganismi.
Il pistacchio di Bronte è particolarmente pregiato e ricercato per il suo sapore aromatico e gradevole in pasticceria, in gelateria e per aromatizzare ed insaporire molte vivande. Ma è chiaramente in cucina e pasticceria che il Pistacchio diventa un Re. Ed i giorni della sagra sono l’occasione migliore per assaggiarlo in tutte le sue gustosissime applicazioni.(lasiciliaweb.it)