Il bullismo è un fenomeno crescente tra i giovanissimi, ormai presente anche nella scuola primaria. La sua diffusione preoccupa le autorità scolastiche, tanto che circa due anni fa il ministro dell’istruzione ne ha fatto oggetto di una direttiva ministeriale per prevenirlo e contrastarlo in ambito scolastico.

Impressionanti i dati di una recente ricerca tra gli studenti delle superiori:

• il 33% degli studenti del campione è vittima del bullismo;

• il 45% ne è spettatore.

Sommando la percentuale delle prepotenze direttamente subite a quelle assistite o di cui si è a conoscenza il valore percentuale sale al 73% in riferimento ad insulti o scherzi, al 48% in riferimento a prepotenze fisiche (calci, pugni, spintoni) ed al 21% nei casi di “pressioni o minacce per avere soldi o favori”.

Il termine italiano “bullismo” è la traduzione letterale di “bullying”, parola inglese comunemente usata nella letteratura internazionale per caratterizzare il fenomeno delle prepotenze tra pari in contesto di gruppo. Il bullismo si configura come un fenomeno dinamico, multidimensionale e relazionale che riguarda non solo l’interazione del prevaricatore con la vittima, che assume atteggiamenti di rassegnazione, ma tutti gli appartenenti allo stesso gruppo con ruoli diversi.

La Commissione nazionale “Bullismo e scuola” ha ricordato che “Ai Dirigenti scolastici, ai docenti e al personale ATA, nonché ai genitori, è affidata la responsabilità di trovare spazi e risorse per affrontare il tema del bullismo e della violenza attraverso una efficace collaborazione nell’azione educativa, volta a sviluppare negli studenti valori e comportamenti positivi e coerenti con le finalità educative dell’istituzione scolastica e della famiglia”.

Telefono azzurro, l’associazione che da oltre vent’anni è impegnata nella prevenzione e nella cura delle situazioni di disagio, affrontando i problemi dell’infanzia e dell’adolescenza in un’ottica nazionale, europea e internazionale, ha dedicato al bullismo una speciale guida per genitori e insegnanti, da cui abbiamo tratto alcuni spunti.

Come individuare vittime e bulli: alcuni campanelli d’allarme.

Il primo passo che può essere fatto da un genitore è quello di saper riconoscere il bullismo, senza confonderlo con altri tipi di comportamento. Per riconoscere se un ragazzo è stato ripetutamente vittimizzato da un compagno o se egli stesso è autore di azioni di prevaricazione, è possibile far riferimento ad alcuni indicatori comportamentali.

Ecco alcuni segnali utili (suggeriti da Telefono Azzurro):

INDICATORI DELLA POSSIBILE VITTIMA

• torna da scuola con vestiti stracciati o sgualciti e con libro oggetti rovinati

• ha lividi, ferite, tagli e graffi di cui non si può dare una spiegazione naturale

• non porta a casa compagni di classe o coetanei e raramente trascorre del tempo con loro

• non ha nessun amico per il tempo libero

• non viene invitato a feste

• è timoroso e riluttante nell’andare a scuola la mattina (ha scarso appetito, mal di stomaco, mal di testa…)

• sceglie percorsi più lunghi per il tragitto casa-scuola

• dorme male e fa brutti sogni

• il rendimento scolastico e l’interesse per la scuola diminuiscono

• ha frequenti sbalzi d’umore: sembra infelice, triste e depresso e spesso manifesta irritazione e scatti d’ira

• chiede o ruba denaro alla famiglia (spesso per assecondare i bulli)

INDICATORI DEL POSSIBILE BULLO

• prende in giro ripetutamente e in modo pesante

• rimprovera

• intimidisce

• minaccia

• tira calci, pugni, spinge

• danneggia cose …

I bulli possono mettere in atto tali comportamenti nei confronti di più compagni, ma tendono a rivolgersi in particolare ai più deboli e indifesi.

Telefono Azzurro

Il Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro è attivo in tutta Italia 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno.

La Linea Gratuita – 19696 – è a disposizione di tutti i bambini e gli adolescenti fino a 14 anni di età che desiderano parlare con un consulente (psicologo o pedagogista) per affrontare il proprio disagio. La Linea Istituzionale – 199.15.15.15 – è a disposizione dei ragazzi oltre i 14 anni e degli adulti.

Per non dimenticare:

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http://scomunicando.hopto.org/notizie/droga-a-brolo-anche-padre-enzo-caruso-contro-quei-cattivi-maestri-della-peggior-specie-distruttori-di-vite-e-di-sogni/

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