Cultura

BUON COMPLEANNO BROLO – 408 anni… un grande futuro alle spalle e spazi nuovi, davanti, per un paese che vuole crescere

 Con lettera del vicerè del 23 maggio 1611 veniva concessa a Ferdinando Lanza di fondare nella Baronia di Brolo una terra e di chiamarla Annunziata.

Poi con privilegio del 4 aprile 1636 esecutivo il 25 giugno 1636 si concedeva al Giovanna Lanza il titolo di Duca di Brolo.

Di fatto il 23 maggio di 408 anni la Terra dell’Annunziata assurgeva a dignità comunale. Non era più semplice terra di passaggio né  sede di un castello dai ricchi blasoni.

Nasceva un “Municipio”.

L’ anniversario della nascita della “Terra dell’Annunziata”di fatto istituisce il comune di Brolo dandogli veste giuridica.

Lanza o Lancia.

 Vanta  discendere  dai  duchi  di  Baviera  e  fu imparentata anche con la casa Sveva, essendo una Bianca Lanza moglie dell’imperator Federico, re di Sicilia. Possedette i principati di Buonfornello,  Castelferrato, S. Domenica, Malvagna, Sabuci, Ventimiglia; le ducee di Brolo e di Vizzini; i marchesati di S. Elia, di Ficarra; le baronie di Bonfalà, Burgio Mancino,  Carancino  o  Belvedere,  Casalgiordano,  Casalnovo,   Cassibile, Castania, Ferla, Fessima o San Bartolomeo, Frascino, Galati, Giarratana, Longarino, Longi, Mojo, Nadore, Piraino, Riddidini, S. Martino, Valcorrente, Verbumcaudo, Xireni, ecc. ecc. Si divise nei rami dei duchi di Brolo, e dei principi di Trabia, dai quali si diramarono quelli dei principi di Lanza, dei principi di Mirto, dei baroni di Marcatobianco, ecc. Non possiamo, come vorremmo, dire largamente dei varii membri di questa famiglia, che eccelsero per virtù civili e militari e per possesso di cariche e di titoli, ma siamo costretti accennare soltanto di volo ad alcuni di essi.

Un Galvano, possedette sotto gli Svevi le terre di Butera, S. Filippo e Paternò; un Federico fu vicerè in Sicilia sotto re Manfredi; un Manfredi, fu regio e principale castellano e stratigò di Messina nel 1256 e forse egli stesso fu capitano giustiziere di Malta e Gozzo nel 1283; un Corrado, milite, gran cancelliere e maestro giustiziere del regno di Sicilia sotto re Federico II fu barone di Longi e Castania; un Pietro, possedette le terre di Delia, Naro, Sabuci, Caltanissetta e il Caruso dice che ottenne concessione da re Federico II del titolo di conte di Caltanissetta; un Manfredi, milite, maggiordomo dell’infante Guglielmo, duca d’Atene, possedette Sinagra e Spaccaforno; un altro Manfredi, fu giurato di Randazzo nel 1488; un Blasco, dei baroni di Longi fu giudice della Gran Corte del Regno nel 1507, deputato del Regno 1508, 1514, vicario generale in Sicilia, ecc. e per la sua prima moglie (figlia di Leonardo di Bartolomeo, protonotaro e presidente del Regno) possedette il territorio di Trabia, che con privilegio dato a 14 novembre 1509 esecutoriato a 11 giugno 1510 ebbe elevato in feudo nobile e fu capostipite del ramo Lanza di Trabia; un Cesare, barone di Trabia e di Mussomeli fu pretore di Palermo negli anni 1549-50, 1552, 1556-57-58, 1560-61, 1565-66, governatore della nobile compagnia dei Bianchi nel 1556-57 e, con privilegio dato a 11 gennaio 1563 esecutoriato a 18 dicembre 1564, ottenne il titolo di conte di Mussomeli; un Francesco, dei baroni di Ficarra, fu capitano di giustizia di Palermo nel 1561-62 e pretore della stessa città nel 1581-82; un Girolamo, barone di Brolo e Ficarra, fu capitano di giustizia di Palermo nel 1567-68; un Pietro barone del Mojo; un Cesare e un Bernardo furono ascritti alla nobiltà messinese; un Ottavio, conte di Mussomeli, vicario generale e capitan d’armi del regno di Sicilia, con privilegio dato a 22 luglio esecutoriato a 13 novembre 1601, ottenne il titolo di principe di Trabia; un Francesco, barone di Ficarra, fu senatore di Palermo nel 1618-19-20; un Lorenzo, per la moglie Elisabetta Barresi, fu barone di Rigiulfo; un Ottavio Lanza e Barresi, principe di Trabia, fu deputato del regno, vicario generale in Sciacca 1647 e, per la moglie Giovanna Lucchese, duca di Camastra, conte di Sommatino e barone di Dammisa; un Giuseppe Lanza e Lucchese, duca di Camastra, cavaliere dell’ordine dell’Alcantara, capitano di giustizia e pretore di Palermo negli anni 1671-72, 1678-79 e 1703-4, fu vicario generale in Catania, maestro di campo e sergente generale di battaglia, generale di artiglieria, prese due mogli: Maria Napoli Gomez de Silvera che gli recò in dote il titolo di principe di Santo Stefano di Mistretta e Melchiorra Castello per la quale ebbe il rirolo di principe di Castelferrato; un Giacomo dei principi di Trabia, con privilegio dato a 29 marzo esecutoriato a 6 luglio 1677, ottenne il titolo di principe e fu capitano di giustizia di Palermo nel 1686-87; un Giuseppe Maria Lanza e Filingeri, con privilegio dato a 8 aprile 1704, ottenne il titolo di barone; un Ignazio, principe di Trabia, di S. Stefano, ecc. fu consigliere aulico dell’imperatore Carlo VI, gentiluomo di camera, deputato del Regno, capitano di giustizia di Palermo nel 1716-17 e pretore nel 1738-39; un Giuseppe, principe di Trabia, ecc. fu governatore del Monte di Pietà di Palermo, gentiluomo di camera, capitano di giustizia e pretore di Palermo negli anni 1762, 1763, 1764, 1767, 1769, 1780-82, maestro notaro perpetuo del tribunale della Gran Corte, cavaliere del real ordine di S. Gennaro, ecc.; un Corrado, dei baroni di Longi, barone dei Supplementi di Trapani, Sciacca e Mazzara fu senatore di Palermo negli anni 1751-52 e 1760-61; un Pietro, principe di Trabia, ecc. fu senatore di Palermo negli anni 1788-89, 1790-91, capitano di giustizia in detta città nel 1792-93-94, segretario di Stato per gli affari di guerra, gentiluomo di camera, cavaliere del San Gennaro, cavallerizzo maggiore del re nel 1801; un Salvatore, principe Lanza, fu senatore di Palermo nel 1781-82; un Ignazio, principe di Trabia, ecc. tenne la stessa carica negli anni 1778-79, 1780-81-82 e fu sindaco del Senato nel 1782; un Antonino-Ignazio, dei duchi di Brolo, con deliberazione del 29 gennaio 1793 approvata dal vicerè a 25 febbraro dello stesso anno, venne aggregato insieme con i suoi discendenti alla mastra nobile di Siracusa; un Giuseppe Lanza e Branciforte, principe di Trabia, ecc. fu gentiluomo di camera nel 1800, governatore della nobile compagnia della Pace in Palermo nel 1801, ebbe in moglie Stefania Branciforte e Branciforte, erede del principato di Scordia, ecc; un Michele, barone di Marcatobianco fu senatore di Palermo nel 1806-7 e a 2 agosto 1814 ottenne parere favorevole dal Protonotaro del Regno per la chiesta concessione di un titolo di marchese; un Francesco, fu giurato nobile di Siracusa nel 1807-8; un Ignazio Lanza e Branciforte, dei principi di Trabia, sposò Vittoria Filingeri e Pignatelli, unica figlia di Giuseppe Antonio Filingeri e Alliata, principe di Mirto, conte di S. Marco, ecc. e con rescritto dato a Napoli il 6 giugno esecutoriato a Palermo il 1 luglio 1830 ottenne di far uso dei detti titoli e fu lo stipite del ramo Lanza di Mirto; un Pietro Lanza e Branciforte, principe di Scordia, ecc. patriota e uomo di lettere insigne, fu gentiluomo di camera con esercizio di re Ferdinando II di Borbone, pretore di Palermo nel 1835, ecc.; un Michele Lanza e Lucchese Palli, barone di Marcatobianco, ottenne a 4 gennaio 1844 ampio attestato di nobiltà dal Senato di Palermo; un Francesco Paolo, dei principi di Trabia con real decreto del 26 maggio 1855 ottenne la concessione del titolo di conte; un Francesco Lanza-Spinelli, dei principi di Trabia ha occupato molte importanti cariche pubbliche, è senatore del Regno e padre tra gli altri di Pietro, deputato al Parlamento nazionale e già sottosegretario di Stato per gli affari esteri e di Niccolò, decorato con decreto di motu proprio del giugno 1895 susseguito da regie lettere patenti del 12 agosto dello stesso anno del titolo di principe di Deliella, trasmessibile ai discendenti legittimi e naturali maschi da maschi in linea e per ordine di primogenitura; un Giuseppe Lanza e Mantegna, dei principi di Trabia con real decreto di motu proprio del 27 febbraio 1898 susseguito da Regie lettere patenti del 29 maggio dello stesso anno venne decorato del titolo di conte, trasmessibile ai discendenti legittimi e naturali, maschi da maschi in linea e per ordine di primogenitura ed è cavaliere d’onore e di devozione dell’ordine di Malta; un Ottavio Lanza e Galeotti, dei principi di Trabia, cavaliere d’onore e di devozione dell’ordine di Malta, con real decreto di motu proprio del 9 marzo 1905 ottenne la concessione del titolo di duca, con la stessa trasmessibilità dei titoli precedenti. Oggi la famiglia Lanza è rapppresentata, nel ramo di Brolo da monsignor Gaspare Lancia, dell’ordine Benedettino, arcivescovo di Monreale e nel ramo di Trabia da Pietro Lanza a Galeoti, deputato al Parlamento Nazionale, commendatore dell’ordine mauriziano, cavaliere d’onore e di devozione dell’ordine di Malta, membro della commissione araldica siciliana, ecc. ecc., riconosciuto con decreto ministeriale del 5 maggio 1899 nei titoli di principe di Trabia, principe di S. Stefano, duca di Camastra, conte di Mussomeli, conte di Sommatino, barone di Dorilli, barone di Rigiulfo, signore di Dammisa, principe di Butera, principe di Pietraperzia, principe di Scordia, duca di S. Lucia, duca di Branciforte, marchese di Militello, marchese di Barrafranca, conte di Mazzarino, conte di Raccuia, barone di Fontana Murata, barone del Biviere di Lentini, barone di Imbrici, signore di Santa Maria di Niscemi, signore di Occhialà, principe di Campofiorito, marchese della Ginestra, barone di Valguarnera Radali, principe di Scalea, marchese di Misuraca e i predicati di Morano, Santa Domenica, Saracena e Aieta.

Arma: inquartato al 1° e 4° di Lanza che è di nero, al leone coronato, d’oro, linguato di rosso; al 2° e 3° di Baviera che è rombeggiato d’argento e d’azzurro (linea di Brolo) – d’oro, al leone coronato, di nero, linguato di rosso, colla bordatura composta d’argento e di rosso (linea di Trabia).

Redazione Scomunicando.it

Recent Posts

PARALLELO SUD – Il testo di Mariangela Gallo e Dominga Rando inserito nel progetto di lettura dell’Antonello di Messina

“IIS Antonello”: progetto lettura con il testo Parallelo Sud (altro…)

19 ore ago

KOJI CRISA’ – A Patti la sua mostra di ceramiche visitabile sino a venerdì

Sarà visitabile fino a venerdì 20 dicembre la mostra di ceramiche dell’arch Koji Crisá, giovane…

19 ore ago

FICARRA 4.ZERO – Aria di Natale: i Commercianti promuovono gli acquisti che valorizzano il territorio

A Ficarra si respira un’aria di Natale speciale, fatta di tradizioni, sapori e solidarietà verso…

19 ore ago

MESSINA AD ATREJU – Presente!

La delegazione messinese e nebroidea di Fratelli d’Italia ad Atreju,: “Un'occasione unica per la crescita…

20 ore ago

PD MESSINESE – Domenico Siracusano: “Serve una pacificazione vera e unitaria”

Domenico Siracusano, esponente del Partito Democratico, è intervenuto con una dichiarazione sulle recenti vicende legate…

21 ore ago

GIOIOSA MAREA – Sotto l’Albero la polizia municipale trova l’auto nuova

Consegnata l’auto in dotazione alla Polizia Municipale e acquistata nell’ambito del progetto “Spiagge Sicure”. (altro…)

21 ore ago