BUONI PASTO SEUS – Un accordo che penalizza i “coraggiosi”
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BUONI PASTO SEUS – Un accordo che penalizza i “coraggiosi”

Esclusi circa 200 dipendenti che avevano legittimamente intentato causa per il mancato pagamento dei buoni pasto

il duro comunicato aziendale

In questi giorni, sono stati pubblicati comunicati sindacali e stampa riguardanti l’accordo raggiunto tra la SEUS (Società Emergenza Urgenza Sanitaria), azienda pubblica che gestisce il servizio del 118 in Sicilia, e le organizzazioni sindacali di categoria sul pagamento dei buoni pasto per gli anni 2018-2021. Questo accordo, tuttavia, esclude circa 200 dipendenti che avevano legittimamente intentato causa per il mancato pagamento dei buoni pasto, alzando una serie di interrogativi su trasparenza e giustizia.

La questione è tanto semplice quanto inaccettabile: alcuni lavoratori del settore emergenza sanitaria non hanno ricevuto i buoni pasto dal 2018, e solo ora, a fine 2024, si tenta di risolvere la questione. Tuttavia, proprio coloro che hanno avuto il coraggio di denunciare questo mancato pagamento sono stati esclusi dall’accordo. Di fatto, 200 soccorritori, che svolgono un lavoro cruciale salvando vite, sono stati esclusi dal beneficio, mentre l’accordo si estende a 2800 dipendenti. Nonostante sia stato riconosciuto il diritto ai buoni pasto, chi ha scelto la strada legale viene punito.

Questa dinamica solleva un chiaro paradosso: SEUS ha riconosciuto il credito dovuto, confermato da un documento firmato dalle organizzazioni sindacali, ma invece di estendere il beneficio anche a chi ha fatto causa, li esclude. Il messaggio è chiaro: chi ha il coraggio di denunciare viene punito, chi si accontenta e rimane silente viene premiato. È l’indifferenza delle istituzioni e la complicità di chi dovrebbe rappresentare e difendere i lavoratori.

Il tema si fa ancora più serio quando si riflette sul contesto siciliano, una terra dove la lotta per i diritti ha un peso specifico enorme. Come ricordava Paolo Borsellino, “la lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale”, ed è proprio quel profumo di libertà, contrapposto al “puzzo del compromesso morale”, che qui sembra mancare. I 200 lavoratori esclusi dall’accordo non hanno ceduto all’indifferenza, ma la loro battaglia per il diritto ai buoni pasto viene trattata come un atto da punire, non da tutelare.

Un altro aspetto critico è l’intenzione di compensare i crediti con ore non lavorate, legate a un’applicazione errata di alcune norme contrattuali. Si tratta di un uso del buono pasto come agevolazione assistenziale che non ha alcuna base normativa. Oltre alla palese ingiustizia verso i 200 lavoratori, si aggiunge una gestione poco chiara e legittimamente discutibile delle risorse pubbliche.

La SEUS, società interamente pubblica e controllata dalla Regione Sicilia, ha il dovere di rispettare i principi contabili e la gestione appropriata delle risorse. Tuttavia, nel 2022, il bilancio ha mostrato spese legali e consulenze per quasi 900.000 euro, una cifra che potrebbe essere utilizzata in modi più efficienti e trasparenti. Se il diritto ai buoni pasto è stato riconosciuto, perché allora si attende la decisione del tribunale per quei 200 lavoratori che hanno fatto causa? Perché spendere ulteriori risorse legali quando il diritto è chiaro? Il risultato finale è che, oltre ai 100 euro dovuti, la Regione rischia di spendere altre somme in spese legali, perdendo di fatto 80 euro per ogni contenzioso evitabile.

Questa vicenda pone domande cruciali sulla gestione del denaro pubblico e sulla trasparenza delle decisioni prese da una società partecipata come la SEUS, sottoposta al controllo della Regione Sicilia. Le risorse pubbliche sono un bene collettivo, e la loro gestione deve essere improntata a criteri di responsabilità e trasparenza. L’esclusione di chi ha avuto il coraggio di denunciare, l’alto costo delle consulenze legali e la mancanza di una soluzione tempestiva rappresentano uno spreco e un danno per la collettività.

In conclusione, è necessario un controllo più stringente sulle decisioni prese dalla SEUS e dalle altre partecipate pubbliche. In una terra come la Sicilia, dove spesso si cerca di far apparire cambiamenti senza reali modifiche strutturali, è essenziale che le istituzioni e i sindacati non cadano nell’indifferenza o, peggio, nella complicità verso un sistema che penalizza chi cerca di far valere i propri diritti.

 

il comunicato integrale

Escono in questi giorni dei comunicati sindacali e dei comunicati stampa in merito all’accordo sindacale fatto dalla SEUS (società pubblica interamente controllata e retta con fondi pubblici che gestisce il servizio del 118) e le organizzazioni SINDACALI di categoria in merito al pagamento dei buoni pasto anni 2018-2021.

Accordo dove vengono ESCLUSI dal pagamento dei buoni pasto circa 200 dipendenti (questo loro non lo dicono quindi alzano la coppa del nonno e non la coppa dei campioni), personale che ha GIUSTAMENTE FATTO CAUSA per avere riconosciuti i buoni pasto in quanto non è normale alla fine del 2024 non aver ricevuto i buoni pasto del 2018.

IN SICILIA, LA TERRA DOVE SONO MORTE PERSONE PERCHE’ RITENEVANO CHE LE REGOLE E LO STATO DEVE DIFENDERE I PROPRI CITTADINI E CHI DENUNCIA DEVE ESSERE TUTELATO, Vede in questo caso esattamente fatto il contrario VENGONO CASTIGATI LAVORATORI CHE HANNO RECRIMINATO PRESSO UFFICI DELLO STATO I PROPRI DIRITTI.

Come diceva Paolo Borsellino “La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”
Qui ci sono 200 lavoratori, SOCCORRITORI CHE SALVANO VITE che si sono OPPOSTI ALL’INDIFFERENZA DELL’AZIENDA E ALLA COMPLICITA’ DEI SINDACATI che sono stati ESCLUSI DALL’ACCORDO PERCHE’ HANNO DENUNCIATO L’ASSENZA DEL DIRITTO AL BUONO PASTO.
DIRITTO CHE GRAZIE a questi CORAGGIOSI è stato esteso a 2800 persone altrimenti NON SI SPIEGHEREBBE il pagamento esteso a tutti tranne a chi ha fatto causa.

Quindi riepiloghiamo la SEUS riconosce il credito PALESATO DA UN DOCUMENTO FIRMATO DAI SINDACATI che anziché difendere CHI HA IL CORAGGIO DI DENUNCIARE ( NON CONOSCONO QUESTA PAROLA ) LI escludono dall’accordo perché mentre questo gruppo di CORAGGIOSI ci ha messo la faccia loro hanno messo la delega avanti a tutto e NON POTENDO DISPIACERE il padrone SCORAGGIAVANO I DIPENDENTI A FARE CAUSA, raggiungendo un accordo di pagamento fino al 2026 ( vita permettendo ).
In più, sempre in questo comunicato, DICHIARANO CON PARERE LEGALE di voler compensare i CREDITI con ore non svolte dai lavoratori ( errata applicazione di alcuni istituti contrattuali e mancato controllo aziendale ) cioè usare il buono pasto quale agevolazione di carattere assistenziale con la compensazione del debito orario che NON E’ CONTEMPLATO IN NESSUNA NORMA CONTRATTUALE.

E come mai una volta che DEVO pagare i buoni pasto A TUTTI I DIPENDENTI, NON LI PAGO A CHI MI HA FATTO CAUSA PERCHE’ ASPETTO LA DECISIONE DEL TRIBUNALE…..

Ma chi è SEUS? E’ una società a capitale interamente pubblica quindi soldi della regione siciliana che gestisce in convenzione il servizio di ambulanze per il 118. Essa è controllata dall’assessorato all’economia della regione siciliana a cui deve mostrare la rendicontazione.
Essendo una società pubblica è soggetta all’appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché alla ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori.
Seus come le altre partecipate è finalizzata alla razionalizzazione del settore, sia per aumentarne la trasparenza che per ridurne il numero, anche allo scopo di un contenimento della relativa spesa relativa al servizio di emergenza urgenza.

UNA domanda viene spontanea ma se io CHE SONO UNA SOCIETA’ PUBBLICA gestita e controllata dalla MAMMA REGIONE I SOLDI CHE SPENDO, CHI LI CONTROLLA????
I soldi delle spese legali CHI LE PAGA?

MA SE IO SO CHE DEVO PAGARE UN CREDITO DA LAVORO perché devo aspettare la decisione del giudice??? Perché’ devo pagare un legale e rimborsargli tutto se HO RICONOSCIUTO IL DIRITTO A 2800 LAVORATORI MENTRE AI 200 CHE MI HANNO FATTO CAUSA LI FACCIO ASPETTARE???

Ci chiediamo se UN PADRE DI FAMIGLIA O UN PICCOLO IMPRENDITORE AVREBBE SPERPERATO CON INSUFFICENTE VALUTAZIONE QUESTO DENARO PUBBLICO….
Leggendo il bilancio della SEUS ( ripetiamo bilancio pubblico che tutti possono leggere) nel 2022 sono stati spesi quasi 900 mila euro di spese legali e consulenze (e non sappiamo i soldi per le condanne) tali risorse pubbliche potrebbero essere sfruttate in altri modi.

Ora ci chiediamo CHI CONTROLLA TUTTO QUESTO? LA REGIONE SICILIA IN PASSATO HA EMANATO diverse circolari su tetti di spesa soprattutto compensi e consulenze, tutto questo è lecito?
Cioè è lecito pagare avvocati sapendo che devo dare a Mario Rossi 100 euro? Alla fine alla REGIONE quanto costano le 100 euro?

Secondo noi tra spese legali, tribunale e risarcimento arriviamo a 180 euro.

Quindi la REGIONE SICILIA PERDE 80 EURO perché qualcuno ha deciso con il bene placido dei sindacati cosi.

Chiederemo informazioni agli organi di competenza, siamo in SICILIA “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” quindi appoggiare (in apparenza) il cambiamento, le innovazioni ma solo come modo per conservare poteri e privilegi, per perseguire cioè il proprio tornaconto personale.

 

16 Settembre 2024

Autore:

redazione


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