Libera si è costituita parte civile nel processo denominato “Kyterion” che si sta svolgendo davanti al Gup di Catanzaro Carlo Saverio Ferraro, contro le cosche del crotonese, che vede 29 dei 51 imputati dell’inchiesta, che hanno ottenuto il rito abbreviato. L’atto è stato depositato dai legali di Libera nel corso della prima udienza davanti al giudice. Dopo la discussione nella quale le difese hanno opposto eccezioni, il Gup Ferraro, al termine della camera di consiglio ha, invece, deciso di ammettere l’associazione Libera quale parte civile nel processo.
Libera persegue l’attività di “partecipazione e presenza responsabile” nei territori per l’affermazione della cultura della legalità e di denuncia della presenza nel territorio delle organizzazioni mafiose, che rapinano risorse e impediscono la crescita culturale, economica, civile e sociale di un territorio. Libera promuove, sia a livello nazionale che locale, diverse iniziative per il raggiungimento delle finalità di cui sopra, facendo della continuità e della concretezza due caratteristiche imprescindibili dell’impegno antimafia, a partire dalla valorizzazione della memoria delle vittime delle mafie. Una memoria, però, non fine a se stessa né retorica, ma che deve tramutarsi in impegno concreto per la liberazione dell’Italia dall’oppressione e dalla prepotenza delle mafie.
Sussiste quindi un interesse specifico e diretto dell’Associazione in argomento a far valere le proprie istanze ogni qualvolta, come in tal caso, dai reati contestati agli imputati derivi la lesione di un diritto soggettivo dello scopo perseguito; invero, i gravi reati ascritti agli odierni imputati hanno inequivocabilmente leso il diritto della personalità dell’anzidetta Associazione, offendendo in maniera diretta ed immediata lo scopo sociale della stessa, le finalità proprie del sodalizio, col conseguente discredito derivato alla sfera sociale dell’ente dalla condotta dei prevenuti.
Cronaca, Cronaca Regionale
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