di Walter Pettinati –
L’Italia s’è desta… anche per merito delle donne!? Mameli quando compose l’inno “Fratelli d’Italia … ” avrà sicuramente compreso l’indispensabile presenza delle donne, spalle inesauribili del nostro risorgimento e colonne indiscutibile della nostra società? oppure le considerava con la superficialità dei tempi moderni?
Una ricca e bella conferma arriva dalla giornalista piemontese Bruna Bertolo, con il suo libro di 430 pagine e di grande successo “Donne del risorgimento” dal quale emergono figure straordinarie che hanno saputo trasformare il loro tranquillo quotidiano in lotta, mettendo in pericolo le loro esistenze e i loro affetti per un futuro che non poteva offrire certezze. Accanto a nomi noti, come quelli di Anita Garibaldi e di Cristina di Belgioioso e le eroine delle Cinque Giornate di Milano, ampio spazio al ruolo delle giornaliste straniere che raccontarono con i loro articoli le vicende delle lotte risorgimentali, come Margareth Fuller e Jessie White Mario. Questo è quanto riporta la storia, questo è quanto riporta ogni saggio: accanto ad un uomo di successo c’è sempre una grande donna!
Io sono cresciuto in una famiglia in cui i valori del rispetto e della parità erano una normalità e sono sempre stato incredulo sulle impari opportunità lamentate dalle donne. Mi sono ricreduto quando ho iniziato a conoscere meglio questo sport, e mi sono reso conto che il calcio giocato dalle donne non era considerato dalle Istituzioni sportive e questo mi ha riempito di amarezza e delusione. Ancora oggi non riesco a capirne i motivi ma non mi voglio arrendere a questa realtà e all’idea di una ulteriore discriminazione della donna.
La FIFA e l’UEFA spingono il calcio delle donne, un calcio pulito, senza doping, senza calcio scommesse e ricco di valori sportivi e umani sul campo e fuori. Dicono che sia il calcio del futuro! La grande passione, il sacrificio e la dedizione della donna per il calcio fa si che l’Europa e il Mondo intero investono su questi principi e peculiarietà.
E la nostra FIGC ??? – ignorando e declassando la LND a dipartimento (eheh) – come si muoverà nei prossimi giorni il Presidente Abete che più volte si è detto sensibile all’evoluzione del calcio femminile? cosa prevede e soprattutto garantisce per “le sorelle d’Italia”?!?
Vi è intenzione di sviluppare il movimento a 360°? dare veramente l’autonomia di crescere e toglierci le catene? oppure, le vogliamo ignorare ancora queste donne e per quanto tempo? Per quanto tempo ancora, le nostre donne, dovranno confrontarsi con le altre Nazioni più sviluppate della nostra e in continua crescita lottando con le impari opportunità a loro concesse?
Quali interessi ci costringono a a scivolare, piano piano, all’ultima Nazionale al mondo? Noi, il calcio dei 4 titoli Mondiali, dei grandi Club, dei miliardi di euro, delle tecnologie, delle grandi organizzazioni, dei migliori allenatori… Perchè le donne, no? hanno vinto un Campionato Europeo con il CT Corradini, sono giovani, colte, hanno tecnica e classe da vendere e volendo anche le capacità atletiche, capacità indispensabili per portare in alto la bandiera tricolore e far suonare quell’Inno di Mameli che per adesso le fa solo piangere…
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