“L’indignazione deve attendere gesti eclatanti? La difesa della legalità non dovrebbe essere un percorso che va costruito, sostenuto e difeso sempre?”. Dal bosco dei nebrodi, alla “partecipazione” solidale pro-Antoci attraverso la denuncia del malaffare. Cambi-amenti attualizza il tutto dando una chiave di lettura tutta brolese, e a testa bassa, attacca i Gd, mentre riaffiorano i ricordi di un Pds che, più di vent’anni fa, in splendida solitudine denunciava e si faceva promotore di interrogazioni parlamenti su capre e pecore dentro i pascoli brolesi. Questo – allora – in un silenzio assordante e sguardi buttati d’altra parte, la storia a volte non insegna nulla e si dimentica rapidamente.
La nota è di stamani, a sottoscriverla è il movimento socio-politico “Cambiamenti” di Brolo.
Fa il punto della situazione, fa considerazioni, ma anche si pone domande… restando in attesa di risposte.
“Dopo l’attentato al presidente del Parco dei Nebrodi Antoci decidiamo di manifestare ufficialmente la nostra indignazione per l’atto da lui subito, avendo già manifestato ufficiosamente la nostra solidarietà a lui. Teniamo anche a ringraziare pubblicamente le forze dell’ordine che rischiano ogni giorno la loro vita per combattere la criminalità”.
Da questa premessa l’analisi e l’anticipazione sulle critiche al silenzio locale: “Apprezziamo le manifestazioni di solidarietà fatte ad Antoci dai GD e dal circolo Pio La Torre di Brolo, finora silenziosi nel dibattito politico locale e ancor più in quello recente dal tema: ”legalità e trasparenza”, che ha visto coinvolti unitamente tutti i movimenti politici presenti nel paese. Dibattito, quest’ultimo, sorto per quanto di poco piacevole ha portato il nostro paese sulle prime pagine dei giornali e che ha riguardato a vario titolo, direttamente e non, figure istituzionali rappresentative dell’attuale maggioranza al palazzo Comunale”.
Cambia-menti evidenzia come il circolo Pio La Torre oltre che di solidarietà parla – nel suo documento – di mafia e di forme di illegalità altrettanto pericolose ed ultimamente rese note, si legge ad esempio in merito a Gettonopoli, e ne riporta dei brani:“voti di scambio e reati di vario genere perpetrati da politici, amministratori, dirigenti e funzionari non sono più tollerabili ( FALSI, TRUFFE, ABUSI,TURBATIVE, ne sono solo una parte). Quanto finora venuto alla luce, rappresenta la punta dell’iceberg e quindi occorre andare rapidamente in profondità per estirpare la mala pianta su cui prospera la criminalità organizzata, coperta e a volte protetta da cointeressenza e da comportamenti omertosi.”
Quindi il Gruppo dice pubblicamente che gli farebbe piacere “conoscere anche l’opinione di questi circoli su quanto oggi avviene a Brolo”.
E lo fa ponendo delle semplici domande.
Chiama in causa, senza mai nominarlo, Nino Germanà, indicandolo come “il maggior referente politico di quest’amministrazione” e chiede lumi sul caso Capurro che “da quanto si legge sui giornali, oggi politicamente a lui vicino?”.
Chiede lumi su chi, nel“cambio di rotta”, di questa amministrazione oggi non c’è più “proprio perché coinvolti in indagini?”.
Chiede conto della solidarietà espressa al sindaco che “decide di non dimettersi, malgrado la sua figura istituzionale risulti chiaramente svilita per le ragioni ormai nota”, tacciando – “chi ha fatto della trasparenza e della legalità …” – di incorenza.
Poi nel documento si affonda il colpo politico, proprio sui Gd che “alla luce dei fatti, non mostrano alcun disagio per la scelta politica fatta? “, esortandoli ad una risposta quando impietosamente si evidenzia che “Rispondere a queste domande servirebbe a dar prova, come noi vogliamo credere, che vivete con passione e ardore qualsiasi problematica attinente alla legalità, a maggior ragione se riguardante il vostro paese. Tutti, prima o poi, saremo tenuti a rispondere delle cose dette ma forse ancor più dei nostri silenzi. “La mafia uccide il silenzio pure!”.
Ed intanto, quasi un risposta a distanza, i Gd (che non hanno voluto commentare a caldo il documento di Cambi-menti) stamani a Santo Stefano di Camastra partecipavano ad un’altra manifestazione di solidarietà, e a questi si riferiscono alcuni scatti proposti nell’articolo, relativi all’intensa ed emozionante #MarciaDellaPace#iniziamoDallaLegalità.
“Questi passi sono solo l’inizio verso il lungo cammino che insieme percorreremo per la LEGALITÀ” hanno detto in coro i tanti ragazzi che hanno partecipato all’evento.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.