Blandina: «Urge una terapia d’urto per evitare il collasso economico e occupazionale»
Si chiude con un saldo positivo di 273 unità il III trimestre 2020, ma i dati relativi all’andamento economico provinciale nei mesi di luglio, agosto e settembre evidenziano una consistente perdita di posti di lavoro: -7.523.
«Si è verificato quello che abbiamo temuto sin dall’inizio della pandemia – afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina – le misure introdotte per il contenimento degli effetti della crisi sulla nostra economia sono state e continuano a essere insufficienti e tardive. Il non aver saputo introdurre per tempo gli strumenti correttivi necessari per scongiurare la crisi della nostra economia, ha portato a riflessi occupazionali disastrosi. Da un lato, stiamo assistendo al tracollo delle imprese di alcuni settori, primo fra tutti il turismo e la ristorazione, ma gli altri comparti non sono certo da meno. La prospettiva di recessione e desertificazione immaginata mesi addietro è, ormai, certezza e le conseguenze sui livelli occupazionali e sui consumi sono già visibili e sempre più preoccupanti appaiono gli inevitabili riflessi sugli indici di povertà e di disagio sociale. Abbiamo urgente bisogno della già invocata terapia d’urto che dia al nostro tessuto economico e sociale quella boccata d’ossigeno assolutamente necessaria per evitare il collasso».
L’analisi dell’andamento dei tassi di sviluppo per settore di attività evidenzia che a risentire maggiormente in questo III trimestre del 2020 sono stati soprattutto i settori del Commercio ingrosso e dettaglio (- 33 imprese) con un numero di addetti pari a 30.745 (- 1.281 rispetto al trimestre precedente e – 1.075 rispetto al III trimestre 2019) e Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (- 21 imprese) con un numero di addetti pari a 13.474 (ben – 2.904 rispetto al trimestre precedente e – 1433 rispetto al III trimestre 2019). Ma, sul piano occupazionale, anche per i settori dell’Agricoltura, silvicoltura e pesca (-1.540 addetti rispetto al trimestre precedente), della Sanità e assistenza sociale (- 640) e delle Attività immobiliari (-526) lo scenario è tutt’altro che confortante.
Relativamente all’imprenditoria femminile, si evince una sostanziale tenuta generale a fronte di un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni pari a 49 unità. Nello specifico, l’impresa in “rosa” fa registrare 151 iscrizioni e 102 cessazioni. Rispetto al periodo precedente (III trimestre 2019) pur calando il numero delle iscrizioni (-29) scende anche il dato delle cessazioni (-11), che evidenzia una differenza tra i due saldi pari a -18.
Quanto alla composizione per settore produttivo, anche qui il settore del Commercio segna il saldo maggiormente negativo con -16 imprese, seguito da quello delle Attività dei servizi di alloggio e ristorazione con – 9 imprese e da quello del Noleggio, agenzie di viaggio servizi di supporto alle imprese (-5).
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