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CAMERA COMMERCIO – “Lavoro pubblico, burocrazia e partecipazione di cittadini”

Si è svolto ieri pomeriggio il convegno di studi organizzato dalla Camera di commercio

 «La Camera di commercio, sempre attenta alle esigenze delle imprese, ha ritenuto opportuno affrontare, in questo momento di pandemia, anche la delicata tematica del lavoro pubblico, profondamento cambiato in era Covid». Così il presidente della Camera di commercio Ivo Blandina, che oggi pomeriggio ha aperto i lavori del convegno “Lavoro pubblico, burocrazia e partecipazione di cittadini”, organizzato dall’Ente camerale. «Un nuovo mondo con cui devono confrontarsi le pubbliche amministrazioni, ma anche imprese e lavoratori – prosegue – green e digitale trainano la domanda di lavoro. Tecnologie, intelligenza artificiale e servizi a portata di smartphone sono, ormai, assolutamente indispensabili per le aziende, nel rispetto della sostenibilità ambientale. Come mostrano le previsioni a medio termine del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere, nei prossimi cinque anni il mercato del lavoro richiederà 1,6 milioni di lavoratori che possano sviluppare soluzioni e strategie ecosostenibili e 1,5 milioni di digital skills, lavoratori in grado di sapersi destreggiare con Internet in maniera più o meno professionale».

All’incontro, moderato dal presidente dell’associazione “Articolo 97”, Santo Fabiano, sono state affrontate le tematiche relative al lavoro pubblico, analizzato su più aspetti: Antonio Saitta, ordinario di Diritto costituzionale all’Università, ha relazionato su “Lavoro pubblico e Carta costituzionale”; Domenico Gaglioti, magistrato del TAR Calabria, su “Valutazione della performance, accountability e controllo dei cittadini”; Crescenzio Santuori dello studio legale Santuori, su “Il limite degli incarichi dirigenziali fiduciari”. Spazio, poi, a “Procedure di accesso nel Lavoro Pubblico: semplificazioni e garanzia di trasparenza” con l’intervento di Pasquale Monea, segretario generale della Città metropolitana di Firenze; mentre Paola Sabella, segretaria generale della Camera di commercio, e Mariella Crisafulli, consigliera di parità della Città metropolitana, hanno relazionato su “Lavoro agile e valutazioni” e su “L’impegno delle Consigliera di Parità per la promozione delle pari opportunità nel lavoro pubblico”. Infine, l’intervento di Carlo Biasco, direttore generale regionale di Inail Sicilia, su “Lavoro pubblico e sicurezza in epoca Covid 19”.

«Il lavoro agile, se gestito in modo corretto, non può che essere un fattore strategico – dichiara la segretaria generale della Camera di commercio, Paola Sabella – per il miglioramento della qualità dei servizi, per la riduzione dei costi e per il benessere organizzativo dei dipendenti, che possono meglio conciliare lavoro e famiglia. Siamo stati impreparati ad accogliere lo smart working perché manca una cultura orientata al risultato e mancano le tecnologie adeguate, senza considerare l’età media dei dipendenti pubblici, che spesso li rende refrattari alle innovazioni. Fenomeni come il lavoro agile erano, con ogni probabilità, prossime e probabili innovazioni dei modelli organizzativi, ma il Covid le ha trasformate in obbligo».

A concludere i lavori del convegno, il viceprefetto Carmelo Musolino, capo di Gabinetto della Prefettura.

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Redazione Scomunicando.it

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