Violenza di genere, non basta una legge
In una lettera accorata indirizzata alla propria figlia, la messinese Annita Vesto nel libro “Lettera d’amore per te”, presentato questo pomeriggio al Palazzo camerale, affronta uno dei temi più irrisolti di tutti i tempi: la violenza di genere. Con racconti, aneddoti, testi di canzoni e fonti normative, l’autrice, presente all’evento, ha posto l’accento su un argomento difficile e quanto mai attuale, evidenziando come la legge non basti e come sia necessario promuovere una cultura di genere, a partire dalla famiglia e dalla scuola, per abbattere discriminazioni e stereotipi legate al peso delle tradizioni.
L’incontro, promosso dalla Camera di commercio in collaborazione con l’Ufficio della consigliera di parità della città metropolitana e con il patrocinio di “Posto occupato”, è stato moderato da Barbara Rosati, già past president Rotary Club Lanciano Costa dei Trabocchi. I lavori hanno preso il via con gli interventi della segretaria generale della Camera di commercio, Paola Sabella, che ha evidenziato l’attività portata avanti e gli eventi promossi dall’Ente camerale in favore delle donne imprenditrici, e della prorettrice, Giovanna Spatari: «Il nostro Ateneo è da sempre particolarmente sensibile ai temi di genere e l’istituzione, per la prima volta, di un prorettorato al Welfare e alle Politiche di genere va esattamente in questa direzione. Più volte, sono stati organizzati nella nostra Università seminari sulla violenza di genere per conoscerla, prevenirla, riconoscerla e contrastarla. A marzo scorso, abbiamo inaugurato un altro ciclo. A tal proposito, tengo a ricordare la preziosa attività svolta in questo ambito dalla prof. Maria Antonella Cocchiara, prematuramente scomparsa, figura di altissimo valore umano e professionale».
Infine, l’intervento della consigliera di parità, Mariella Crisafulli: «Iniziative come questa ci aiutano a portare avanti una battaglia per la civiltà, che si vince soltanto lottando insieme. Il tema della violenza sulle donne è un’emergenza di rilevanza sociale, non farle sentire sole è essenziale. L’Ufficio della consigliera di parità, previsto dalla legge, è impegnato a prevenire e a contrastare ogni forma di discriminazione e di violenza, ma anche ad aiutare concretamente le donne che vivono una condizione di fragilità. Un esempio è lo Sportello per l’inserimento socio lavorativo delle donne vittime di violenza, nato dalla sinergia tra il Centro per l’impiego e l’Ufficio che rappresento, nato in a seguito a un protocollo sottoscritto in Prefettura nel 2018».
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