Approderà in aula alla Camera la proposta di legge per la legalizzazione della coltivazione della cannabis. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo della Camera. Il 25 si svolgerà la discussione generale e dal giorno dopo inizierà il voto. La proposta di legge è sottoscritta da 218 parlamentari. Le firme arrivano un po’ da tutti gli schieramenti politici: Pd, M5s, Sel, Misto ma anche Fi e Sc. Cosa prevede nel dettaglio la proposta di legge? I maggiorenni potranno detenere una modica quantità di cannabis per uso ricreativo: 15 grammi a casa, 5 grammi fuori casa.
Divieto assoluto invece per i minorenni. La marijuana si potrà coltivare a casa (fino a un massimo di 5 piante), ma il raccolto non potrà essere venduto. Arrivano i Cannabis social club: agli over 18 residenti in Italia sarà consentita la coltivazione in forma associata in enti senza fini di lucro (fino a 50 membri). Regole precise anche per quanto riguarda la vendita: previa autorizzazione si potrà coltivarla e lavorarla e la vendita al dettaglio avverrà in negozi dedicati, forniti di licenza dei Monopoli. Vietate invece importazione ed esportazione. Il progetto di legge consente l’auto-coltivazione per fini terapeutici e saranno più semplici le modalità di consegna, prescrizione e dispensazione dei farmaci a base di cannabis. Rimangono i divieti di fumo nei luoghi pubblici (compresi i parchi) e di guida se in stato di alterazione.
Secondo un sondaggio Ipsos, per l’83% degli italiani le leggi contro la diffusione della droga leggera in Italia sono poco o per nulla efficaci e il 73% pensa che l’Italia potrebbe percorrere lo stesso percorso di alcuni Stati degli Usa che hanno già legalizzato la marijuana. Una strada che potrebbe far bene anche al nostro bilancio pubblico (così il 58%). Il proibizionismo, rincarano la dose i firmatari del ddl, che “sarà depositato a breve”, ha “fallito. Anche la Direzione nazionale antimafia sostiene il totale fallimento dell’azione repressiva sul contrasto alla diffusione dei derivati dalla cannabis”.
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