CAPIRNE DI PIU’ – Tra Sigle e Gruppi per orientarsi nella vasta e variegata gamma di fazioni politiche e ideologiche palestinesi
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CAPIRNE DI PIU’ – Tra Sigle e Gruppi per orientarsi nella vasta e variegata gamma di fazioni politiche e ideologiche palestinesi

Una scheda esplicativa sui Gruppi della Resistenza Palestinese

Spesso seguendo i Giornali e la Televisione rimbalzano sigle di GRuppi che punteggia la galassia della resistenza palestinese.

Giusto per chiarirci le idee e comprendere meglio questa mappa di aggregazioni politiche, giovali, ideologiche.

La Resistenza palestinese si compone di diverse formazioni armate che operano principalmente tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, con influenze e operatività estese anche in altre regioni del Medio Oriente.

Questi gruppi rappresentano diverse fazioni politiche e ideologiche all’interno del movimento di liberazione palestinese, agendo sia in maniera autonoma sia in collaborazione con altre organizzazioni. Di seguito, una panoramica dei principali gruppi armati.

1. Brigate dei Martiri Izz El-din Al-Qassam

L’ala militare del movimento Hamas, fondata nel 1991, è una delle formazioni più potenti, con oltre 40.000 combattenti. Comprende varie unità, tra cui brigate di combattimento, forze speciali, cyber units, paracadutisti, intelligence, e unità di difesa aerea e navale. Le brigate sono attive principalmente a Gaza, ma operano anche in Cisgiordania, in luoghi come Jenin e Nablus, nonché in Libano. Il gruppo è impegnato in resistenza armata contro Israele.

2. Saraya Al-Quds

Ala militare della Jihad Islamica Palestinese, questo gruppo opera in diverse aree, inclusa la Striscia di Gaza, Jenin, Nablus, Tulkarem, Ramallah e Gerusalemme. La sua influenza si estende anche al di fuori dei confini palestinesi, con attività in Siria e Libano. Saraya Al-Quds è tra i più attivi nella resistenza armata, spesso coordinando operazioni con altre brigate.

3. Brigate dei Martiri di Al-Aqsa

Costituiscono l’ala militare di Fatah, il partito politico che guida formalmente l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP). Sebbene Fatah abbia preso una posizione più diplomatica, le Brigate operano in maniera relativamente indipendente, continuando la loro attività militante. Sono attive soprattutto nelle città di Nablus, Jenin e Gaza, cercando di mantenere vivo lo spirito della Seconda Intifada.

4. Brigate del Martire Abu Ali Mustafa

L’ala militare del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), opera in diverse aree tra cui Ramallah, Betlemme e all’interno di Israele. Questo gruppo, di matrice marxista-leninista, è noto per le sue posizioni radicali contro l’occupazione israeliana e ha una lunga storia nella resistenza armata.

5. Brigate Mujahideen

Fondata nel 2002, questa organizzazione militare è legata al Movimento Mujahideen Palestinese. Semi-segreta e relativamente poco conosciuta, si stima che possa contare su alcune migliaia di combattenti attivi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.

6. Brigate di Resistenza Nazionale

L’ala militare del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina (FDLP), fondata durante la Seconda Intifada nel 2000. Questo gruppo è attivo sia a Gaza che in Cisgiordania e condivide una visione marxista simile a quella del FPLP.

7. Brigate Al-Nasser Salah Al-Din

Ala militare dei Comitati di Resistenza Popolare, fondata nel 2000 da ex-militanti di Fatah. Il gruppo è noto per i suoi stretti legami con Hezbollah, operando in Gaza e in Cisgiordania con una forte componente ideologica nazionalista e islamista.

8. Tana del Leone

Una nuova formazione, fondata nel 2022, che non è affiliata a nessuna fazione politica specifica. Composta da combattenti provenienti da diversi gruppi, la Tana del Leone opera principalmente a Nablus e Balata, unendo forze per azioni militari sotto un’unica bandiera.

9. Night Riot Units

Un’organizzazione prevalentemente giovanile, non affiliata politicamente, che si occupa principalmente di proteste contro i coloni israeliani. Le Night Riot Units operano a Gaza, Ramallah e Nablus, utilizzando tattiche di guerriglia urbana per disturbare le forze di occupazione e i coloni israeliani.

Nonostante le loro differenze, condividono un obiettivo comune: l’opposizione all’occupazione israeliana e il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese. Tuttavia, il loro impatto sul contesto geopolitico rimane controverso, dato il coinvolgimento in attività militari e attacchi armati.

fonte: Blog di Enrico Tomaselli

11 Ottobre 2024

Autore:

redazione


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