CAPITALE MESSINA – Variante PRG, un altro dei fallimenti della Giunta. Ormai il tempo è scaduto, se ne occupi la prossima Amministrazione
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CAPITALE MESSINA – Variante PRG, un altro dei fallimenti della Giunta. Ormai il tempo è scaduto, se ne occupi la prossima Amministrazione

Documento di CapitaleMessina a firma di Gianfranco Salmeri

 

A proposito del dibattito sulla Variante del PRG, la cosiddetta “salvacolline”, qualche semplice considerazione.
Prima tra tutte, ma lo abbiamo detto e ripetuto più volte e così anche altri, non era e non è accettabile la scelta dell’Amministrazione di secretare le carte della Variante, con la giustificazione di voler impedire così manovre speculative. È invece vero il contrario: è proprio la conoscenza condivisa, la principale garanzia contro il prevalere di interessi particolari.
Questa secretazione ha costituito un vero vulnus dei principi di trasparenza e partecipazione democratica, e nessuno lo può negare.
Entrando poi nel merito dello strumento urbanistico, a proposito di “salvacolline” e “zero volumi”, l’Amministrazione comunale intende bloccare l’edificabilità sulle colline, dove non è possibile costruire perché ad alto rischio idrogeologico, ma consente il trasferimento del 50 per cento dei volumi nelle aree ZIS e ZIR.
In pratica non si fa altro che trasferire dei volumi edilizi non realizzati (quindi non edifici occupati da abitanti), da “un pizzo di montagna” ad un’area più centrale e di maggior pregio, a pochi passi dal centro città.
Anche sul blocco edilizio della zona Q siamo perplessi, perché rischia di inibire solo i micro interventi in ambiti già urbanizzati, che non pregiudicano gli equilibri ambientali ma costituiscono di contro, ossigeno vitale per i piccoli operatori del settore dell’edilizia, colpiti da una crisi strutturale senza precedenti.
Ma a prescindere da tutte le obiezioni di natura tecnica, vi è un dato politico certo: questa vicenda è un altro dei numerosi fallimenti della Giunta Accorinti, principalmente per l’incapacità dell’Assessore De Cola di riuscire a trovare il consenso della città su un tema così cruciale; infatti la maggioranza dei gruppi politici consiliari, gli ordini professionali, ed anche i sindacati, sono stati e rimangono fortemente critici sulla Variante di Salvaguardia, sia per questioni di merito che di metodo.
Ed ormai a pochi mesi dalla fine del mandato, è difficile immaginare di aprire un dialogo scevro da condizionamenti elettorali. Il tempo è scaduto, sarà compito della prossima Amministrazione progettare lo sviluppo urbanistico della nostra città.

27 Gennaio 2018

Autore:

redazione


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