Sequestrati beni per oltre centomila euro. Denunciati i titolari di due aziende.
I finanzieri della Tenenza di Sant’Agata di Militello (Me), nel corso di approfondite indagini svolte nel settore delle indebite percezioni dei finanziamenti agricoli erogati con fondi pubblici europei, hanno sottoposto a sequestro, nelle scorse settimane, beni immobili e somme di denaro tra conti correnti e titoli, per un valore complessivo di centoseimila euro, denunciando all’autorità giudiziaria due titolari di altrettante aziende agricole di Capizzi (Me).
I controlli eseguiti dalle Fiamme Gialle hanno avuto origine da autonome attività di controllo che riguardavano una serie di imprese beneficiarie di finanziamenti comunitari operanti nella zona nebroidea.
In particolare, l’attenzione degli investigatori si è focalizzata sui documenti di due aziende che presentavano alcune anomalie. Nel dettaglio, secondo uno schema criminoso consolidato, i contratti d’affitto di alcuni terreni contenevano dati anagrafici e firme di proprietari che risultavano essere completamente ignari della concessione dei propri terreni agricoli. In alcuni casi risultavano convenzioni di affitto con soggetti deceduti in data antecedente alla stipula (alcuni anche da oltre un decennio). Le istanze per le sovvenzioni erano state presentate attraverso centri di assistenza agricola di Catania e di Capizzi.
I finanzieri santagatesi, nel corso delle indagini, hanno potuto rilevare l’utilizzazione dei citati elementi falsi in diverse richieste di concessione di contributi pubblici, che erano state inoltrate all’AG.E.A. in un arco temporale compreso tra il 2007 e il 2015. Inoltre, l’attenta analisi dei dati riportati nelle domande ha permesso di constatare che le superfici illecitamente utilizzate da una delle due aziende agricole erano pari a trenta ettari e incidevano per oltre il trentacinque per cento sul totale indicato in domanda, mentre nel caso della seconda ditta si estendevano su un’area di ben quaranta ettari.
I due titolari, F.T., di anni 62, e B.L.M. di anni 53, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Enna, competente territorialmente, per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, reato che prevede la reclusione fino a sei anni, oltre che per falso ideologico.
Successivamente, il G.I.P. del Tribunale di Enna, dott.ssa Elisabetta Mazza, ritenendo sussistenti i presupposti rappresentati dai sostituti procuratori, dott. Francesco Lo Gerfo e dott.ssa Stefania Leonte, ha disposto la misura cautelare del sequestro preventivo delle somme presenti sui conti correnti, di titoli e di sei tra terreni e fabbricati, riconducibili ai titolari delle aziende agricole, sino alla concorrenza degli importi indebitamente percepiti pari a centoseimila euro.
L’operazione di servizio conferma il costante impegno della Guardia di Finanza quale organo di polizia economico-finanziaria a tutela della spesa pubblica nazionale ed europea, nonché la capacità di svolgere investigazioni in maniera trasversale e contestuale nei diversi settori di competenza istituzionale.
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